Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Giacomo Ferrari
- CAP:
- 43013
- Latitudine:
- 44.61438646021623
- Longitudine:
- 10.265910923480988
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Facciata del Municipio
- Data di collocazione:
- 04/11/1954
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Ottone
- Materiali (Dettaglio):
- Lapide in marmo con iscrizioni incise, vaso in ottone e decorazioni in bronzo.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Langhirano
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Nella lapide sono iscritti i nomi dei partigiani e dei civili di Langhirano caduti durante il periodo della Resistenza.
I partigiani deceduti furono i seguenti:
-Capitano Gino Canetti, partigiano all'estero- Medaglia d’oro della Resistenza; era comandante di una compagnia di fucilieri e, durante un'azione bellica a Kobila (Jugoslavia), nonostante le numerose e gravi ferite, continuò ad incitare i suoi, finché fu colpito ed ucciso da un colpo di granata il 14 settembre 1943.
-Banzola Eugenio, medaglia d’oro al V.M. della Resistenza; era un partigiano e il suo nome di battaglia era “Ricci”, operava nella brigata Pablo. Nel marzo 1945 venne ferito in uno scontro tra le colline di Casatico e Strognano. Fu catturato e torturato per avere delle informazioni sulle forze partigiane, ma subì il martirio in silenzio finché venne fucilato lungo la strada che conduce al castello di Felino.
-Allegri Evaristo (Truck): ucciso a Monchio delle Corti il 28 maggio 1944 e faceva parte della 143 Brigata Garibaldi.
-Guatelli Rubens (Sergio): morì sul Monte Caio il 20 novembre 1944 e faceva parte della Terza Brigata Julia.
-Leoni Luigi: morì il 12 settembre 1944 a Torrechiara e faceva parte della 143 Brigata Garibaldi Aldo.
-Losi Bonfiglio (Figlietto): morì a Ramiseto il 24 novembre 1944 e faceva parte della Terza Brigata Julia.
-Melli Aldo, (Marte): L'otto settembre 1944 veniva fucilato dai nazifascisti dopo essere stato seviziato in modo bestiale.
-Pelosi Giacomo (Gnaco): morì a Ramiseto il 24 novembre 1944 e faceva parte della Terza Brigata Julia.
-Schiavi Antonio, (Slim): ucciso il 9 febbraio 1945 durante l’eccidio di villa Cadè.
Appartenente al distaccamento Leporati della 47° brigata Garibaldi, fu arrestato presso San Michele Cavana (Langhirano) il 2 febbraio '45. Fu portato a Ciano d'Enza e lì fu tenuto prigioniero per otto giorni. Nella notte del 9 febbraio fu fucilato insieme ad altri 20 prigionieri a Villa Cadè. I 21 corpi furono lasciati sul ciglio della strada per tre giorni e tre notti in modo che chiunque passasse, potesse vederli.
Era una consuetudine, per i nazisti, esporre le loro vittime con lo scopo di aggiungere terrore al terrore.
Il terzo giorno la rimozione dei corpi fu autorizzata. Poichè tutte le vittime erano prive di documenti, il parroco di San Pellegrino (Reggio Emilia), che fu incaricato della sepoltura, ricompose personalmente le salme, assegnò ad ognuna un numero e infine scattò ad ciascuna una foto. Questo permetterà alle famiglie di riconoscere, a guerra finita, la bara del proprio congiunto.
-Ubaldi Enzo, (Nappo): morì a Casatico il 13 marzo 1945 e faceva parte della Brigata Pablo.
-Ubaldi Lidio, (Topolino): morì a Trefiumi (Monchio delle Corti) il 3 luglio 1944 e faceva parte della Brigata Garibaldi Aldo.
Per quanto riguarda i civili:
- Alfieri Mario: ucciso a seguito di una rappresaglia a Langhirano l'8 settembre 1944.
- Canali Gino: di anni 16, ucciso durante il rastrellamento dell’ottobre del ‘44.
-Ferretti Lino: fu fucilato a Monchio il 3 luglio 1944 durante una rappresaglia, aveva vent’anni.
-Miodini Pietro: ucciso durante il rastrellamento dell’ottobre del ‘44. Aveva 31 anni.
-Mattioli Ettore: morì a Chiastrone (Langhirano) il 9 settembre 1944.
-Magnani Ida: 30 anni, uccisa a Cattabiano l’8 settembre 1944.
-Nardi Adele: aveva 30 anni e il 21 agosto 1944 fu raggiunta da un proiettile mentre giocava con la figlia di pochi anni davanti casa sua.
-Signifredi Giuseppe: freddato sulla strada per Castrignano l’8 settembre 1944. Mentre si stava dirigendo al mulino in cerca del figlio, due autoblindo tedesche lo affiancarono, egli si spostò sul ciglio della strada ma dall’auto partì un colpo che lo uccise.
-Simonini Bonfiglio: venne fucilato a Castrignano il 12 ottobre 1944 da una sentinella tedesca. Aveva appena abbandonato il rifugio per tornare a casa.
-Sparascio Maria: venne fucilata a Langhirano il 7 ottobre 1944 durante il più grande rastrellamento del periodo bellico
-Tondelli Enrico: Tondelli fu giustiziato da una Brigata Nera che aveva invaso Pastorello il 17 giugno del 1944, il giorno successivo a quello in cui un gruppo di partigiani del distaccamento Cosacco aveva distribuito alla gente frumento e volantini con propaganda e incitamenti antifascisti. Il ragazzo che era sordo e non in grado di esprimersi, aveva in tasca il volantino e solo per questo fu giustiziato da un improvvisato plotone di esecuzione.
-Ponzi Lucia: venne fucilata a Mattaleto il 15 marzo del 1945.
Contenuti
- Iscrizioni:
- SONO CADUTI INVOCANDO
PACE GIUSTIZIA LIBERTA’
-PARTIGIANI - -CIVILI-
CAP. CANETTI GINO ALFIERI MARIO
MED. D’ORO V. M. CANALI GINO
BANZOLA EUGENIO FERRETTI LINO
MED. D’ORO V. M. MIODINI PIETRO
ALLEGRI EVARISTO MATTIOLI ETTORE
GUATELLI RUBENS MAGNANI IDA
LEONI LUIGI NARDI ADELE
LOSI BONFIGLIO SIGNIFREDI GIUSEPPE
MELLI ALDO SIMONINI BONFIGLIO
PELOSI GIACOMO SPARASCIO MARIA
SCHIAVI ANTONIO TONDELLI ENRICO
UBALDI ENZO PONZI LUCIA
UBALDI LIDIO
LANGHIRANO IN MEMORIA E MONITO NEL DECENNALE DELLA RESISTENZA
4/11/1954
- Simboli:
- Stella ed un piccolo vaso portafiori sagomato.
Altro
- Osservazioni personali:
- La lapide è ben conservata, ed è collocata in una posizione ottima, grazie alla quale è possibile onorare al meglio la memoria di donne e uomini valorosi che hanno combattuto per la liberazione della nostra patria.
Nel 1998, al comune di Langhirano è stata concessa dall'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro la Medaglia di bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:
"Per oltre diciannove mesi, il comune di Langhirano ebbe a subire distruzioni, rappresaglie e deportazioni continue da parte dell'occupatore tedesco, assicurando un largo concorso dei suoi cittadini alle formazioni partigiane e fornendo un luminoso esempio di sacrificio per la riconquista della libertà"