Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Cimitero di Cantiano
- CAP:
- 61044
- Latitudine:
- 43.475239298327
- Longitudine:
- 12.632070039703
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area verde all'interno del Cimitero
- Data di collocazione:
- Non è menzionata
- Materiali (Generico):
- Laterizio, Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Il cippo è costituito da mattoni rossi, bordo di cemento e pietra bianca, culminante con una croce, sulla lapide in marmo è scritta l'epigrafe con caratteri bronzei in rilievo
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Amministrazione Comunale di Cantiano
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il 5 maggio, su decisione del Comando di Brigata, era stata assaltata con un’azione combinata, la caserma di Cagli, sede della stazione dei carabinieri ma presidiata soprattutto da un drappello della g.n.r. (guardia nazionale repubblichina), impresa che presentava molteplici difficoltà. Il compito di punta venne affidato proprio al distaccamento Dini della V Brigata Garibaldi comandato da Francesco Tumiati (Francino), che sarebbe dovuto essere il primo a fare irruzione nella caserma, dove abitava anche la famiglia del maresciallo dei carabinieri. A causa di un errore, l’esplosivo fece crollare non solo il portone d’entrata ma gran parte della struttura, sconvolgendo il piano d’attacco. Il presidio fascista – più precisamente gli uomini che non erano rimasti sotto le macerie – ebbe modo di aprire il fuoco e i partigiani risposero, innescando uno scontro feroce e imprevisto. L’episodio ebbe notevole eco e tutti, partigiani e civili, aspettavano la reazione dei nazifascisti che nei giorni successivi intensificarono la loro presenza nella zona, accrescendo il clima di terrore. Il Comando di Brigata aveva diffuso l’ordine di disperdersi, nascondere le armi e allontanarsi dalla zona preferibilmente di notte e a piedi. L’appuntamento di ritrovo venne fissato per il successivo 17 maggio nella zona di San Polo, sopra Cantiano. Ma in seguito, con l’intensificarsi della repressione, il Comando revocò l’ordine di adunata sebbene, con ogni probabilità, non tutti ne vennero a conoscenza e in molti sottovalutarono la decisione. Tumiati, anche se provato per la fatica fisica e per alcuni problemi di salute, decise di recarsi all’appuntamento. Lo seguirono Bulatovic Batric e Kuzeta Djuro. Quella mattina, nei pressi della casa colonica della famiglia Rabbini, a San Polo, furono fermati da militi nazifascisti , condotti a Cantiano e sottoposti a un processo sommario. Rifiutando ogni compromesso, furono fucilati dopo poche ore.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Testo epigrafe:
KUZETA . GIURO
N. 14.4.1925
A . BENKOVAC . DALMAZIA
BENCHE' GIOVANISSIMO
NON ESITO' AD
IMBRACCIARE UN'ARMA
PER DIFENDERE
LA LIBERTA' E LA FEDE
A CUI SOPRA OGNI
ALTRA COSA TENEVA
CADDE MENTRE VEDEVA
ALL'ORIZZONTE
SPUNTARE IL SOLE
DELLA LIBERTA'
IL .17 . MAGGIO . 1944
- Simboli:
- Croce
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita