105672 - Lapide a Camisotti Carlo e Tasca Carlo

La pietra, di ragguardevoli dimensioni, è realizzata in marmo bianco con le scritte tutte in color rosso amaranto.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Sant' Alessandro
Indirizzo:
Via Sant' Alessandro
CAP:
20900
Latitudine:
45.557053
Longitudine:
9.256303

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada sotto un portico.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo bianco con le scritte in colore rosso.
Ai lati della base sono evidenti due portafiori di forma paralleloidale.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune
Notizie e contestualizzazione storica:
La lapide, di ragguardevoli dimensioni, è posata su di una parete sotto un portico in via Sant’Alessandro, nell’omonimo quartiere monzese. È l’unica che porta incise tutte le parole scritte in colore rosso e ricorda due Caduti. Il primo è Carlo Camisotti, fucilato con altri 334 civili e militari italiani alle Fosse Ardeatine a Roma .Era nato l’ 11 maggio 1902 a Cerbola, in provincia di Rovigo da Albino e Maria Mantovani ed esercitava il mestiere di asfaltista. Militare della resistenza delle brigate Garibaldi, fu catturato a causa di una spiata mentre si recava con il compagno Paolo Angelini a smascherare un collaboratore dei nazisti. L’eccidio fu il risultato della rappresaglia che fece seguito all’attentato partigiano di via Rasella, dove 32 SS dell’11° compagnia del III Battaglione del reggimento di polizia “Bozen” caddero nell’esplosione di una bomba; un altro militare morì il giorno dopo e ancora nove nei giorni successivi. Hitler personalmente ordinò l’esecuzione di dieci italiani per ogni SS deceduta. Herbert Kappler, comandante della polizia a Roma, fu il responsabile dell’organizzazione ed esecuzione del massacro, attuato solo dopo 23 ore a carico di persone detenute nel carcere di Regina Coeli, soprattutto oppositori politici ed ebrei. Carlo Tasca cadde invece sui monti della val d’Aosta il 23 marzo 1945. Le parole riportate sul marmo che accompagnano i nomi dei due martiri portano un po’ con sé la retorica di un linguaggio appartenente al passato ma la conclusione che chiede attenzione “agli italiani di oggi”, la possiamo considerare come valida per sempre.

Contenuti

Iscrizioni:
sulla lapide:
A imperituro ricordo patriottico e idealistico
CAMISOTTI CARLO
caduto nelle catacombe di
Domitilla Roma
il 24 marzo 1944
TASCA CARLO
caduto a Castello del Monte
val d'Aosta
il 25 marzo 1945
NELLA LUCE
IRRADIANTE DAL SOGNO DI LIBERTA'
NELLA FEDE PURISSIMA DEI FRATELLI OPPRESSI
VIDERO LA RINASCITA D'ITALIA
E LOTTARONO
UMILMENTE E TENACEMENTE FINO AL MARTIRIO

LA SBIRRAGLIA NAZIFASCISTA
IMPOTENTE A DOMARE IL LORO SPIRITO
FULMINO' IL LORO CUORE

ESEMPIO INCITAMENTO CONFORTO
AGLI ITALIANI DI OGGI
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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