5569 - Lapide a Carlo Zucchini – Faenza

Antifascista cattolico.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Corso Mazzini, 85
CAP:
48018
Latitudine:
44.28748999999999
Longitudine:
11.87860999999998

Informazioni

Luogo di collocazione:
Palazzo Zucchini. Piano terreno a destra della porta d’ingresso
Data di collocazione:
1945
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra di Marmo incisa e con iscrizione a lettere annerite.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Faenza
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Conte Avvocato Carlo Zucchini, nato a Faenza il 13 aprile 1862, figlio del Conte Avvocato Vincenzo Zucchini e della Nobile forlivese Eleonora Fronticelli Baldelli, fu un politico italiano, deputato del Regno d'Italia e notevole interprete dell'associazionismo cattolico in terra di Romagna. Risale al dicembre 1891 l'organizzazione, insieme ad altri cattolici faentini, del Circolo Cattolico Faentino, che viene fatta confluire nella Società della Gioventù Cattolica Italiana (poi denominata Azione Cattolica). Al 5 luglio 1893 risale la fondazione della Società di Mutuo Soccorso fra gli Operai Cattolici, importante istituzione di cui fu Presidente fino alla morte. Fu Presidente per diversi anni della Congregazione di Carità e nel 1895 porta i cattolici sugli scanni del governo cittadino. Nel 1896 entra a far parte del Comitato promotore per la fondazione del Credito Romagnolo, divenendone così socio fondatore. Nel 1899 divenne cofondatore del periodico settimanale “Il Piccolo”, organo locale dell'Azione Cattolica, tuttora vivace, che sempre lo ebbe attivissimo nelle sue manifestazioni. Nel 1905 promuove la nascita della Casa del Popolo, sede delle associazioni cattoliche faentine, di cui fu Presidente fino alla morte.
A livello nazionale fu, insieme al Conte Giovanni Acquaderni, tra i fondatori del giornale quotidiano cattolico "L'Avvenire d'Italia" e Presidente del memorabile XIX congresso nazionale dell'Opera dei Congressi, tenutosi a Bologna dal 10 al 13 novembre 1903. Nel 1915 il Papa Benedetto XV lo nomina Presidente dell'Unione economico-sociale, retta fino ad allora dal Conte Stanislao Medolago Albani, esponente cattolico bergamasco. Il Conte Carlo spostò la Presidenza a Faenza. Egli si pose come garante presso le autorità ecclesiastiche della nascita nel marzo del 1918, ad opera del genovese Giovanni Battista Valente, che aveva chiamato come suo Segretario, del primo sindacato nazionale di ispirazione cristiana, la Confederazione Italiana dei Lavoratori (CIL).
Nel settembre 1918, il Conte Zucchini sovrintende a Roma alla costituzione della Confederazione Cooperativa Italiana, funzionante a partire dal suo primo congresso nell'aprile del 1921; poi sarà la volta della Federazione Nazionale Mutualità ed Assicurazioni Sociali, nata per raggruppare le società di mutuo soccorso.
Il Conte Zucchini con la sua azione rimodellò l'U.E.S. creando tre grandi blocchi operativi funzionalmente connessi tra loro: il sindacato dei lavorati, le cooperative, la mutualità. Egli ospitò e consigliò l'amico Don Luigi Sturzo nei giorni precedenti la fondazione del Partito Popolare, membro della Costituente, venne eletto nelle sue file come parlamentare. Durante la sua vita pubblica compì una dura lotta politica dapprima contro i socialisti e poi contro i fascisti di Mussolini in Parlamento per due legislature, fino alle tragiche elezioni del 1924 dove scelse di non ripresentarsi. In tale periodo, oltre che Consigliere Provinciale di Ravenna, lo fu anche per la provincia di Massa-Carrara.
Papa Leone XIII e Papa Benedetto XV lo ricompensarono dei servigi resi alla Chiesa: decorato della Croce pro Ecclesia et Pontifice, fu Commendatore dell'ordine di San Gregorio Magno e Cameriere Segreto di Cappa e Spada di Sua Santità.
Gli è stata intitolata una strada nel Rione Rosso.
DISCORSI E SCRITTI
• Milizia ell'è la vita dell'uomo: 1º giugno 1893: discorso letto per la distribuzione dei premi ai giovani esterni dell'Istituto salesiano in Faenza / dal conte dott. Carlo Zucchini, S. Benigno Canavese, Tip. S. Benigno Canavese, 1894
• Delle associazioni operaie in Romagna: discorso del 25 gennaio 1894, Imola, Tip. d'Ignazio Galeati e figlio, 1894
• I cattolici per i lavoratori dei campi - Una lettera del conte Carlo Zucchini, nel «Corriere (d'Italia)», Roma, 27 febbraio 1916
• Nel ventesimoquinto anno dalla costituzione della societa Cattolica Femminile con Mutuo Soccorso / discorso del Conte Carlo Zucchini, Faenza, Società tipografica faentina, 1927
Fonti:
Gaspare Mirandola (a cura di), Topografia della memoria. Comprensorio faentino, Bacchilega Editore, Faenza 2011
La memoria della resistenza nelle iscrizioni dei cippi, lapidi e monumenti della provincia di Ravenna, (a cura di Gianfranco Casadio), vol. II, Provincia di Ravenna, Longo Editore, Ravenna 1995
C. Moschini, Lapidi e iscrizioni del Comune di Faenza, Casanova Editore, Faenza 1998
Bibliografia
• Giambattista Valente, Aspetti e momenti dell'azione sociale dei Cattolici in Italia (1892 – 1926), Roma, Edizioni Cinque Lune, 1968
• Pasquale Bellu, L'Opera dei congressi nei documenti dell'archivio Zucchini di Faenza, Roma, Edizioni Cinque lune, 1976
• Pier Antonio Rivola (a cura di, con prefazione di Benigno Zaccagnini), Carlo Zucchini e i cattolici a Faenza, Faenza, Tip. Ragazzini, 1978
• AA. VV. Dalla prima Democrazia Cristiana al sindacalismo bianco, Roma, Edizioni Cinque Lune, 1983
• Lorenzo Bedeschi, Un'isola bianca nella rossa Padania: momenti e figure del cattolicesimo democratico faentino, Urbino, Edizioni Quattro venti, 1993
• Gabriele De Rosa (a cura di), I tempi della "Rerum Novarum", Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2003
• Salvatore Banzola, La Casa del Popolo di Faenza: 1905 - 2005: un secolo di vita, un pezzo di storia della Casa, del suo primo teatro G. Sarti e delle associazioni cattoliche ospitate, Faenza, Tip. Faentina - Casanova, 2007

Contenuti

Iscrizioni:
AL CONTE AVVOCATO CARLO ZUCCHINI
N. IL 13 APRILE 1862 - M. IL 14 NOVEMBRE 1928
DEPUTATO PER LA XXV E XXVI LEGISLATURA
ADAMANTINO CARATTERE ANIMO NOBILISSIMO
CHE VISSE TRA IL POPOLO
BANDITORE DI ALTI IDEALI
DI FEDE E DI PATRIA
ASSERENDO I DIRITTI DEL LAVORO
LE LIBERTA’ CONCULCATE
MAI CEDETTE ALLA VIOLENZA O ALL’ERRORE
MAI SPENSE LA SUA VOCE
LIBERA E CRISTIANA

IL COMUNE POSE NEL 1945
Simboli:
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