Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Fusinato 14
- CAP:
- 20156
- Latitudine:
- 45.501484170685
- Longitudine:
- 9.1502742938658
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Parete esterna del caseggiato dove abitò.
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in marmo, foto-ritratto in porcellana, cornice e chiodi in bronzo
- Stato di conservazione:
- Sufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
-
Carlo Balconi
figlio di Antonio e di Angela Masnaghetti, nacque il 15 gennaio 1913 a Mercallo, in provincia di Varese.
Trasferitosi con la famiglia, a Milano in via Fusinato, durante la Resistenza combatté con la divisione Redi (operante prevalentemente in Val d'Ossola ed in Valsesia), brigata Rocco finché il 26 aprile 1946 (il giorno dopo la 'Liberazione') un cecchino lo colpì uccidendolo.
Egli riposa nel cimitero di Mercallo, in via Roma 45 (mappa)
Oltre che con questa lapide, Carlo Balconi è ricordato nel
- Memoriale ai partigiani di Novara
e da una piazza a lui intitolata nel Comune di Mercallo (mappa)
FONTI
- A.N.P.I. Milano
- Chieracostui
- Memoriale ai partigiani di Novara
Contenuti
- Iscrizioni:
CADUTO PER LA LIBERTÀ
BALCONI CARLO
NATO IL 15 - 1 - 1913
CADUTO IN COMBATTIMENTO
IL 26 - 4 - 1945
IN PIAZZALE BARACCA
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
La città di Novara
merita un grande ringraziamento per aver accolto come "SUOI PARTIGIANI" anche i numerosissimi caduti che provennero da altre località.
In quel tremendo periodo in molti accorsero in Val d'Ossola, in Valle Anzasca, in Valgrande ed in molte altre località prese d'assalto dai tremendi "Rastrellamenti del 1944" operati dai nazifascisti.
Molti accorsero richiamati dal sentimento patriottico che non poteva soggiacere alla prepotenza nazifascista, ed in molti lo fecero per non accettare il richiamo alla leva imposto della RSI.
Essi si organizzarono in numerosi gruppi partigiani che difesero quelle terre combattendo e morendovi.
Provenivano da un po' tutto il nord Italia, ma il maggior numero dalla Lombardia ed in particolare da Milano, sottoposta ad un pesante attacco dei nazifascisti.
Dopo la Liberazione i corpi dei caduti, furono in gran parte trasferiti ai rispettivi comuni di residenza, altri invece giacciono ancora sui monti, alcuni senza un segno, in punti non noti.
Ma tutti o quasi i caduti novaresi e non, sono elencati sulle lastre del grande Memoriale di Novara che li unisce definendoli amorevolmente e senza distinzione "SUOI PARTIGIANI".