225837 - Lapide ai Caduti dell’eccidio del Padule di Fucecchio – Stabbia di Cerreto Guidi (FI)

La lapide è dedicata a 14 civili di Stabbia fucilati dai tedeschi nei vari episodi che costituiscono quella che è conosciuta come la strage del Padule di Fucecchio quando, il 23 Agosto 1944, l’unità esplorante della 26a Panzer-Division, in azione antipartigiana, massacrò almeno 174 persone (3 soli i partigiani), compresi vecchi, donne e bambini, lungo i margini dell’area palustre delimitata dai Comuni di Fucecchio (Fi), Cerreto Guidi (Fi), Larciano (Pt), Monsummano Terme (Pt) e Ponte Buggianese (Pt). Sono inoltre qui riportati i nomi di altri 4 civili periti durante il passaggio del fronte, sempre per cause belliche. Si tratta di una lastra rettangolare di marmo sostenuta da quattro perni di metallo sulla parete esterna di un edificio privato. L’epigrafe reca incisi i nomi delle vittime della strage del Padule di Fucecchio (su due file da 7 ed in ordine alfabetico) e la data della comune morte. Sotto questi nominativi si trovano quelli degli altri 4 Caduti, sempre in ordine alfabetico e ciascuno con la propria data di morte. I caratteri sono stati riempiti con vernice di colore nero che il trascorrere del tempo ha totalmente eroso, al punto tale da renderne molto difficoltosa la leggibilità.
In un’aiuola posta dinanzi all’edificio su cui è collocata la lapide, il Comune di Cerreto Guidi ha collocato nel 2015 una grande teca lignea con un pannello storico-informativo in tre lingue (italiano, inglese e tedesco).

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Stabbia
Indirizzo:
Piazza XXIII Agosto, tra i nn. civici 2 e 3
CAP:
50050
Latitudine:
43.781610331764
Longitudine:
10.833644850926

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna di edificio privato
Data di collocazione:
Il pannello storico è stato inaugurato nel Dicembre 2015
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per la lapide. Metallo per i quattro perni di sostegno. Legno per la struttura della teca con il pannello storico-informativo.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Cerreto Guidi
Notizie e contestualizzazione storica:
La strage del Padule di Fucecchio, 23 Agosto 1944

Dalla scheda di Marco Conti per il sito “Straginazifasciste.it”:

“Dalla metà di Luglio del 1944 il fronte in Toscana si era arrestato sulla linea dell’Arno. L’area del Padule di Fucecchio vedeva la presenza della piccola formazione partigiana “Silvano Fedi”, composta da poche decine di uomini e operativa nella zona di Ponte Buggianese. Più consistenti le formazioni presenti sui colli del Montalbano, a ridosso dell’area palustre. Nelle settimane d’Agosto che erano servite alle truppe tedesche per preparare la ritirata sulla Linea Gotica, non erano mancati in quest’area di transito, episodi di sabotaggio, piccole scaramucce e alcune uccisioni di soldati tedeschi. Assieme alle operazioni antipartigiane, le truppe di occupazione operavano gli usuali rastrellamenti volti a reperire forza lavoro e molte persone (sia residenti che sfollati) si nascosero proprio nell’area del Padule. La percezione, quindi, di operare in un’area caratterizzata dalla presenza di banditi e civili, anch’essi potenziale ostacolo alle operazioni della ritirata, spinse i comandi della 26a Divisione corazzata della Wehrmacht (26a Panzer-Division), guidata dall’allora colonnello Peter Eduard Crasemann (ufficiale che dal 20 Aprile 1943 operò per un anno scarso sul Fronte orientale) ad organizzare un sistematico rastrellamento. Secondo le testimonianze tedesche rilasciate in sede processuale si riteneva che ci fosse la presenza di circa 2/300 partigiani. All’alba del 23 Agosto 1944 piccole pattuglie del reparto esplorante divisionale (26° Aufklärungs-Abteilung), appoggiate dall’artiglieria, circondarono l’area del Padule e progressivamente la passarono al setaccio, senza però addentrarsi troppo nell’interno. Ed era proprio ai bordi del Padule che la maggior parte della popolazione sfollata era acquartierata. Chiunque s’imbatté nelle truppe tedesche venne passato per le armi o ucciso all’istante. L’artiglieria sparò direttamente su molte abitazioni della zona. Solo alcuni, profittando della conformazione del territorio, riuscirono a salvarsi. Alcune case e capanne venivano incendiate. Il capitano Joseph Strauch fece la parte del leone visto che, oltre a operare sul campo, diede le indicazioni ai tenenti che guidavano le varie pattuglie (…). Verso le ore 14:00 l’operazione poteva dirsi conclusa. Tutte le vittime furono ritrovate dai familiari o dai parroci della zona, mentre, in un primo momento, furono gli stessi tedeschi a caricare alcuni corpi sui camions per ammassarli in improvvisate fosse comuni. Tedeschi che addirittura operarono le prime cure nei confronti di alcuni feriti. Certa fu la presenza di fascisti locali, soprattutto nell’area dell’Anchione, che collaborarono con i tedeschi visto che la zona era ricoperta da una folta e alta vegetazione lasciata così appositamente dalla popolazione come protezione da eventuali rastrellamenti. Servivano dunque delle guide. Ma fascisti locali che operarono attivamente risultarono presenti anche nell’area Monsummanese e nel Larcianese secondo le testimonianze dei sopravvissuti.”

1. Gino Benvenuti, nato il 23 Gennaio 1903 a Cerreto Guidi, ivi residente, commerciante. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi del Casotto del Betti, il 23 Agosto 1944.

2. Enrico Bianchini, nato il 24 Marzo 1920 a Castell'Azzano (Vr), studente alla facoltà di Scienze politiche dell'Università di Padova. Chiamato alle armi nel 1941. Riconosciuto partigiano. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, lungo l'argine del Terzo, presso il Casotto Agostini, il 23 Agosto 1944.

3. Angelo (o Angiolo) Borghini, nato l'8 Aprile 1881 a Cerreto Guidi, ivi residente, bracciante. Padre di Dario e marito di Angiola Santini. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi di Casa Faini, il 23 Agosto 1944.

4. Dario Borghini, nato il 28 Gennaio 1911 a Cerreto Guidi, ivi residente, muratore. Figlio di Angelo Borghini e Angiola Santini. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi di Casa Faini, il 23 Agosto 1944.

5. Giuseppe Calugi, nato il 31 Marzo 1901 a Cerreto Guidi, ivi residente, colono. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi del Casotto Agostini, il 23 Agosto 1944.

6. Luigi Cavallini, nato il 21 (o 17) Settembre 1896 a Cerreto Guidi, ivi residente, bracciante. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi del Casotto del Betti, il 23 Agosto 1944. Riposa nel Cimitero di Stabbia.

7. Maggino Cerri, nato il 19 (o 18) Gennaio 1921 a Cerreto Guidi, ivi residente, pastore. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi del Casotto del Betti, il 23 Agosto 1944. Riposa nel Cimitero di Stabbia.

8. Raffaello Pier Antonio Giannoni, nato il 15 Dicembre 1879 a Lamporecchio (Pt), residente a Cerreto Guidi. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, lungo l'argine del Terzo, presso il Casotto Agostini, il 23 Agosto 1944. Riposa nel Cimitero di Stabbia.

9. Angelo (o Angiolo) Innocenti, nato il 6 Aprile 1878 a Cerreto Guidi, ivi residente, mediatore di bestiame. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi del Casotto del Betti, il 23 Agosto 1944. Riposa nel Cimitero di Stabbia.

10. Giuseppe Montanelli, nato il 13 Marzo 1892 a Cerreto Guidi, ivi residente, muratore. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, lungo l'argine del Terzo, presso il Casotto Agostini, il 23 Agosto 1944. Riposa nel Cimitero di Stabbia.

11. Giovanni Pieri, nato il 14 Novembre 1890 a Cerreto Guidi, residente a Larciano (Pt), invalido. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi di Casa Faini, il 23 Agosto 1944. Riposa nel Cimitero di Stabbia.

12. Vincenzo Pieri, nato il 26 Maggio 1880 a Cerreto Guidi, residente a Larciano, mezzadro. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi di Casa Faini, il 23 Agosto 1944. Riposa nel Cimitero di Stabbia.

