185733 - Croci in memoria dei bambini Arduino Ceci e Giuseppe Tantucci a San Lorenzo di Treia (MC)

Nel luogo dell’uccisione di due bambini da parte di un non meglio identificato ordigno bellico (bomba), nel 1944, sono state poste due croci metalliche poggianti su di una piccola quercia, riconosciuta come parte integrante dell’edicola stessa dai familiari delle vittime, tanto da essere stata salvaguardata anche dalla Forestale. Si trova lungo una parte di sentiero nel bosco di San Lorenzo a Treia, nei pressi della sommità del Monte Acuto.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
San Lorenzo
Indirizzo:
Contrada S. Lorenzo, 5-1, 62010 Treia MC, Italia
CAP:
62010
Latitudine:
43.321684755283
Longitudine:
13.233961770742

Informazioni

Luogo di collocazione:
Bosco, lato sentiero, su di una piccola quercia, nel luogo dell'evento.
Data di collocazione:
Post 1944
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Croci in ferro e metallo, fiori in plastica e quercia vivente salvaguardata dalla Forestale.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune
Notizie e contestualizzazione storica:
Secondo quanto tramandato dai familiari viventi di Giuseppe Tantucci, in particolare dalla versione della sorella Rosa Tantucci:
nei primi giorni di Novembre del 1944, tre ragazzini, Giuseppe Tantutti (detto Pippì), Arduino Ceci, ed una terza ragazzina, lì presenti per pascolare le pecore, si recarono insieme lungo il crinale boschivo non lontano dalle abitazioni in pietra locale dei parenti presso cui erano alloggiati (oggi se ne vede un rudere lato-strada prima del bivio fra la Roccaccia e l'Eremo di Santa Sperandìa). In un momento di gioco, Arduino Ceci rinviene un oggetto particolare (una bomba inesplosa). Manipolandolo, l'ordigno si riattiva ed improvvisamente esplode.
Arduino muore sul colpo. Giuseppe Tantucci verrà portato, gravemente ferito, fino alla soprastante casa degli zii (da tale zia Maria), presso cui era alloggiato (i ruderi di cui sopra), implorando di essere riportato subito ad Appignano (MC), a casa della madre. Giuseppe non era trasportabile, ma la notizia dell'incidente giunge comunque ad Appignano, alla madre Adele Scalpelli (incinta) e al padre Pietro Tantucci. I due arrivano di sera sul Monte Acuto con mezzi di fortuna (in carretto e a piedi) presso la sorella di Pietro, il quale, vedendo i lumini accesi fuori dalla casa, sviene. Adele griderà di dolore come mai aveva fatto fino ad allora e come mai più accadrà. Il giovane Giuseppe era già morto dissanguato. Di lì a pochi giorni avrebbe dovuto prendere la Prima Comunione e con i vestiti preparatigli venne sepolto (non fu possibile mettergli le scarpe perché un piede si reggeva con un solo lembo di pelle).
I rimanenti brandelli del piccolo Arduino Ceci vennero raccolti in un canestro coperto da un lenzuolo bianco da Primo Tantucci (fratello maggiore di Giuseppe).
La loro giovane compagna, sopravvissuta alla deflagrazione, da quel giorno non parlò più e, di questa terza ragazzina, si persero poi i contatti.

Arduino Ceci è oggi sepolto nel cimitero comunale di Treia, mentre Giuseppe Tantucci riposa in quello di Appignano (è annoverato anche fra le vittime civili del monumento ai caduti nel medesimo comune).


Note:
- versione raccolta da Tommaso Gagliardini dai continui racconti della nonna materna Rosa Tantucci (sorella di Giuseppe) e volentieri aperta ad eventuali (sempre preziose) ulteriori integrazioni;
- i parenti del giovane Arduino infatti segnarono sulla sua croce che il fatto avvenne nell'ottobre del '44, mentre i parenti di Pippì segnarono convintamente "NO." (che sta per Novembre);
- l'episodio (in forma di memoria leggermente più vaga) è anche brevemente accennato in un passaggio del libro autobiografico "Il viale dei gelsi" di Lena Acquaticci (pag. 28), al tempo giovanissima co-abitante del Monte Acuto;
- l'episodio si colloca all'interno delle più ampie vicende storiche del tempo, cioè al passaggio di fronte lungo la "Linea Trasimeno" (o "Linea Albert"), che vedrà le forze Partigiane ed Alleate (soprattutto polacche ed inglesi, sul lato adriatico) avanzare da sud verso nord e, contemporaneamente, i tedeschi con i repubblichini ritirarsi (fra un eccidio e l'altro) lungo la Linea Gotica. Nelle Marche la Liberazione dal nazi-fascismo avvenne proprio nel 1944.

Contenuti

Iscrizioni:
CON BOMBA

GIUSEPPE TANTUCCI N. 1933 M. 1944

ARDUINO CECI N. 18/3/1934 M. 5/10/1944
Simboli:
Le due croci stesse con fiori e quercia, oltre alla relativa macchia (a cui i parenti viventi sono tuttora molto attaccati).

Altro

Osservazioni personali:
Le due croci sono ancora curate e mantenute dai familiari viventi delle due giovani vittime.
L'iscrizione originale sulla croce di Tantucci Giuseppe (vergata a mano dalla madre e poi dai fratelli e dai nipoti), fino al 2020 si presentava come segue:

COMBOMBA

TANTUCCI GIUSEPPE
NATO 1933
MO. NO. 1944

STAFF PIETRE: Geolocalizzazione approssimativa in attesa di verifica/sopralluogo 02/07/2021.

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