Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Cacciatora n. 13
- CAP:
- 31030
- Latitudine:
- 45.68099296233
- Longitudine:
- 11.849169186335
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Cippo e croce in marmo, così come le lastre affisse alla faccia anteriore del cippo con punzoni in acciaio. La piattaforma su cui poggia la Pietra è in cemento.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Mentre un reparto tedesco effettuava la piccola Strafexpedition di Maglio (località del comune di San Martino di Lupari), la colonna tedesca con gli ostaggi al seguito, oltrepassava il centro abitato di San Martino di Lupari e, in via Vittorio Emanuele II, uccideva, con una raffica, Giacomo Andretta che osservava la scena dal portone di casa sua. Poi proseguiva verso Campagnalta, passando per Castello di Godego, eliminando alcuni civili non più in grado di camminare.
Da questo punto in avanti è però impossibile ricostruire, con certezza, la dinamica delle esecuzioni perché la memorialistica propone una cronaca parziale e non sempre concordante. Gli atti di morte del comune di Castello di Godego non riportano le vittime di località Cacciatora originarie dei comuni di San Giorgio in Bosco, Villa del Conte e San Martino di Lupari.
Queste ultime figurano, pertanto, come cadute nei rispettivi territori comunali, con una palese alterazione della verità storica.
Fatta questa premessa, un cippo ancora oggi visibile sulla strada che da Campagnalta conduce a Cazzadora (questa la grafia del tempo per Cacciatora), ricorda il sacrificio di quattro ostaggi: il signor Luigi Stocco di San Martino di Lupari e tre civili di Abbazia Pisani (frazione del comune di Villa del Conte) probabilmente uccisi in quel luogo.
Secondo una pubblicazione del 1995, assieme a questi quattro sarebbero stati soppressi anche Mario [Bruno?] Zanchin e Baggio Vittorio.
Sull'esecuzione dei restanti ostaggi, in località "Cazzadora", abbiamo la testimonianza del signor Angelo Moro di Sant'Anna Morosina (frazione del comune di San Giorgio in Bosco), un civile strappato a forza dalla sua abitazione alle ore 9:00 di quel tragico 29 aprile.
Alla commissione d' inchiesta americana, che lo volle sentire in data 24 luglio 1945, egli indicò in «circa 84 persone» i rastrellati rimasti ancora in vita prima della serie finale di decimazioni, mentre il numero sembra invece comprendere anche i sei ostaggi eliminati in precedenza. Questa la descrizione del primo atto:
Circa 100 metri prima di arrivare sulla scena del massacro, i tedeschi fermarono tutti i civili, presero 6 persone e le uccisero in mia presenza.
D. Con quali armi uccisero queste persone?
R. Con le pistole.
D. Fecero resistenza queste persone?
R. No
Dovrebbe trattarsi di sei operai dell'Officina Fiat di Abbazia Pisani che i registri comunali vogliono uccisi alle ore 15:00
A detta di Angelo Moro, i superstiti si «rimisero in marcia» e, ad uno di essi, venne concesso di ritornare a casa.
L'unico ostaggio di cui si hanno notizie certe (menzionato nella lastra del cippo) è Stocco Luigi; il quale, in quell'anno, aveva 35 anni, era sposato, di professione faceva il meccanico e risiedeva a S. Martino di Lupari.
Contenuti
- Iscrizioni:
- QUI
SALIRONO IL LORO CALVARIO
STOCCO LUIGI
DI ATTILIO
DI ANNI 35
DI S. MARTINO DI LUPARI
CON ALTRI TRE OSTAGGI
DA S. ANNA MOROSINA
E TRUCIDATI DALLA S.S. TEDESCA
IL 29.IV.1945
PREGATE PER LORO
- Simboli:
- Croce cristiana in marmo posta sopra al cippo che misura 15 cm x 24,5 cm x 4,5 cm
Altro
- Osservazioni personali:
- Il colore delle iscrizioni, incise sulla lastra frontale del cippo, sta scomparendo. Andrebbe, pertanto, rinnovato così da rendere più facile la lettura. Si suggerisce, inoltre, di mantenere costantemente curato il luogo di collocazione provvedendo allo sfalcio dell'erba così da evitare che il cippo venga nascosto. Un aspetto positivo si rileva nel mese di novembre quando, in concomitanza con la data del 4 novembre, un vaso di crisantemi viene sempre posto davanti al cippo stesso così da ricordare i defunti.