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208250 - Edicola ai Caduti civili e partigiani della strage del 14 Luglio 1944 a San Polo di Arezzo

Quella di San Polo, per la metodologia con cui fu compiuta, può essere considerata come una delle stragi più efferate commesse dall’esercito tedesco in Italia durante la II Guerra Mondiale. Il 14 Luglio 1944 militari del 274° Granadier-Regiment della 94a Infanterie-Division trucidarono 48 uomini tra civili e partigiani, quest’ultimi facenti parte della 23a Brigata Garibaldi “Pio Borri”. Ai partigiani Eugenio Calò, Angelo Ricapito e Mario Sbrilli è stata conferita la medaglia d’oro al Valor Militare “alla memoria”. L’edicola posta a ricordo è stata eretta nel parco della Villa Gigliosi, detta anche “La Ragnaia”, nel luogo dove venne consumato questo crimine.
Si tratta di una struttura in laterizio ed intonaco, a pianta rettangolare, con la volta superiore ad arco a tutto sesto. All’interno della nicchia si trova una lastra di marmo dal profilo irregolare su cui è incisa l’epigrafe, con la data della strage e la dedica dei familiari delle vittime. Sul suo lato sinistro (rispetto a chi guarda) è scolpito in bassorilievo una figura intera raffigurante Cristo benedicente. Al margine opposto, allo stesso modo, si trova una composizione floreale. Nella parte inferiore della nicchia è collocata una lapide marmorea dalla forma rettangolare e dagli angoli smussati su cui sono incisi, su tre file da sedici, i nomi dei Caduti in ordine sparso, alcuni dei quali trascritti in maniera errata. I caratteri sono stati riempiti con vernice di colore nero. Nella parte superiore dei fianchi dell’edicola, su due listelli rettangolari di marmo, sono incastonati i fotoritratti in ceramica di alcune delle vittime (7 a sinistra e 9 a destra) ognuno con il proprio nome e cognome, ma tre di questi sono andati persi, probabilmente perché danneggiati dal trascorrere del tempo. Un altro fotoritratto in ceramica, racchiuso dentro un ovale di bronzo, è deposto tra le due lapidi. Di questo Caduto non vi è impresso il nome. Ai piedi dell’edicola, in posizione centrale, si trova una piccola conca trapezoidale di marmo atta a deporvi piccole piantine di fiori.