150225 - Cippo sulla vetta del Monte Antola nel Comune di Propata (GE)

Sul basamento quadrato in cemento poggia un cippo piramidale in pietra sulla cui sommità poggia una fiamma. Su tre dei quattro lati della piramide sono affisse le targhe in ottone a memoria dei partigiani della Guerra 43/45, ognuna sormontata da una stella.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Vetta monte Antola Coordinate 44584310 9150043
CAP:
16027
Latitudine:
44.57415
Longitudine:
9.149435

Informazioni

Luogo di collocazione:
Vetta del Monte Antola
Data di collocazione:
29 giugno 1955
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Basamento in cemento; Cippo a piramide in pietra ; lastre in ottone.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Provincia di Genova
Notizie e contestualizzazione storica:
L’Alta Val Trebbia faceva parte della VI zona operativa partigiana, che non comprendeva soltanto territorio ligure, ma si estendeva nell'alessandrino, nel pavese, nel piacentino. I primi gruppi organizzati di "ribelli" si costituirono a Piancastagna attorno al Bric dei Gorrei, alla cascina Brigolet presso i laghi della Lavagnina, al monte Porale, a Dernice nel tortonese, al casone delle Vagge nell'entroterra di Lavagna, al casone di Costadena a Favale poi trasferitosi al casone dello Stecca a Cichero, a Fò e allo "Àze mortu" sopra Voltri.
Da questi nuclei sparuti, costituitisi subito all'inizio della Resistenza nell'autunno-inverno 1943, trasse origine la più vasta organizzazione, composta da distaccamenti, brigate, divisioni che, dopo tante vicende di combattimenti, rastrellamenti, scioglimenti e ricostituzioni, troveremo, a fine 1944, coordinata ed efficiente, collocata nel sistema montuoso che, partendo da ovest dalle quote piemontesi di Bric dei Gorrei (quota m 829), Bric Berton (m 773), raggiunge (superando i corsi d'acqua Scrivia, Vobbia, Borbera, Girone, Staffora, Tidone, Trebbia, Aveto) le più elevate quote dei monti Figne (m 1113), Antola (m 1597), Carmo (m 1640), Chiappo ed Ebro (m 1700), Lesima (m 1724), Maggiorasca (m 1799), Penna (m 1735), Aiona (m 1701), Zatta (m 1404), con le "punte" avanzate del Caucaso (m 1245) e del Ramaceto (m 1346). Su questo "sistema" si collocarono le basi partigiane aprendosi la possibilità di controllare, interrompere e ostacolare il traffico tedesco sulle grandi vie di comunicazione che, attraverso l'Appennino, collegano la riviera ligure all'entroterra padano. I tratti stradali più importanti che le stesse carte militari tedesche dell'epoca (Giorgio Gimelli: La sesta zona operativa, su Memoria nella pietra edito dall'Istituto storico della Resistenza in Liguria, Genova. L'opera presenta - introdotto da alcuni saggi - un catalogo completo dei monumenti, cippi e lapidi dedicati alla Resistenza ligure) indicano come controllati direttamente dalle "bande" partigiane sono: la statale Genova-Piacenza nel tratto da Torriglia a Rivergaro; la provinciale Voghera-Bobbio nel tratto Varzi-Passo del Penice; la provinciale Bobbio-Chiavari nel tratto Bobbio-Marsaglia-Santo Stefano d'Aveto; quelle sottoposte ad azioni e attacchi partigiani sono: la statale del Turchino, la "camionale" Genova-Valle del Po e la parallela statale dei Giovi; la statale "Aurelia" fra Varazze e Sestri Levante; la statale del Bocco. Le strade minori, e le valli e zone che esse percorrono, sono, di fatto, interdette ai nazifascisti, che, quando intendono penetrarvi, sono costretti a farlo con grande spiegamento di forze, dando il via a grosse operazioni militari e a massicci rastrellamenti.
Partigiani sull'Antola
Il monte Antola, la "montagna dei genovesi" fu per la sua posizione dominante sulla val Trebbia, l'alta val Borbera, la valle Scrivìa, territorio partigiano per eccellenza. Tutte, o quasi, le località dei dintorni furono sede o tappa del movimento partigiano. Significativi, e sovente contrassegnati con cippi e lapidi, i borghi di Donetta, Bavastri, Caprile, Propata, Rondanina, attorno al grande avvallamento poi invaso dal Brugneto; Fascia, dove in seguito venne eretto il monumento al partigiano e alle popolazioni della montagna, Casa del Romano, Varni e più su, sullo spartiacque tra la val Trebbia e l'alessandrino, ai piedi del Monte Carmo, Capanne di Carrega, a lungo sede del comando partigiano della VI zona operativa. E proprio sull'Antola, la cui vetta ospita anch'essa un ricordo monumentale, va menzionato il Rifugio Musante, sede di sosta e di incontri per distaccamenti e staffette.
http://www.altavaltrebbia.net/comuni/propata.html?jjj=1547892151673

Contenuti

Iscrizioni:
LATO EST:
Nel decennale della Liberazione l'ANPI di Rivarolo 29 giugno 1955

LATO OVEST:
Da questi monti popolo armato fece baluardo contro la furia dell'invasore 8 settembre 1943 25 aprile 1945 ANPI Rivarolo
Sulla vetta del monte dei genovesi
cuore e baluardo della lotta per la libertà
al ricordo dei caduti partigiani si unisce quello di Guido Rossa
amante della montagna saldo demogratico vittima del terrorismo
e di quanti come lui raccogliendo l'alto esempio dei caduti per
la libertà sacrificarono la vita al servizio e alla difesa delle
istituzioni repubblicane nate dalla resistenza


LATO SUD:
A ricordo e gloria dei martiri della libertà



Simboli:
Fiamma perenne della memoria

Altro

Osservazioni personali:
Negli anni sulla base del monumento sono state aggiunte piccole targhe e fotografie in memoria di appassionati di montagna.

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