278758 - Lapide a ricordo di Carlo Balconi – Milano

La lapide a ricordo di Carlo Balconi, si trova in via Fusinato a Milano. È ricavata da una lastra di marmo bianco di Candoglia; ha dimensioni approssimative 35 x 40 centimetri. Alla parete esterna del caseggiato dove Carlo abitò, la lapide è fissata con 4 chiodi con testa borchiata abbellita da un motivo floreale. In alto al centro vi è un foto-ritratto su porcellana di Carlo Balconi inserita in una cornice in bronzo.

Sotto il foto-ritratto vi sono le iscrizioni incise in caratteri capitali smaltati in nero.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Villapizzone
Indirizzo:
via Fusinato 14
CAP:
20156
Latitudine:
45.501484170685
Longitudine:
9.1502742938658

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna del caseggiato dove abitò.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo, foto-ritratto in porcellana, cornice e chiodi in bronzo
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

Carlo Balconi
figlio di Antonio e di Angela Masnaghetti, nacque il 15 gennaio 1913 a Mercallo, in provincia di Varese.
Trasferitosi con la famiglia, a Milano in via Fusinato, durante la Resistenza combatté con la divisione Redi (operante prevalentemente in Val d'Ossola ed in Valsesia), brigata Rocco finché il 26 aprile 1946 (il giorno dopo la 'Liberazione') un cecchino lo colpì uccidendolo.
Egli riposa nel cimitero di Mercallo, in via Roma 45 (mappa)
Oltre che con questa lapide, Carlo Balconi è ricordato nel
  • Memoriale ai partigiani di Novara
    e da una piazza a lui intitolata nel Comune di Mercallo (mappa)

    FONTI
  • A.N.P.I. Milano
  • Chieracostui
  • Contenuti

    Iscrizioni:

    CADUTO PER LA LIBERTÀ
    BALCONI CARLO
    NATO IL 15 - 1 - 1913
    CADUTO IN COMBATTIMENTO
    IL 26 - 4 - 1945
    IN PIAZZALE BARACCA

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:

    La città di Novara


    merita un grande ringraziamento per aver accolto come "SUOI PARTIGIANI" anche i numerosissimi caduti che provennero da altre località.
    In quel tremendo periodo in molti accorsero in Val d'Ossola, in Valle Anzasca, in Valgrande ed in molte altre località prese d'assalto dai tremendi "Rastrellamenti del 1944" operati dai nazifascisti.
    Molti accorsero richiamati dal sentimento patriottico che non poteva soggiacere alla prepotenza nazifascista, ed in molti lo fecero per non accettare il richiamo alla leva imposto della RSI.
    Essi si organizzarono in numerosi gruppi partigiani che difesero quelle terre combattendo e morendovi.
    Provenivano da un po' tutto il nord Italia, ma il maggior numero dalla Lombardia ed in particolare da Milano, sottoposta ad un pesante attacco dei nazifascisti.
    Dopo la Liberazione i corpi dei caduti, furono in gran parte trasferiti ai rispettivi comuni di residenza, altri invece giacciono ancora sui monti, alcuni senza un segno, in punti non noti.
    Ma tutti o quasi i caduti novaresi e non, sono elencati sulle lastre del grande Memoriale di Novara che li unisce definendoli amorevolmente e senza distinzione "SUOI PARTIGIANI".

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