7008 - Lapide a Vittorio Locchi – Figline Valdarno

Lapide in marmo di forma quadrata che porta, sorretta da una mensola, la testa scolpita di Vittorio Locchi e ai lati della quale sono scolpiti l’anno di nascita (1889) e di morte (1917). Il volto del poeta ha lo sguardo rivolto verso il cielo. La lapide è apposta sulla facciata della casa natale dello scrittore, a Figline Valdarno, e fu realizzata dallo scultore Eugenio Baroni.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Figline Valdarno
Indirizzo:
Piazza XXV Aprile, 7
CAP:
50063
Latitudine:
43.61579150935289
Longitudine:
11.475195371163977

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata di edificio
Data di collocazione:
1919
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lapide ed erma in marmo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Figline e Incisa Valdarno
Notizie e contestualizzazione storica:
Vittorio Locchi, poeta, nacque a Figline Valdarno l'8 marzo 1889. Conseguì il diploma di ragioneria nel 1909, a Firenze, città dove iniziò a maturare le sue convinzioni nazionalistiche e patriottiche. A Figline, assieme ad altri, creò una compagnia, la "Brigata del Giacchio", che si occupava di letteratura e teatro e che allestì una filodrammatica locale. Nel 1910, avendo vinto un concorso come impiegato postale, si trasferì a Venezia dove fondò un'associazione, "La Tavolissima", che si interessava di arti figurative e di letteratura. Qui iniziò a collaborare come articolista letterario con il giornale "L'Adriatico", scrisse una commedia e un dramma ed esordì come poeta con una raccolta di versi. A Venezia si distinse inoltre per il suo interventismo che manifestò pronunciando discorsi pubblici in piazza S. Marco. Il 5 maggio a Quarto era presente all'orazionedi D'Annunzio in occasione dell'inaugurazione del monumento ai Mille. Il 25 maggio 1915 partì per il fronte, come tenente della 12^ divisione di fanteria sull'Isonzo. Nell'agosto 1916 partecipò alla presa di Gorizia, che celebrò con un poemetto "La sagra di Santa Gorizia" su suggerimento del generale Ruggeri Laderchi. In esso egli espresse in un linguaggio semplice e popolaresco il patriottismo e l'ardore bellico dei soldati. Agli inizi del 1917 fu scelto per un corpo di spedizione in Macedonia. Salpò da Napoli il 13 febbraio 1917 sul piroscafo "Minas" che, due giorni dopo, fu silurato da un sottomarino tedesco ed affondato al largo di Capo Matapan nell'Egeo dove egli trovò la morte.
(Fonte: Francesca Brancaleoni "Vittorio Locchi" Microstudi 34 pubblicato a cura dell'Assessorato alla cultura del Comune di Figline Valdarno)

Contenuti

Iscrizioni:
IN QUESTA CASA NACQUE VITTORIO LOCCHI / IL POETA DI SANTA GORIZIA / MDCCCLXXXIX / MCMXVII
Simboli:
Non sono presenti simboli

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Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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