259836 - Cippo ai partigiani Domenico Franco e Nino Veronese – Beinette (CN)

A Beinette (CN) un cippo commemora i partigiani Domenico Franco e Stefano Veronese (Nino). A Domenico Franco fu concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare, alla memoria.
Il cippo ha forma di piramide tronca, alta circa 60 cm, è un unico blocco di marmo bianco, con scritte dedicate e con fotografie.
Domenico Franco, conosciuto come Capitano Franco, fu ufficiale di Fanteria. Passato alla lotta partigiana, a Beinette (Cuneo) il 19 ottobre 1944 cadde  in una imboscata tesagli dalle Brigate Nere fasciste. Con lui, fu ucciso Stefano Veronese (Nino), studente partigiano appena diciassettenne.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Giovanni Agnelli
CAP:
12081
Latitudine:
44.370214
Longitudine:
7.627882

Informazioni

Luogo di collocazione:
In Via Agnelli, in campagna presso Beinette, adiacente allo S. P. 567
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Il cippo è stato ricavato da un unico blocco di marmo bianco, leggermente striato di grigio
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Domenico Franco, nato a Mondovì (Cuneo) il 7 marzo 1915, caduto a Beinette (Cuneo) il 19 ottobre 1944, ufficiale, Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.
Capitano di Fanteria, dopo l'armistizio prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza cuneese. Conosciuto come "capitano Franco" combatté nelle formazioni autonome di Enrico Martini Mauri e divenne capo di stato maggiore del I Gruppo Divisioni Alpine operante nelle Langhe (il gruppo di partigiani autonomi più importante ed efficiente durante la Resistenza). Durante una missione per effettuare con i tedeschi uno scambio di prigionieri, cadde in un'imboscata tesagli dalle Brigate Nere fasciste. I fascisti avevano teso un doppio inganno: era stato fatto credere che Ignazio Vian (maestro elementare, tenente di complemento, che dopo l'8 settembre 1943 organizzò le prime formazioni resistenziali nel cuneese) fosse ancora vivo, nel carcere di Torino. Per effettuare uno scambio di prigionieri era stato concesso un salvacondotto ai due intermediari, Franco e Veronese. In realtà Vian era già stato impiccato e i due vennero intercettati al ritorno da Cuneo, uccisi e dati alle fiamme. Il "capitano Franco" venne ucciso sul ponte di Beinette, con Stefano Veronese ("Nino"), uno studente torinese diciassettenne, che era sfollato a Frabosa Soprana e che era entrato nelle formazioni di Martini Mauri.

Contenuti

Iscrizioni:
NESSUNO HA AMORE
PIÙ GRANDE
DI CHI DÀ LA SUA VITA
PER I FRATELLI
VANGELO S. GIOVANNI X-V-1314

DOMENICO FRANCO
CAPITANO FANTERIA S.P.E.
N. A MONDOVI' IL 7-3-1915

NINO VERONESE
BRIGADIERE DI MAURI
N. A TORINO IL 21-IV-1925

PER LA LIBERTÀ
E LA REDENZIONE DELLA PATRIA
QUÍ SUBIRONO IL MARTIRIO
ED OFFRIRONO IN OLOCAUSTO
LA GIOVANE VITA FIORENTE
IL 19 - X - 1944
Simboli:
In alto, sopra le scritte, è incisa una croce

Altro

Osservazioni personali:
Le scritte, incise sul marmo ed originariamente rimarcate in nero, sono sbiadite

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