180221 - Giardino della Memoria ai deportati caduti nei campi di sterminio della seconda guerra mondiale – Salsomaggiore Terme

Il Giardino della Memoria fu fortemente voluto dal salsese Giovanni Araldi (18 dicembre 1917 – 20 marzo 2009), anch’egli internato per 18 mesi nel campo di sterminio KZ-Dora in Germania, e supportato dall’amministrazione comunale di Salsomaggiore Terme.
Il luogo è costituito da un monumento, realizzato dall’artista Aldo Menoni (1928-2007), che ricorda la tragica epoca dei deportati nei campi di sterminio. A sinistra del monumento ci sono 11 lastre con i nomi dei caduti, mentre più a sinistra c’è una lastra appoggiata sul terreno con la dedica del giardino.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via G. Pascoli, 2
CAP:
43039
Latitudine:
44.815647696456
Longitudine:
9.9766931245299

Informazioni

Luogo di collocazione:
Nel parchetto pubblico all’angolo tra via Pascoli e via Milite Ignoto
Data di collocazione:
1 maggio 1987
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il monumento è realizzato con tre grandi lastre di pietra in verticale tenute insieme da un anello di metallo. Al loro fianco a terra c'è un'altra lastra di pietra. Il ricordo dei deceduti è inciso su 11 lastre di marmo incastonate in plinti verticali. Al loro fianco a terra c'è un'altra lastra di marmo con la dedica del giardino.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Salsomaggiore Terme
Notizie e contestualizzazione storica:
Il campo di concentramento KZ-Dora-Mittelbau fu aperto il 28 agosto 1943 sul Monte Kohnstein vicino a Nordhausen in Turingia, inizialmente come sottocampo di Buchenwald. La sigla KZ stava per “Konzentrationslager” mentre la sigla DORA stava per “Deutsche Organisation Reichs Arbeit”. Venne creato nelle viscere della montagna per la produzione dell’arma segreta della Germania nazista: i missili V2.
A Mittelbau Dora i prigionieri arrivarono da altri campi, soprattutto da Buchenwald. Inizialmente furono in gran parte russi, polacchi e francesi.
Dopo l’8 settembre 1943 anche gli italiani divennero nemici e 1435 nostri compatrioti (di cui 861 militari) finirono internati a Dora, contrassegnati con un triangolo rosso.
A marzo 1944 vennero costruite baracche all’esterno perché lo spazio nelle gallerie non consentiva di contenere tutti i deportati e perché fu necessario ampliare gli impianti per la produzione dei missili. A maggio 1944 molti ebrei, sinti e rom vennero deportati a Mittelbau-Dora. Il 28 ottobre 1944 Mittelbau divenne a tutti gli effetti un campo di concentramento indipendente e furono aperti diversi sottocampi.
Nelle sue gallerie sotterranee lavorarono (e a volte vissero) 60.000 internati, tra agosto 1943 e aprile 1945.
Gli internati fecero fatica a sopravvivere alla costruzione dei tunnel e alla realizzazione dei missili. Moltissimi di loro morirono per le fatiche, il freddo, la fame, la sete. Si è stimato che perirono circa 20.000 persone.


Nel 1955 due superstiti italiani del campo KZ-DORA iniziarono a raccogliere nomi ed indirizzi dei compagni di prigionia. Nel 1964 si incontrarono a Salsomaggiore 6 reduci, due della provincia di Parma e 4 della provincia di Milano. Nel 1970 il raduno fu di 12 superstiti e 7 familiari. Con la collaborazione di tutti per rintracciare sempre nuovi amici, il gruppo continuò ad aumentare di numero fino a raggiungere la quota di 85 superstiti e 102 familiari. Fin dal suo nascere il gruppo si caratterizzò con il desiderio di riabbracciare compagni che avevano condiviso momenti terribili.
Successivamente il gruppo iniziò ad avere anche una collocazione pubblica: dal semplice incontro fra amici si passò al raduno di più giorni con convegni e partecipazioni di studiosi e autorità.
Il 25 e 26 ottobre 1997 ci fu il 1° convegno storico internazionale di studio sulla deportazione politica di internati militari italiani nel campo di sterminio di Dora, organizzato dall'ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti).
Gli incontri entrarono nel calendario delle manifestazioni di Salsomaggiore Terme con l’impegno dei reduci di rendere testimonianze della loro terribile esperienza per mantenerne viva la memoria nello spirito del motto “Perdonare Non E’ Dimenticare”.


Fonti:
- http://www.deportati.it
- http://www.associazioni.milano.it/aned

Contenuti

Iscrizioni:
Inciso su una piastra frontale del monumento:
AI DEPORTATI
CADUTI
NEI CAMPI
DI
STERMINIO

In caratteri in rilievo sul retro del monumento:
I SUPERSTITI
DEL
KZ DORA
A RICORDO
1 - 5 - 1987

Sulla lastra di plexiglas ai piedi del monumento:
In memoria del Deportato
Gianni Araldi
che fortemente ha voluto questo monumento
Il Comune di Salsomaggiore Terme
25 Aprile 2009

Sulla lastra a sinistra delle lastre dei nomi:
“GIARDINO DELLA MEMORIA”
Trecentodue militari italiani
vennero barbaramente uccisi
nel campo di sterminio nazista
Mittelbau-Dora (1943-1945)
A loro
e ad ogni vittima dei lager
un intero popolo promette
di non dimenticare.
Comune di Salsomaggiore Terme
6 aprile 2002


Inciso sulla prima lastra da sinistra:
Perdonare Non E’ Dimenticare
Ai
Militari Italiani Caduti
Nel
Campo di Sterminio
K.Z. DORA

Nomi incisi sulla seconda lastra da sinistra:
Achilli Vittorio / Adami Alfonso / Albertin Amelio / Ambrosini Delfino / Ancora Paolo / Antico Giuseppe / Anolibelli Giuseppe / Arseno Michele / Baccanelli Giuseppe / Baccak Mario / Baghino Oreste / Barbierato Luigi / Barzotta Egidio / Basiri Olivo / Battaglia Salvatore / Bellinato Emilio / Belloli Carlo / Bernasconi Pietro / Bertolini Marcello / Bervini Terenzio / Bettinelli Carmelo / Bertono Guerino / Boiardi Rossolino / Bompanni Enrico / Bonati Giovanni / Boni Bruno / Bonini Erigo / Borillo Umberto / Borello Ermenegildo / Boscardin Pietro / Bosi Renato

Nomi incisi sulla terza lastra da sinistra:
Bottero Giacomo / Bovio Alessandro / Bianchi Gianfranco / Bianchi Dino / Bianchet Emilio / Biondi Ermenegildo / Bignardi Angelo / Biroli Santo / Blasi Cataldo / Blassetti Luigi / Biserti Valentino / Bizzarri Luigi / Brodaglia Galileo / Brolli Cesare / Burboni Attilio / Burlo Giuseppe / Busco Primo / Bussolato Fortunato / Calati Carlo / Caldarelli Giovanni / Caneva Giacomo / Caputo Gennaro / Carturan Pietro / Casaso (Casazzo) Pietro / Casartelli Palmiro / Case Mario / Castaldi Ezio / Cecon Giuseppe / Caleghini Eliano / Celsi Francesco / Cenciotti Gino

Nomi incisi sulla quarta lastra da sinistra:
Ceretta Mario / Ciotti Leandro / Cecconi Ettore / Colacci Alfredo / Colonna Corrado / Coluzzi Marcello / Commiliato Aurelio / Concari Carlo / Contardo Emilio / Conti Aldo / Corvetta Luigi / Coron Leopoldo / Corradi Giuseppe / Corzatto Giuseppe / Cusin Cirillo / Darmann Ilvo / Dalaporto Mario / Dallan Bruno / Dallavilla Giovanni / Dallagno Salvatore / Dal Pont Ambrogio / Danna Elia / Daniele Alvise / Darman Ivo / De Bartolo Pensiero / Della Schiava Riccardo / Del Bello Ferruccio / De Nando Giovanni / Dalti Francesco / De Tomi Giovanni / Delardo Vittorio

Nomi incisi sulla quinta lastra da sinistra:
De Luca Gino / De Pascalis Annibale / De Bernardo Vittorio / Denoni Giacomo / De Cecchi Achille / Di Cesare Emilio / Donato Pierino / Dossena Luigi / Erucci Franco / Facci Gregorio / Fabris Mario / Fallani Cesare / Fascio Giovanni / Favilla Michele / Farzetti Domenico / Ferrari Aurelio / Ferro Antonio / Fetti Mario / Flematti Eliseo / Fiore Domenico / Folli Eugenio / Forti Luigi / Francosoch Luigi / Fregonese Pietro / Frigotto Emilio / Gianfrate Domenico / Gagliardi Francesco / Garofolo Giuseppe / Garufi Vincenzo / Gaspari Giuseppe / Ghisalberti Benedetto

Nomi incisi sulla sesta lastra da sinistra:
Giovanelli Pierino / Giorni Nicodemo / Giarolo Giuseppe / Gianesin Paolo / Girolimetti Giovanni / Giuliani Emilio / Gori Adelmo / Gorlin Giulio / Gori Benedetto / Grimaldi Michele / Gualotto Giovanni / Guardasoni Emilio / Janni Luigi / Jannimberto Angelo / Lagamba Antonio / Lambri Angelo / Laurenti Alfredo / Lazzaro Alberto / Lazzari Bruno / Leonardi Antonio / Lizzù Giuseppe / Lonarduzzi Raffaele / Lorenzetto Angelo / Lorenzetti Adino / Losati Benedetto / Luberto Setimio / Lucio Antonio / Lupali Elia / Luri Giovanni / Malagoli Eridano / Malvestio Mario

Nomi incisi sulla settima lastra da sinistra:
Manfredi Antonio / Manzoni Luigi / Manzin Giulio / Marini Giuseppe / Marsura Domenico / Mascia Serafino / Martinelli Primo / Martino Biagio / Maz Ernesto / Mazzetta Roberto / Micella Francesco / Minotti Desiderio / Missiaia Guerrino / Molinaro Francesco / Monego Giovanni / Morganti Arturo / Moruzzi Guerino / Mossoni Carlo / Motura Bartolomeo / Negriolo Ernesto / Nigro Giuseppe / Nallon Vittorio / Nanni Giovanni / Nenzi Pietro / Nardello Cesare / Nipoti Carlo / Noseta Luigi / Paggiola Bruno / Pagavino Luigi / Pasquali Gianni / Pedol Aurelio

Nomi incisi sulla ottava lastra da sinistra:
Pelizzari Egidio / Pellencin Silvio / Perone Elmo / Petrilli Emilio / Pignoni Bartolomeo / Pinna Antonio / Piselli Francesco / Poletti Agostino / Poli Bartolo / Ponti Angelo / Pontremoli Federico / Pozzoli Luigi / Prezioso Antonio / Prompica Alberto / Pulverenti Sebastiano / Regis Lorenzo / Regondi Emilio / Renon Riccardo / Restieri Gennaro / Ricchi Varesi / Rigo Pietro / Riolino Pietro / Riva Pio / Riva Carlo / Rizzi Carmelo / Roggi Sante / Romagnoli Guido / Romeo Antonio / Rocca Carlo / Rocchi Alberto / Roncaglio Carlo

Nomi incisi sulla nona lastra da sinistra:
Roncoroni Anastasi / Rondi Francesco / Rosin Osiride / Sacco Angelo / Sala Giovanni / Sala Giovanni / Salin Angelo / Salvelli Vincenzo / Salvagno Luigi / Salve Cornelio / Sampese Luigi / Sandonelli Rosario / Sanello Giuseppe / Sartor Angelo / Santoro Saturno / Sbordone Vincenzo / Scagliarini Bruno / Schiatti Guerino / Scarpato Gaetano / Scolaro Calogero / Sclavo Primo / Solda Giuseppe / Sonego Luigi / Sordello Carlo / Segaia Bruno / Segrado Gilberto / Simeoni Giuseppe / Stefanelli Giovanni / Stocco Natale / Sperandio Armando

Nomi incisi sulla decima lastra da sinistra:
Tacchinardi Luigi / Tagliabue Achille / Tavasani Mario / Tollatto Riccardo / Tempesta Luigi / Termini Domenico / Trefiletti Antonio / Tettamanti Andrea / Tomei Giovanni / Tomasella Giovanni / Tonello Renato / Tonini Pietro / Toresan Emilio / Tottonelli Giuseppe / Trabuchi Antonio / Trafiletti Antonio / Trabucchi Antonio / Trainotti Lino / Travaglia Emilio / Tresta Giuseppe / Trombetta Francesco / Vaghi Angelo / Valdoni Mario / Valentini Sergio / Vanzan Francesco / Vassalo Giovanni / Venturini Gaetano / Vergani Vincenzo / Viel Luigi / Vincenti Mario / Vitali Giuseppe

Nomi incisi sull’undicesima lastra da sinistra:
Vosilla Renato / Zambon Luigi / Zampati Martino / Zanin Fortunato / Zanon Gino / Zannotta Ettore / Zuccarello Luciano / Zucon Massimo / Zuru Modesto
… Ed Ai Fratelli Caduti A : Auschwitz / Buchenwald / Bergen Belsen / Chelmon / Dachau / Esterwegen / Flossenburg / Gros / Rosen / Mauthausen / Lublin / Maidanek / Neuengamme / Rawensbruck / Sachsenhausen / Risiera S. Saba / Stutth / Treblinka …
Simboli:
L’artista Aldo Menoni affidò alle forme geometriche e alla loro disposizione nello spazio il ricordo della tragedia dei deportati nei campi di sterminio.
Tre grandi lastre di pietra, poste in verticale, sono tenute insieme da un anello. Le lastre rappresentano le diverse nazioni dei deportati; l’anello che le unisce è il simbolo della comune sofferenza. Sul retro di una delle lastre è inciso un triangolo con la punta in basso e con la sigla IT all'interno, il contrassegno dei deportati italiani.
In basso, fissata nel terreno, una pietra tombale con scolpito in bassorilievo un filo spinato conclude il triste racconto della deportazione.

Altro

Osservazioni personali:
Le iscrizioni dei nomi sono deteriorate e in alcuni casi poco leggibili.

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