61735 - Lapide a Sita Camperio Meyer – Villasanta (MB)

Lapide marmorea nera di Sita Camperio, infermiera volontaria durante la prima Guerra mondiale. Il monumento funebre è una tomba di famiglia, composta da altre tre lapidi appartenenti alla famiglia Pennati, cui Sita era molto legata.

Il monumento è situato nel cimitero di Villasanta (MB).

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via San Francesco
CAP:
20852
Latitudine:
45.602529079633
Longitudine:
9.312057077385

Informazioni

Luogo di collocazione:
Cimitero
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lapide in marmo nero.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Famiglia Pennati
Notizie e contestualizzazione storica:
Nipote di Filippo,Sita Camperio nasce a Milano il 14 luglio del 1877. Pioniera delle infermiere volontarie apre il 4 dicembre del 1908 la prima ambulanza scuola modello per infermiere della croce rossa italiana,spinta dall’entusiasmo delle allieve e compagne di scuola. Con l’appoggio della regina Margherita compie numerosi viaggi all’estero.
Nel 1912 fonda a Milano l’ospedale-scuola Principessa Jolanda. Durante la prima guerra mondiale presta servizio al fronte riuscendo ad ottenere la medaglia di bronzo al valore militare e la medaglia della croce rossa italiana.
Muore a Rapallo il 5 luglio del 1967,ora sepolta nel cimitero di Villasanta nella tomba della famiglia Pennati,per grande affetto nei confronti di Adelina Pennati,sua dama di compagnia con la quale Sita ha condiviso gli ultimi anni di vita.

Contenuti

Iscrizioni:
(sulla lapide in marmo nero)
"N.D. Sita Camperio
ved. Meyer"
"*14.07.1877 +5.07.1967"
"Si porta nella tomba solo quello che si è dato"
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
La lapide appare essenziale,ma è proprio questa semplicità a conferire a Sita la sua elevatezza d'animo e misericordia verso il prossimo. Appartiene ad una lunga serie di donne che hanno vissuto la guerra al pari degli uomini, che però vengono spesso trascurate e non considerate patriote.

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