Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Morandi
- CAP:
- 43056
- Latitudine:
- 44.888712012088476
- Longitudine:
- 10.353302657604218
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Sul margine occidentale del Parco Attilio Gombia
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Cippo integralmente in cemento, i due pentacoli in bronzo
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Torrile
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Testimonianza di Gino Finardi in Vittorio Barbieri, La popolazione civile di Parma nella guerra ’40-’45, Parma 1975, pp. 388-389.
“Erano le 18,30 del 25 aprile e già molti carri armati americani erano transitati per la strada, ma rimanevano nella zona alcuni gruppi di soldati tedeschi sbandati. Alcuni di essi, decisi ad arrendersi, si consegnavano alle famiglie che li trattavano umanamente. Alcuni giovanotti del luogo, avendo visto transitare gli Americani, avevano radunato e disarmato un’ottantina di Tedeschi con l’intenzione di consegnarli agli Alleati. A questo punto spuntò una colonna corazzata tedesca che iniziò a sparare contro la mia casa ove c’era il raduno dei prigionieri. Da un carro armato scese un Tedesco, attraversò il cortile ed entrò nel caseificio dove lavoravo, sparandomi a bruciapelo. La pallottola mi trapassò il torace, sfiorò il cuore — per questo feci sei mesi d’ospedale —, uscì dall’altra parte ed andò a bucare la lamiera della caldaia a vapore che si trovava alle mie spalle. Mio figlio di quindici anni, poco distante, accorse subito in mio aiuto, mi coricò e così disteso rimasi fino al giorno seguente, col pericolo gravissimo di morire dissanguato, finché passò un camion che raccoglieva tutti i feriti della zona e fui trasportato all’ospedale di Colorno. Seppi poi che il Tedesco che mi aveva sparato aveva attraversato l’aia, aveva raggiunto la stalla ove aveva schiaffeggiato il proprietario del fondo e quindi aveva ucciso due giovani nostri vicini di casa che qui si erano rifugiati. Prima di morire i due ebbero la forza di trascinarsi in mezzo ai campi cosicché i loro corpi furono trovati soltanto due giorni dopo. Episodi simili si verificarono in altre località del Comune. Dopo quella strage i Tedeschi si spogliarono, bruciarono le divise, incendiarono le loro macchine e tutto ciò che possedevano e si diressero verso il Po, ben sapendo che dal ponte di S. Siro non si poteva transitare e neppure da quello di Casalmaggiore».
Contenuti
- Iscrizioni:
- Qui
furono trucidati
dai tedeschi in fuga
il 25-4-1945
Campanini Umberto
Passera Tullo
Pelagatti Bonfiglio
Pinazzi Sergio
Terzi Gino
- Simboli:
- Due pentacoli sovrastano le due colonnine laterali.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita