108445 - Cippo in memoria del partigiano slavo Bacicich – Cantiano

Cippo sulla tomba del partigiano slavo Bacicich. Furono molti i partigiani slavi attivi dalle nostre parti, molti di loro fuggiti dopo l’8 settembre dal campo di prigionia di Anghiari. Essi decisero di combattere a fianco delle formazioni partigiane italiane. Bacicih fu uno di quelli e fu fucilato il 17 maggio 1944.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Cimitero di Cantiano
CAP:
61044
Latitudine:
43.475254869552
Longitudine:
12.632091497376

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde all'interno del Cimitero
Data di collocazione:
Non è menzionata
Materiali (Generico):
Laterizio, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il cippo è costituito da mattoncini rossi bordo di cemento e marmo bianco, culminante con una croce, al centro la lapide sulla quale è incisa l'epigrafe,
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale di Cantiano
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 5 maggio, su decisione del Comando di Brigata, era stata assaltata con un’azione combinata, la caserma di Cagli, sede della stazione dei carabinieri ma presidiata soprattutto da un drappello della g.n.r. (guardia nazionale repubblichina), impresa che presentava molteplici difficoltà. Il compito di punta venne affidato proprio al distaccamento Dini della V Brigata Garibaldi comandato da Francesco Tumiati (Francino), che sarebbe dovuto essere il primo a fare irruzione nella caserma, dove abitava anche la famiglia del maresciallo dei carabinieri. A causa di un errore, l’esplosivo fece crollare non solo il portone d’entrata ma gran parte della struttura, sconvolgendo il piano d’attacco. Il presidio fascista – più precisamente gli uomini che non erano rimasti sotto le macerie – ebbe modo di aprire il fuoco e i partigiani risposero, innescando uno scontro feroce e imprevisto. L’episodio ebbe notevole eco e tutti, partigiani e civili, aspettavano la reazione dei nazifascisti che nei giorni successivi intensificarono la loro presenza nella zona, accrescendo il clima di terrore. Il Comando di Brigata aveva diffuso l’ordine di disperdersi, nascondere le armi e allontanarsi dalla zona preferibilmente di notte e a piedi. L’appuntamento di ritrovo venne fissato per il successivo 17 maggio nella zona di San Polo, sopra Cantiano. Ma in seguito, con l’intensificarsi della repressione, il Comando revocò l’ordine di adunata sebbene, con ogni probabilità, non tutti ne vennero a conoscenza e in molti sottovalutarono la decisione. Tumiati, anche se provato per la fatica fisica e per alcuni problemi di salute, decise di recarsi all’appuntamento. Lo seguirono Bulatovic Batric e Kuzeta Djuro. Quella mattina, nei pressi della casa colonica della famiglia Rabbini, a San Polo, furono fermati da militi nazifascisti, condotti a Cantiano e sottoposti a un processo sommario. Rifiutando ogni compromesso, furono fucilati dopo poche ore.

Contenuti

Iscrizioni:
Testo epigrafe:
BACICICH (SLAVO)
STRAPPATO DALLA TERRA CHE LO VIDE FANCIULLO
DOVE COMBATTE' PER IL SUO IDEALE
NON ESITO' IN TERRA STRANIERA
AD IMPUGNARE DI NUOVO LE ARMI
CONTRO GLI ABORRITI NEMICI
CORONANDO LA SUA EROICA ESISTENZA
CON IL SUPREMO DEI SACRIFICI
IL 17 MAGGIO 1944
Simboli:
Croce

Altro

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Informazione non reperita

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