Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Baden Baden
- CAP:
- 10024
- Latitudine:
- 45.001844152095
- Longitudine:
- 7.6863579240201
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Aiuola sul bordo di una rotonda
- Data di collocazione:
- 19 settembre 1937
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra per il piedistallo; bronzo per il busto.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Carlo Felice Giordana era nato a Torino il 30 agosto 1865 e aveva intrapreso giovanissimo la carriera militare, uscendo dalla Regia Accademia Militare di Modena all'età di diciotto anni, come sottotenente.
Per quanto riguarda le comprovate doti militari, si legge che "Tenente colonnello nel 1913, due anni dopo, nel maggio 1915, entrò in guerra, sull’altipiano di Vezzena, incaricato del comando del 116° reggimento fanteria, incarico che conservò ancora per pochi mesi anche con la promozione a colonnello. Dall’ottobre successivo, ottenne l’ambito e desiderato comando del suo antico 4° Reggimento Alpini e, al comando di un gruppo speciale di cinque battaglioni, detto gruppo A, combatté valorosamente nella zona di Tolmino, tra il Mrzli ed il Vodil. Nella primavera del 1916 le sue doti militari ed intellettuali rifulsero in una serie di operazioni offensive compiute nella zona dell’Adamello, su vedrette di ghiaccio oltre i 3000 m. e che portarono alla conquista di due successive linee ed alla cattura di numerosi prigionieri. Per queste azioni che possono ben dirsi uniche nella storia, il valoroso ufficiale ebbe la promozione a col. brigadiere per merito di guerra e la medaglia d’oro al v. m. con d.l. del 3 dicembre 1916."
Motivazione della MOVM postuma: "Costante e fulgido esempio delle più alte virtù militari, risoluto, energico e di magnifico stimolo a tutti per il suo valore personale nel combattimento, nelle operazioni d'attacco di importanti posizioni, condusse con gagliarda energia e tenace volontà di vincere, le truppe a lui affidate, tanto che queste, dietro il suo impulso e la sua illuminata azione di comando, ottennero ottimi risultati. (Monte Mrzli e Vodil, 21 - 30 ottobre 1915). A capo di numerosi reparti alpini, rinforzati di artiglieria di vario calibro, guidava in alta montagna un'arditissima operazione, espugnando due linee fortissime per natura e per arte ed infliggendo al nemico gravi perdite. Adamello, aprile - maggio 1916."
Successivamente, "Incaricato delle funzioni del grado superiore per meriti di guerra, assunse, il 21 giugno, il comando della brigata Benevento che era impegnata sull’Altipiano di Asiago nell’azione controffensiva. Portatosi durante una ricognizione a pochi metri dai reticolati nemici, il 23 giugno, cadde, colpito da una fucilata."
Fonte: http://www.combattentiliberazione.it/movm-grande-guerra-1915-1918/giordana-carlo
Motivazione della MAVM, concessa alla memoria: "Con giovanile arditezza ed incuranza del pericolo, eseguiva alla testa di un gruppo di ufficiali, una importantissima ricognizione per assicurarsi dell'andamento delle posizioni avversarie che la Sua Brigata doveva attaccare. Cadeva colpito da improvvisa raffica di fucileria, mentre si avvicinava ai reticolati nemici. Monte Cucco di Mandrielle, 23 giugno 1916."
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Giordana_(militare)
Per contro, risulta che "Il 30 aprile 1916, durante la grande “Battaglia dei ghiacciai” combattuta sull’Adamello, un battaglione di Alpini fu massacrato in un impossibile attacco frontale, in pieno giorno, ai passi di Folgorida e delle Topette: due passi presidiati dagli austroungarici, contro i quali si era già dissanguato inutilmente un battaglione di sciatori.
L’ordine di attaccare fu dato dal colonnello Carlo Giordana, poi aspramente criticato, ma decorato, anche per quell’azione, con la medaglia d’oro.
La storia di quella tragedia viene raccontata oggi in un libro intitolato “Morte sul ghiacciaio. Adamello 1916. Come il colonnello mandò al massacro gli alpini e gli sciatori”, pubblicato dal Gruppo Alpini di Borgosatollo (Brescia) in occasione del 70° anniversario della fondazione", a firma dello scrittore Alberto Radaelli.
Fonte: ANA Conegliano - Morte sul ghiacciaio
E, in occasione della morte, sembra che "Fu immediato il sospetto di morte 'per fuoco amico', o per vendetta di sottoposti, talché, subito esperiti i rilievi medici, la pallottola che lo uccise risultò calibro 6,5 (come quella del Carcano mod.1891), anziché 8 mm come quella dello Steyr austriaco."
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Giordana_(militare)
Al Generale Carlo Giordana è intitolata una via di Torino, ed in passato gli fu intitolato dal 1931 l'allora Nuovo Quartiere Militare di Chivasso (Torino), dal 2000 attuale Palazzo dell’economia e del lavoro “Luigi Einaudi”, ex caserma Giordana.
Fonte: https://www.comune.chivasso.to.it/it/page/palazzo-l-einaudi
Come ultima annotazione, sul piano delle vicende familiari, si ricorda che Carlo Giordana fu il padre dell'attore Claudio Gora, al secolo Emilio Giordana, e quindi nonno dell'attore Andrea Giordana e dei suoi fratelli e sorelle, anch'essi impegnati nel mondo dello spettacolo, Marina, Carlo, Luca e Cristina.
Per quanto riguarda l'autore del busto bronzeo, lo scultore Giuseppe Canavotto, fu anch'egli alpino e combattente sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, durante la quale perse la vita sul fronte greco nel 1941 all’età di 46 anni.
Tra le sue opere, figura anche il monumento ai Caduti di Sant'Antonino di Susa, censito su Pietre della Memoria alla scheda 181835 - Monumento ai Caduti di Sant’Antonino di Susa
Contenuti
- Iscrizioni:
- Epigrafe dedicatoria sul piedistallo:
GENERALE
GIORDANA
CARLO FELICE
ALPINO
MEDAGLIA D'ORO
1865 - 1916
MONCALIERI
19-9-1937
Firma sul busto in bronzo:
Canavotto
- Simboli:
- Non sono presenti simboli.
Altro
- Osservazioni personali:
- Alcune lettere dell'iscrizione dedicatoria sono mancanti.
Si notano inoltre sulla pietra del piedistallo segni della presenza di altre lettere o simboli ora rimossi. Probabilmente l'iscrizione è stata modificata nel secondo dopoguerra.