274465 - Fontana alla famiglia Vitrani, alla popolazione e ai partigiani – Coazze (TO)

Fontana realizzata nel 1980 lungo Viale Italia ’61, a cavallo del lato perimetrale esterno del cortile della Scuola Primaria “Luigi Pirandello”, e dedicata principalmente alla memoria della famiglia Vitrani, uno dei simboli della Resistenza italiana al nazifascismo.
La fontana si compone di due vasche, una esterna lato marciapiede ed una interna lato cortile, a differenti altezze, poste ad interruzione di un muro che risulta una quinta suddivisa in due ali. Sul cippo centrale, realizzato a pietre sovrapposte, sono collocate le lastre che recano le epigrafi dedicatorie a lettere bronzee, rispettivamente a ricordo l’una dei cinque componenti della famiglia Vitrani, di cui due Caduti, e l’altra del sacrificio della popolazione civile e dei partigiani.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza I° Maggio
CAP:
Latitudine:
45.05236614331
Longitudine:
7.2978185640503

Informazioni

Luogo di collocazione:
Cortile scuola lato strada
Data di collocazione:
11 Maggio 1980
Materiali (Generico):
Bronzo, Laterizio, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Fontana in muratura con cippo roccioso; lastre in pietra nera; lettere in bronzo. Presente asta portabandiera.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Coazze
Notizie e contestualizzazione storica:
La famiglia Vitrani è una delle famiglie simbolo della resistenza partigiana italiana.
- Michele Vitrani, classe 1898, si trasferisce a Torino dalla nativa Barletta nel 1924, subito dopo essersi sposato con Maria Degno. Nel capoluogo piemontese si stabilisce in via Pollenzo 47 e trova lavoro come tranviere. A partire dal giugno 1944 entra a far parte della banda «Nino-Carlo», la stessa dei suoi tre figli. Muore a Baldissero Torinese nel 1984.
- Angela Degno nata a Barletta nel 1902. Nel settembre 1944 aderisce anche lei alla Resistenza entrando nelle fila della banda «Nino-Carlo» con il nome di battaglia «Mamma Vitrani». Muore a Torino nel 1975
- Ruggero Vitrani, nato a Torino il 30 marzo 1925. Già a partire dal settembre 1943 entra nelle fila della Resistenza aggregandosi alla banda «Nino-Carlo» con il nome di battaglia di «Gero». Durante il periodo di militanza partigiana Ruggero si rende partecipe di numerose azioni di guerriglia (tra queste l’assalto ad un posto di blocco in via Nizza a Torino) ed il 16 ottobre 1944 viene nominato vice-comandante della brigata. Appena un mese più tardi, il 16 novembre, viene catturato a Villarbasse mentre sta svolgendo una missione al comando di una squadra di partigiani. La sua strenua resistenza permette comunque ai suoi compagni di mettersi in salvo. Dopo tre mesi di prigionia presso «Le Nuove» (periodo in cui conosce padre Ruggero Cipolla, frate francescano e cappellano delle carceri, che gli rimarrà vicino fino alla fine e che ricorderà la figura di Ruggero Vitrani – accanto a quelle di altri condannati a morte da lui assistiti – nel suo libro I mie condannati a morte pubblicato nel 1998). Ruggero viene fucilato a Torino presso il Poligono Nazionale del Martinetto il 16 gennaio 1945. Dopo la sua morte la banda «Nino-Carlo» diverrà brigata «Ruggero Vitrani». É stato insignito della Medaglia d’argento al valor militare alla memoria. La strada di Villarbasse che aveva visto la sua cattura è stata successivamente intitolata ai fratelli Vitrani.
- Pietro Vitrani, fratello di Ruggero, nato a Torino il 26 novembre 1926. Aderisce alla Resistenza nel marzo 1944 entrando a sua volta nelle fila della banda «Nino-Carlo». Viene fucilato a Giaveno, in via delle Scuole, il 3 dicembre 1944. Nel luogo della sua uccisione è stata in seguito posta una lapide in ricordo.
- Giuseppe Alberto Vitrani, nato a Torino il 5 settembre 1928. Dal maggio 1944 è effettivo della banda «Nino-Carlo» prendendo il nome di battaglia «Berto». Il 15 novembre abbandona la Resistenza rientrandovi solo a partire dal marzo 1945 tra le fila della 24ª brigata SAP «Lino Rissone», operante in Valle di Susa. Muore a Torino nell’aprile 1980.

Ruggero e Pietro Vitrani sono sepolti presso il “Campo della Gloria” all’interno del cimitero «Monumentale» di Torino. I loro nomi vengono anche ricordati sulla lapide collocata all’esterno del civico 285 di corso Francia, a Torino, in memoria dei 32 caduti partigiani del quartiere Pozzo Strada. Il nome di Ruggero, accanto a quello di altri 58 martiri (tra i quali Armando Amprino e Candido Dovis), è indicato sulla grande lapide in marmo posta presso il Sacrario del Martinetto. Ai fratelli Pietro e Ruggero Vitrani è dedicato un murale nei Giardini di Viale Giannone a Barletta.

Fonti:
- Piazza 1° maggio (Coazze) – Fontana monumento ai Fratelli Vitrani su "I luoghi della Memoria / La Resistenza in val Sangone";.
- La famiglia VITRANI, sul sito della Sezione A.N.P.I. Barletta-Andria-Trani;
- «Dica ai tedeschi di non spararmi alla testa, forse la mamma verrà a vedermi», sul blog dell'A.N.M.I.G. Barletta.

Contenuti

Iscrizioni:
- Epigrafe lato strada, a sinistra:

DONNE UOMINI RAGAZZI
CHE OGNI GIORNO
AFFRONTATE UNA VITA
DIFFICILE E UNA PACE
PRECARIA QUESTO
SIMBOLO DI PIETRA
DI BRONZO RIMANGA
A RICORDARVI CHE
PER VENTI MESI DAL
SETTEMBRE 1943
ALL’APRILE 1945
DONNE UOMINI RAGAZZI
DI UN’INTERA POPOLA
ZIONE AFFRONTARONO
FAME FREDDO TORTURE
FERITE MORTE
PER AIUTARE
UN’AVANGUARDIA
CORAGGIOSA DI

- Epigrafe lato strada, a destra:

PARTIGIANI RIUNITISI
LIBERI ED EGUALI
SU QUESTE MONTAGNE
DA OGNI PARTE
D’ITALIA E DEL MONDO
PER PROVARE A SE
STESSI E AGLI ALTRI
CHE DOPO VENT’ANNI
DI OBBEDIENZA A UN
REGIME DI OPPRESSIONE
E DI CORRUZIONE
SI PUÒ RISORGERE A
DIGNITÀ CIVILE E A
CONVIVENZA PACIFICA
SOLTANTO SE SI
SCEGLIE DI AFFRONTARE
IL SACRIFICIO DELLA
PROPRIA PERSONA E
DELLE PROPRIE COSE

- Epigrafe lato scuola:

ALLA FAMIGLIA VITRANI
CHE DI QUESTA
SCELTA SUPREMA
FU CON L’IMPEGNO DI
TUTTI I SUOI MEMBRI
E CON LA MORTE DI
DUE SUOI FIGLI
TESTIMONE ESEMPLARE
COAZZE GRATA DEDICA
25 APRILE 1980
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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