204387 - Cippo in memoria di Emo Battisti – Poggio Bustone (RI)

Il cippo alla memoria di Emo Battisti, un importante partigiano del tempo, si trova in uno dei belvedere del paese, per questo il luogo è un punto di ritrovo per tutte le persone del paese.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Emo Battisti, Via Francescana 2-16
CAP:
02018
Latitudine:
42.50209394343
Longitudine:
12.887041585949

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato della strada
Data di collocazione:
1945 L'originale è stato posto l'anno dopo la fine del conflitto dalla famiglia.
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Cippo in pietra con lastra in marmo sul lato frontale terminate con un fuso a punta.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Municipio di Poggio Bustone
Notizie e contestualizzazione storica:
Gli incontri armati tra fascisti e partigiani sono stati diversi per tutta la zona. Difatti, l'episodio dell'Incendio di tutto il paese è solo il culmine di una lunga serie di scontri. Tra questi si annoverano certamente l'episodio del carabiniere, che, salendo su per il tornante dove ora c'è il Bar Francescano, incontrò un fascista e il gendarme fu crivellato di spalle da diversi colpi di pistola. Sempre su questa falsa riga degli attentati contro i lavoratori dello Stato, in un'abitazione del centro fu piazzato un esplosivo nel camino che ferì e portò a morte tre uomini di Stato tra cui un questore. Ma, oltre a partigiani e forze dell'ordine i Tedeschi non lasciarono vivere neppure gli abitanti più innocui, scambiandoli per oppositori. A tale proposito si citano l'episodio dei giardini di Marzo, dove furono fucilati diversi civili, fra questi un sarto che fu trovato in casa con dei proiettili sulla mensola del camino, quando in realtà il medesimo li teneva solo per collezione. Sempre ai Giardini di Marzo venne fucilato un uomo che sprovveduto, quando i Tedeschi lasciarono incustodita una mitragliatrice nel loro presidio, questo non perse tempo e rubandola se la portò a casa. Ipso facto, venne riconosciuto, colto con la mitragliatrice in casa e finì lo stesso giorno la sua vita su quei famosi giardini. Uno dei casi più eclatanti però rimase quello di Emo Battisti che era per antonomasia un capo partigiano del paese rimasto per un lungo periodo nell'ombra. Tuttavia, anche egli fece un passo falso e mentre un cecchino dal centro di Poggio puntava col mirino poco sopra le ultime abitazioni del paese, verso il boschetto della montagna, lo riconobbe e sparò a vista, lasciandolo lì agonizzante.

Contenuti

Iscrizioni:
PIAZZA
EMO BATTISTI
MED. D'ARGENTO
AL VALOR MILITARE
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Sono rimasti in pochi a conoscere dettagli più precisi su questo singolo episodio della vita di Emo Battisti, ma sono rimaste poche testimonianze anche delle tattiche utilizzate dai partigiani. Di queste infatti si può trovare qualche accenno dalle chiacchiere con gli anziani, i quali raccontano che il lavoro dei partigiani fosse una sorta di battaglia mordi e fuggi, poiché essi erano in inferiorità numerica, quindi dovevano basarsi su attacchi rapidi ma efficaci. Per fare questo la loro unica soluzione era muoversi di notte, e avevano i loro ritrovi o le loro case o verso i boschi della montagna, questo il caso di Battisti, oppure in mezzo al paese nelle radure di vigne e altri alberi di cui oggi però è rimasto poco, visto il grande lavoro di ristrutturazione della strada che collega Poggio Bustone con i piani e le altre frazioni.

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