254904 - Cippo ai partigiani Dino Gotti ed Ardo Guidetti – Malalbergo (BO)

Il cippo è stato eretto in memoria dei partigiani Dino Gotti e Ardo Guidetti, uccisi dai fascisti in questa zona il 2 Ottobre 1944. Inaugurato nel 1955, in occasione del X Anniversario della Liberazione, si trova lungo il margine di Via Scalone. Il corpo del manufatto, interamente in pietra, è costituito da una spessa lastra a pianta rettangolare, intervallata da una sorta di capitello e terminante alla sommità con un profilo semicircolare. La base è anch’essa di pietra e a pianta rettangolare. Nel corpo del cippo è collocata una lastra rettangolare di marmo su cui è incisa l’epigrafe. Questa riporta, allineati, i nomi dei due Caduti e l’anno di posa. I caratteri sono stati rivestiti con vernice di colore nero. Sempre sulla lastra, sopra al nome del Caduto, è inserito il corrispondente fotoritratto in ceramica racchiuso in una cornice ovale di bronzo. Completa la descrizione la presenza di un vaso portafiori di ottone collocato frontalmente al manufatto.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Scalone
CAP:
40051
Latitudine:
44.7070475
Longitudine:
11.5284094

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lungo il margine della strada.
Data di collocazione:
1955
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Ottone, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra per l’intero cippo, compreso il basamento. Marmo per la lastra su cui è incisa l’epigrafe. Ceramica per i fotoritratti dei Caduti. Bronzo per la cornici che racchiudono le immagini dei due partigiani. Vernice di colore nero a rivestire i caratteri dell’epigrafe. Ottone per il vaso portafiori.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Malalbergo
Notizie e contestualizzazione storica:
Dalla scheda della prof.ssa Roberta Mira per il sito www.straginazifasciste.it

La mattina del 2 Ottobre 1944 Dino Gotti si allontanò dalla base partigiana nella campagna di Malalbergo, dove era alloggiato con un gruppo di sappisti, per recarsi in un fondo colonico non lontano. Lungo il tragitto alcuni fascisti che stavano eseguendo un’operazione antipartigiana (secondo una fonte guidati da un fascista di Malalbergo) individuarono Gotti, lo fermarono e, perquisendolo, gli trovarono addosso una pistola. I fascisti picchiarono Gotti per fargli confessare dove si trovassero i partigiani; infine il comandante diede ordine di portare Gotti al Comando di Malalbergo, ma giunti sulla Via Scalone i militi lo uccisero e lasciarono a terra il suo corpo (1).
Un altro gruppo di militi proseguendo nell’operazione di perlustrazione della zona fermò e uccise il partigiano Ardo Guidetti, non lontano da dove era stato ucciso Gotti (2).
Nel corso della stessa operazione fascisti e partigiani vennero ad uno scontro armato che vide prevalere i partigiani e i fascisti ritirarsi. Nel pomeriggio, però, i militi repubblicani tornarono con il supporto di tedeschi e si ebbe un nuovo scontro a fuoco che terminò con la cattura di alcuni fascisti da parte dei partigiani. Secondo Felicani che era tra i partigiani presenti, i sappisti interrogarono i fascisti e, individuati i responsabili dell’uccisione di Gotti e Guidetti, li condannarono a morte e lasciarono agli altri la scelta se entrare a far parte della Resistenza o meno, promettendo di utilizzarli per uno scambio di prigionieri. Mentre partigiani e prigionieri si trasferivano verso altre basi nella campagna di Altedo (Bo), i fascisti tentarono di fuggire e i partigiani li uccisero.
Il 3 Ottobre 1944 fascisti e tedeschi effettuarono un rastrellamento a Pegola di Malalbergo, a Boschi di Baricella (Bo) e nella campagna tra le due località alla ricerca di partigiani, armi e munizioni. Commisero ruberie e atti di vandalismo e rastrellarono gli uomini, in prevalenza e allo scopo di raccogliere manodopera per la Germania, alcune donne e il parroco di San Gabriele di Baricella, don Antonio Sita che era favorevole alla Resistenza. I fermati furono condotti a Baricella e rinchiusi nel cortile dell’edificio scolastico. I fascisti minacciarono alcuni di loro di fucilazione, ma per intervento del podestà di Baricella la fucilazione non ebbe luogo. Parte dei fermati fu rilasciata; alcuni uomini furono portati a Bologna e da qui deportati come lavoratori nel Reich.

• Dino Gotti, nato l’8 Settembre 1919 a Malalbergo, ivi residente; bracciante. Militare nella Regia aeronautica dal 10 Gennaio 1939 al 1° Settembre 1943. Partigiano inquadrato nella 4a Brigata Garibaldi “Remigio Venturoli”. Al suo nome venne intestato un Battaglione della Brigata di appartenenza. Ricordato anche nel Sacrario dei Caduti della Guerra di Liberazione in Piazza del Nettuno, a Bologna.

• Ardo Guidetti, nato il 1° Marzo 1920 (3) a Baricella, ivi residente; operaio. Partigiano appartenente alla 4a Brigata Garibaldi “R. Venturoli”. Ricordato anche nel Sacrario dei Caduti della Guerra di Liberazione in Piazza del Nettuno, a Bologna.

NOTE:

1. Catturato dai nazifascisti, mentre in bicicletta da Malalbergo stava dirigendosi verso una base partigiana, fu trascinato nel Podere “Bondioli” e ucciso. Il suo corpo, abbandonato sulla strada, venne recuperato da Olga Frabbi che, aiutata dal proprio nonno, lo caricò su un barroccio e lo trasportò al Cimitero (fonte sito internet “Storia e Memoria di Bologna”).

2. Olga Frabbi, informata dai contadini che il corpo di uno sconosciuto giaceva abbandonato nel bosco, aiutata da una compagna, provvide a dargli pietosa sepoltura (fonte “Storia e Memoria di Bologna”). Sempre dalla stessa fonte, i responsabili della sua morte furono soldati tedeschi.

3. La sua data di nascita varia a seconda delle fonti: 1° Marzo 1920, secondo il sito internet “Storia e Memoria di Bologna” o l’11 Marzo 1920 nella scheda della prof.ssa Mira.

Contenuti

Iscrizioni:
GOTTI
DINO

GUIDETTI
ARDO

CADDERO PER LA LIBERTA (sic!)
L'INDIPENDENZA
NAZIONALE
PER IL PROGRESSO
SOCIALE E LA PACE
ONORE E GLORIA
AI CADUTI PARTIGIANI
1943 – 45 DECENNALE
DELLA RESISTENZA 1955
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Un restauro del cippo in tempi relativamente recenti ha portato alla collocazione della lapide di marmo che ha conservato il testo originario.

Coordinate Google Maps: 44.7070475, 11.5284094

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