105123 - Cippo commemorativo di Mù

Un cippo in pietra e una lastra commemorativa in marmo nella frazione di Mù ricordano l’eccidio di cinque partigiani avvenuto davanti al muro del cimitero del paese.
Sul cippo è presente un’iscrizione fatta con lettere in bronzo che onora le vittime, i cui nomi sono riportati sulla lastra marmorea insieme alla data dell’episodio.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
CAP:
25048
Latitudine:
46.181131
Longitudine:
10.336115

Informazioni

Luogo di collocazione:
La lastra è collocata in un'aiuola di fianco al cimitero
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cippo in pietra, lastra commemorativa in marmo e inscrizioni in bronzo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel febbraio del ’45 furono arrestati Gregorio Canti e Giovanni Venturini, Fiamme Verdi impegnate nell’azione di rifornimento delle truppe arroccate in Mortirolo. Venturini, il cui nome di battaglia era “Tambia”, fu sottoposto a interrogatori durissimi e a torture indicibili.
L’11 aprile 1945 i due amici e altri tre ribelli, Vitale Ghiroldi, Vittorio Negri e Giovanni Scilini, per espresso ordine del famigerato comandante della “Tagliamento”, il col. Merico Zuccari, furono portati davanti al muro del cimitero di Mù per essere fucilati.
L’ultima cosa che il Tambìa disse ai militi che stavano per fucilarlo fu: “Sparate! Fate il vostro dovere. Io vi perdono e vi auguro la felicità su questa terra; io la godrò in cielo. Sparate! Viva l’Italia! Viva Cristo Re!”.

Contenuti

Iscrizioni:
sul cippo:
“Verso il cielo per la libertà”
sulla lastra:
“Canti Gregorio, Ghiroldi Vitale, Negri Vittorio, Scilini Giovanni, Venturini Giovanni fucilati l’11 aprile 1945”
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita