281273 - Lapide a Stefano Cassinelli, renitente alla leva trucidato a Castellinaldo d’Alba (CN)

La lapide ricorda il giovane Stefano Cassinelli, renitente alla leva, qui trucidato dai fascisti il 23 Febbraio 1945. Si tratta di una lastra rettangolare di marmo incastellata in una struttura portante di ferro infissa sul muretto di cinta di una palazzina. L’epigrafe reca incisi il nome del Caduto, l’età e la data di morte. I caratteri sono stati rivestiti con vernice di colore nero.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Castagnito
CAP:
12050
Latitudine:
44.7718439
Longitudine:
8.031955

Informazioni

Luogo di collocazione:
Muretto di cinta di una palazzina ad uso abitazione.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per la lapide. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell’epigrafe. Ferro per la struttura portante della lapide.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Castellinaldo d’Alba
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 23 Febbraio 1945, guidati da spie in borghese, soldati fascisti appartenenti al 2° Battaglione arditi fanti del R.A.P. (Raggruppamento Anti Partigiani), partiti dal loro acquartieramento di Alba (Cn), rastrellano la zona del Roero a caccia dei partigiani. A Guarene (Cn) catturano Filiberto Patrizi, militare sbandatosi dopo l’Armistizio; Pietro Boasso, partigiano della 48a Brigata Garibaldi “Dante Di Nanni” e Francesco Ferrero, un anziano di Cherasco (Cn), inoltre saccheggiano ed incendiano una casa.
Filiberto Patrizi, originario di Grotte di Castro (Vt) e per questo impossibilitato a tornare al proprio paese, ha trovato ospitalità presso una famiglia contadina del luogo dove, per ricambiare a tanta generosità, aiuta nei lavori agricoli. Incalzato dai fascisti, il giovane militare non rivela i nomi di coloro che lo hanno ospitato per non causargli azioni di ritorsione, anche se potrebbero essere individuati nei mezzadri del parroco di Guarene, residenti nella Cascina San Gian. Anche Boasso è stato nascosto dai mezzadri. Il motivo della cattura del Ferrero potrebbe essere ricercato in quello di essere parente di partigiani o, comunque, loro collaboratore.
Per non allarmare la popolazione di Castagnito, i fascisti si fanno precedere da tre spie in borghese. All’incrocio della strada per Vezza d’Alba (Cn) i tre si dividono per perlustrare il paese. Uno di loro sente Rina Ferrero, moglie del sarto, avvisare dell’arrivo dei fascisti il calzolaio Battaglino che, anche lui, nasconde un soldato sbandato.
Più tardi arrivano i militi facenti parte della colonna dei R.A.P. dando inizio alla perquisizione delle case. Vengono così arrestati: la signora Rina Ferrero; il militare sbandato; Giacomo Giacosa, padre di un partigiano e il renitente Stefano Cassinelli, quest’ultimo mentre stava rientrando a casa dopo il lavoro nei campi. Dopo che gli ufficiali hanno pranzato nell’osteria di Castagnito, i prigionieri sono condotti in Piazza Cesare Battisti per assistere alla fucilazione di Filiberto Patrizi, Pietro Boasso e Francesco Ferrero, catturati a Guarene. Nel pomeriggio la colonna fascista lascia Castagnito per Castellinaldo, portandosi dietro la Ferrero, Giacosa, Cassinelli e lo sbandato. Poco prima di entrare nella piazza delle Aie, Stefano Cassinelli è trucidato con tre colpi di pistola alla nuca dal tenente Amleto Rossi. Quanto alla Ferrero ed al Giacosa, terrorizzati dagli avvenimenti subiti nel corso della giornata, sono liberati a Govone (Cn) lo stesso giorno (secondo altre fonti ciò sarebbe avvenuto il giorno successivo ad Alba). Il militare sbandato, di origini meridionali, si vede costretto ad arruolarsi volontariamente nei reparti fascisti, salvo poi disertare ed unirsi ai partigiani.


• Stefano Cassinelli, nato a Castagnito il 20 Ottobre 1924, ivi residente; renitente alla leva fascista. Vittima civile. Ricordato anche nella lapide dedicata ai Martiri della Libertà in Piazza C. Battisti a Castagnito (vedere scheda 264537 di questo stesso sito).

I fucilati a Castagnito:

• Pietro Boasso (“Bue”), nato a La Carlota (nella provincia di Cordoba, Argentina) il 1° Marzo 1907, residente Fossano (Cn), manovale. Riconosciuto partigiano appartenente alla 48a Brig. Garibaldi “D. Di Nanni”, 14a Div. Garibaldi “Luigi Capriolo” . Nato in Spagna secondo quanto riportato nella banca dati del partigianato piemontese sul sito dell’Istoreto.

• Francesco Ferrero, nato 1882, residente Cherasco. Vittima civile.

• Filiberto Patrizi, nato il 28 Luglio 1920 a Grotte di Castro, ivi residente; contadino. Militare sbandato.

Dati biografici desunti da “Vite spezzate”, database dei Caduti della e nella provincia di Cuneo durante la II Guerra Mondiale consultabile nel sito dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo e dalla banca dati del partigianato piemontese consultabile sul sito dell’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino (Istoreto).

Contenuti

Iscrizioni:
CASSINELLI STEFANO
DI ANNI 21
FUCILATO DAI NAZI-FASCISTI
IL 23 FEBBRAIO 1945
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 44.7718439, 8.031955

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