13. Angiola (o Angela) Santini nei Borghini, nata il 5 Agosto 1880 a Cerreto Guidi, ivi residente, casalinga. Moglie di Angelo Borghini e madre di Dario. Uccisa dai tedeschi a Stabbia, nei pressi del Casotto Agostini, il 23 Agosto 1944.

14. Giovanni Tarabusi, nato l'11 Ottobre 1891 (o 1890) a Cerreto Guidi, ivi residente, operaio sterratore. Ucciso dai tedeschi a Stabbia, nei pressi del Casotto del Betti, il 23 Agosto 1944. Riposa nel Cimitero di Stabbia.

NOTA:

I numeri tra parentesi si riferiscono ai dati anagrafici rilevati sulle tombe dei Caduti poste nel Cimitero di Stabbia.

Contenuti

Iscrizioni:
DA PIOMBO OMICIDA TEDESCO
IL 23 AGOSTO 1944
CADDERO

BENVENUTI GINO FU ULISSE
BIANCHINI ENRICO FU SILVIO
BORGHINI ANGELO FU GIOVACCHINO
BORGHINI DARIO FU ANGELO
CALUGI GIUSEPPE FU AMADIO
CAVALLINI LUIGI FU ANTONIO
CERRI MAGGINO DI ADOLFO

GIANNONI RAFFAELLO FU LEOPOLDO
INNOCENTI ANGELO FU GIUSEPPE
MONTANELLI GIUSEPPE FU GIUSTINO
PIERI GIOVANNI FU GIUSEPPE
PIERI VINCENZO FU ANGELO
SANTINI ANGIOLA FU LUIGI
TARABUSI GIOVANNI FU ALFONSO

A SEGUITO DI AZIONE BELLICA

BARTOLINI RINO DI ANGELO MORTO IL 26 – 7
SORIANI GINA FU TORELLO “ 14 – 8
TADDEI ITALA FU AGOSTINO “ 28 – 7
TONI GUIDO FU LORENZO “ 26 – 7

Pannello storico-informativo:

COMUNE di
CERRETO GUIDI
Città Metropolitana di Firenze
Ambasciata
della Repubblica Federale di Germania
Roma
Realizzato con il contributo della Repubblica Federale della Germania
I LUOGHI DELL'ECCIDIO
Un percorso per una memoria condivisa
Questa piazza si chiama Piazza XXIII Agosto e fu così intitolata per ricordare la strage compiuta in Padule in quella data, il 23 agosto 1944: un eccidio in cui trovarono la morte, per mano dei soldati tedeschi, oltre 170 persone, in gran parte donne, bambini, anziani di Cerreto Guidi e dei paesi limitrofi (Fucecchio, Larciano, Monsummano Terme, Ponte Buggianese, Castelfranco di Sotto ed altri ancora).
Si erano rifugiati in Padule per cercare di scampare ai pericoli, sempre più vicini, della guerra in corso, ritenendo di aver individuato nell'area palustre un luogo sicuro. Ma così, purtroppo, non fu.
In questa piazza una lapide ricorda i caduti dell'eccidio, ai quali, sempre qui a Stabbia, In via delle Prata, lungo il percorso denominato “Vincio Vecchio”, è dedicato un “Giardino della Meditazione”, intitolato recentemente a Livio Lensi, che tanto si impegnò per la sua realizzazione.
Il “Giardino della Meditazione”, grazia ad un significativo contributo della Repubblica Federale della Germania finalizzato a far ravvicinare le “Culture della Memoria” dei due Paesi, si è da poco arricchito di una serie di pannelli informativi, con i quali si è cercato di descrivere la tragedia che venne brutalmente perpetrata in quella afosa giornata dell'agosto 1944.
Una tragedia che, come Amministrazione comunale dobbiamo e vogliamo ricordare, per evidenziare la brutalità di ogni guerra e la necessità di impegnarsi – come Cittadini, come Comunità, come Paese – per riuscire ad individuare soluzioni pacifiche ai dissidi e ai conflitti, cercando attivamente la collaborazione, la cooperazione, la convivenza democratica.
Dicembre 2015
Il Sindaco
Simona Rossetti
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 43.7815503, 10.8336073

Gallery