224854 - Lapide a due civili fucilati al Casotto del Lillo – Anchione di Ponte Buggianese (PT)

La lapide è dedicata a Roberto e Rino Giuntoni, padre e figlio, due delle vittime civili di quella che è conosciuta come la strage del Padule di Fucecchio quando, il 23 Agosto 1944, l’unità esplorante della 26a Panzer-Division, in azione antipartigiana, massacrò almeno 174 persone (3 soli i partigiani), compresi vecchi, donne e bambini, lungo i margini dell’area palustre delimitata dai Comuni di Fucecchio (Fi), Cerreto Guidi (Fi), Larciano (Pt), Monsummano Terme (Pt) e Ponte Buggianese (Pt). Si tratta di una lastra rettangolare di marmo apposta all’esterno del fianco sinistro del Casotto del Lillo, allora piccolo deposito per attrezzi e materiali di cacciatori e pescatori. Costruito nel 1912, deve il curioso nome al suo costruttore, così soprannominato. L’epigrafe incisa nella lapide riporta i nomi delle due vittime, la relativa età e la comune data di morte. Vicino all’angolo superiore sinistro è incisa una piccola croce cristiana con bracci simmetrici. Tutti i caratteri ed il simbolo religioso sono stati riempiti con vernice di colore nero. La lastra è sorretta da tre perni di ferro: due sotto ed uno sopra.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Anchione, località detta Casotto del Lillo
Indirizzo:
Via Ponte dei Pallini
CAP:
51019
Latitudine:
43.814993
Longitudine:
10.790298

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sull'esterno del fianco destro del casotto.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per la lapide. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell'epigrafe e della piccola croce qui incisi. Ferro per i tre perni di sostegno.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ponte Buggianese
Notizie e contestualizzazione storica:
La strage del Padule di Fucecchio, 23 Agosto 1944

Dalla scheda di Marco Conti per il sito “Straginazifasciste.it:

“Dalla metà di Luglio del 1944 il fronte in Toscana si era arrestato sulla linea dell’Arno. L’area del Padule di Fucecchio vedeva la presenza della piccola formazione partigiana “Silvano Fedi”, composta da poche decine di uomini e operativa nella zona di Ponte Buggianese. Più consistenti le formazioni presenti sui colli del Montalbano, a ridosso dell’area palustre. Nelle settimane d’Agosto che erano servite alle truppe tedesche per preparare la ritirata sulla Linea Gotica, non erano mancati in quest’area di transito, episodi di sabotaggio, piccole scaramucce e alcune uccisioni di soldati tedeschi. Assieme alle operazioni antipartigiane, le truppe di occupazione operavano gli usuali rastrellamenti volti a reperire forza lavoro e molte persone (sia residenti che sfollati) si nascosero proprio nell’area del Padule. La percezione, quindi, di operare in un’area caratterizzata dalla presenza di banditi e civili, anch’essi potenziale ostacolo alle operazioni della ritirata, spinse i comandi della 26a Divisione corazzata della Wehrmacht (26. Panzer-Division), guidata dall’allora colonnello Peter Eduard Crasemann (ufficiale che dal 20 Aprile 1943 operò per un anno scarso sul Fronte orientale) ad organizzare un sistematico rastrellamento. Secondo le testimonianze tedesche rilasciate in sede processuale si riteneva che ci fosse la presenza di circa 2/300 partigiani. All’alba del 23 Agosto 1944 piccole pattuglie del reparto esplorante divisionale (26. Aufklärungs-Abteilung), appoggiate dall’artiglieria, circondarono l’area del Padule e progressivamente la passarono al setaccio, senza però addentrarsi troppo nell’interno. Ed era proprio ai bordi del Padule che la maggior parte della popolazione sfollata era acquartierata. Chiunque s’imbatté nelle truppe tedesche venne passato per le armi o ucciso all’istante. L’artiglieria sparò direttamente su molte abitazioni della zona. Solo alcuni, profittando della conformazione del territorio, riuscirono a salvarsi. Alcune case e capanne venivano incendiate. Il capitano Joseph Strauch fece la parte del leone visto che, oltre a operare sul campo, diede le indicazioni ai tenenti che guidavano le varie pattuglie (…). Verso le ore 14:00 l’operazione poteva dirsi conclusa. Tutte le vittime furono ritrovate dai familiari o dai parroci della zona, mentre, in un primo momento, furono gli stessi tedeschi a caricare alcuni corpi sui camions per ammassarli in improvvisate fosse comuni. Tedeschi che addirittura operarono le prime cure nei confronti di alcuni feriti. Certa fu la presenza di fascisti locali, soprattutto nell’area dell’Anchione, che collaborarono con i tedeschi visto che la zona era ricoperta da una folta e alta vegetazione lasciata così appositamente dalla popolazione come protezione da eventuali rastrellamenti. Servivano dunque delle guide. Ma fascisti locali che operarono attivamente risultarono presenti anche nell’area Monsummanese e nel Larcianese secondo le testimonianze dei sopravvissuti.”

1. Roberto Giuntoni, nato a Fucecchio il 9 Aprile 1895 (o nel 1896), residente a Ponte Buggianese, pastore, padre di Rino. Ucciso dai tedeschi al Casotto del Lillo, presso Anchione, il 23 Agosto 1944;

2. Rino Giuntoni, nato a Ponte Buggianese il 25 Giugno 1934, ivi residente, scolaro, figlio di Roberto. Ucciso dai tedeschi al Casotto del Lillo, presso Anchione, il 23 Agosto1944.

Contenuti

Iscrizioni:
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FURONO BARBARAMENTE
TRUCIDATI DAI TEDESCHI
PADRE E FIGLIO
ROBERTO E RINO GIUNTONI
DI ANNI 49 DI ANNI 10
IL 23 AGOSTO 1944
Simboli:
Croce cristiana dai bracci simmetrici incisa vicino all'angolo superiore sinistro della lapide.

Altro

Osservazioni personali:
Il Casotto (o Casino) del Lillo è un punto di arrivo/partenza per un itinerario all’interno del Padule di Fucecchio. Vi si arriva dalla Dogana del Capannone attraverso Via Ponte dei Pallini e lungo la strada del Liscaio (nome dell'area palustre adiacente).
Al Casotto del Lillo si trova un piccolo piazzale dove sostare e un porticciolo da dove partono i barchini per le escursioni o per raggiungere i "cesti" da caccia (tipici capanni da caccia mimetizzati, costituiti da "botti" galleggianti ed ancorate, al cui interno si colloca il cacciatore).
Dal Casotto del Lillo si può raggiungere in barca (ed in estate anche a piedi) il Porto delle Morette all'interno dell'area protetta del Padule.

Coordinate Google Maps: 43.814993, 10.790298

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