Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Ponte sul Tresinaro
- CAP:
- 42019
- Latitudine:
- 44.60737593227243
- Longitudine:
- 10.702990277246045
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Sulla banchina stradale, a ridosso del ponte
- Data di collocazione:
- 1947
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Marmo monocromo con epigrafe e fotografie dei caduti sormontate da una stella a cinque punte
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- ANPI
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La tipologia del vecchio monumento, che risale al 1947, era quella dell'edicola in marmo monocromo con epigrafe e fotografie dei caduti sormontate da una stella a cinque punte. Nel 1970 il monumento venne danneggiato da ignoti, pertanto nel 1973 il monumento venne rifatto. Esso consiste in un monolito proveniente dalla Sardegna, a cui è applicata una lastra di granito rosso, sulla quale compaiono l'epigrafe, i nominativi e le fotografie dei caduti sormontati da una stella in bronzo. In occasione dei festeggiamenti del 55° anniversario della Liberazione il monumento è stato sistemato nel lato opposto del ponte (2000)
Le fonti storiche raccontano che nella notte tra il 2 ed il 3 gennaio 1945 un reparto della Brigata Nera di Reggio, al comando del famigerato tenente Emilio Carlotto, si recò a Fellegara con l'intento di effettuare un rastrellamento. Furono presi in ostaggio 4 giovani :
Roberto Colli, nome di battaglia "Riva", 23 anni
Nemo Gambarelli, nome di battaglia "Italo", 20 anni
Mario Montanari, nome di battaglia "Nero", 25 anni
Renato Nironi, nome di battaglia "Ida", 22 anni
I fascisti fermarono altri 15 giovani, li portarono all'osteria dove li interrogarono brutalmente, poi li rilasciarono intimando loro di presentarsi il giorno dopo al Distretto Militare per essere arruolati e inviati a combattere. Molti di questi ragazzi scelsero invece
di raggiungere i partigiani in montagna. I quattro giovani presi in ostaggio furono interrogati e torturati, e in seguito caricati su un automezzo per essere portati in Piazza Spallanzani a Scandiano dove sarebbero stati impiccati. All'altezza del ponte di Fellegara, la squadra della Brigata Nera con i prigionieri si imbattè in una squadra di “garibaldini” dei distaccamenti “Liberà”, “Lupo e “Beucci” diretti alla via Emilia per un'azione di sabotaggio.
Nella sparatoria che ne seguì venne ucciso un miliziano della Brigata Nera rimase ferito il partigiano “James” del distaccamento “Libertà”. I partigiani, molto inferiori numericamente rispetto alla Brigata Nera, si ritirarono e il tenente Carlotto fece fucilare sul posto i quattro giovani di Fellegara, quindi ripiegò in una casa colonica barricandosi in attesa dell'arrivo di rinforzi da Reggio. Il giorno dopo, arrivati i rinforzi, la Brigata Nera compì un nuovo rastrellamento a Fellegara, che però rimase senza esito perchè quasi tutti gli abitanti nel frattempo si erano allontanati dal paese cercando rifugio altrove. Per diversi giorni i corpi dei quattro giovani partigiani furono lasciati a terra nella neve, con il divieto ai familiari di poterli recuperare e dare loro una degna sepoltura.
Contenuti
- Iscrizioni:
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IL 3-1-1945
VENNERO TRUCIDATI
DAI FASCISTI
I PARTIGIANI
NIRONI RENATO "IDA" 1923
GAMBARELLI NEMO "ITALO" 1924
COLLI ROBERTO "ODER" 1923
MONTANARI MARIO "NERO" 1920
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita