52920 - Lapide a Settimio Pambianco – Caprile

Lapide, a forma di rettangolo, coronata da un doppio spiovente all’apice superiore. Dimensioni: 141 x 61 cm, di cui 3 di spessore e dal peso di 62.5 kg circa. Ricorda Settimo Pambianco che perse la vita nel 1916 sul fronte dolomitico in piena prima guerra mondiale. E’ collocata all’interno di una cappella cimiteriale nel cimitero civico di Costacciaro (PG), e per quest motivo risulta sconosciuta ai più.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Caprile
Indirizzo:
Via Flaminia, km 106 IV
CAP:
06021
Latitudine:
43.36618649037903
Longitudine:
12.703371047973633

Informazioni

Luogo di collocazione:
Civico Cimitero di Costacciaro, all’interno della cappella funeraria della famiglia Vivani-Pambianco
Data di collocazione:
Incerta, tra il 1916 e il 1920
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Famiglie Vivani-Pambianco
Notizie e contestualizzazione storica:
La memoria lapidea è stata, fortemente, voluta dai familiari del Tenente Cappellano Don Settimio Pambianco, morto (ufficialmente disperso), in maniera eroica, per la Patria e la Religione, il 26 luglio 1916, a Cima Stradon Colbricon, sul fronte dolomitico della Grande Guerra (1915-1918)

Contenuti

Iscrizioni:
“Al tenente cappellano D. Settimio Pambianco caduto eroicamente nel compimento sereno del proprio dovere per l’onore d’Italia e del sacerdozio il 26 luglio 1916. Il padre Giammaria, lo zio Nazzareno, i fratelli Francesco, Ferdinando, Benedetto. Q.R.P.”
Simboli:
Foglie di edera su sfondo verde e croce greca trifogliata

Altro

Osservazioni personali:
La lapide, accantonata all'interno di una cappella privata è, perciò, sottratta alla vista; essa dovrebbe, quindi, venire ricollocata in un confacente spazio aperto pubblico, per poter essere soggetta a studio e venerazione. Essa risulta, inoltre, quasi incastrata tra il muro e l’altarino della cappella medesima, fissata alla parete con dei fermi e poggia, a terra, tramite quattro mattoncini sovrapposti. Siccome i parenti dell'eroico fante vollero che il suo marmo fosse collocato all'interno della chiesa parrocchiale di Villa Col de' Canali di Costacciaro, dove, in effetti, è stata esposta per decenni, proprio questa ci sembrerebbe la migliore sede di ricollocazione.

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