70745 - Lapide ai Caduti posta nel 30° della Liberazione – Iano di Scandiano

Manufatto in granito rosso con una epigrafe sormontata da una stella in rilievo.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Iano
Indirizzo:
Via Seminario
CAP:
42019
Latitudine:
44.5885226
Longitudine:
10.662759599999958

Informazioni

Luogo di collocazione:
Vicino alla ex scuola
Data di collocazione:
1975
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Granito rosso
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
ANPI
Notizie e contestualizzazione storica:
Sergio Spallanzani “Gallo” - 21 anni - caduto in combattimento a Scandiano
Spallanzani Alberto – 21 anni - caduto in Jugoslavia
Vecchi Ottorino “Gianfletter” 20 anni – arrestato, torturato, trucidato dai nazifascisti
Alvisi Falaride – 28 anni - deportato in Germania
Beneventi Giuseppe - 78 anni - vittima civile
Spallanzani Sergio (Gallo) entrò a far parte della 76 brigata Sap nel settembre 1944. Venne gravemente ferito durante uno scontro armato tra partigiani e tedeschi, a Scandiano, il 19 aprile 1945 e morì a Baiso il 24 aprile per le ferite riportate.
Per cercare di liberare il paese, il 19 aprile le formazioni partigiane decisero di attaccare le guarnigioni tedesche accampate presso l'oleificio Gandini in viale della Rocca, al macello di via Mazzini e ai capannoni militari sulla via per Ventoso.
L'azione colse di sorpresa il comando tedesco, e dopo un duro combattimento i soldati tedeschi si asserragliarono all'interno dei capannoni. I comandanti partigiani cercarono di negoziare la resa, anche attraverso la mediazione del parroco di Scandiano, don Albino Rossi, ma i tedeschi rifiutarono qualsiasi trattativa iniziando a sparare sul sacerdote e sui due partigiani che lo accompagnavano, nonostante portassero una bandiera bianca. All'angolo tra via della Rocca e via Garibaldi, Sergio Spallanzani venne colpito mentre cercava di proteggere la ritirata di don Rossi e dei due partigiani. Soccorso da Giancarlo Berselli (Tito) e Oriele Corradini e trasportato all'infermeria partigiana di Baiso, vi morì il 24 aprile.
Mentre era in corso questa azione, gli aerei alleati bombardarono Scandiano e l'officina di Ca de Caroli, costringendo i partigiani a interrompere l'azione, e provocando ingenti danni, morti e feriti. Il CLN avanzò una protesta formale per i bombardamenti non concordati che mettevano a rischio la popolazione e i partigiani. Furono 22 gli/le scandianesi uccisi/e nei bombardamenti.
Vecchi Ottorino “Gianfletter” La sera del 28 gennaio 1945, mentre trasportava un carretto carico di rifornimenti per i partigiani, venne fermato e catturato da una pattuglia tedesca vicino a San Ruffino. Portato al carcere dei Servi, subì torture atroci. e venne fucilato a Bagnolo il 3 marzo 1945 insieme ad altri partigiani. Dal comando tedesco di Albinea (Fola) dove venne rinchiuso, riuscì a mandare alla madre Rosina Ferrari, un bigliettino struggente: “Cara mamma, consegna questo ai miei compagni e digli che se possono ci siamo in quattro, io, Bonanno, uno di Piacenza e uno della commissione americana che aspettiamo il cambio e che sfollino che sanno tutto. Baci, Ottorino. Sto bene. Attendo risposta urgente. Baci.”

Contenuti

Iscrizioni:
«IANO NEL 30° DELLA/ LIBERAZIONE A CHI DONO'/ LA VITA PER LA PACE./ LA LIBERTA E UNA/ MIGLIORE GIUSTIZIA/ SOCIALE/
SPALLANZANI SERGIO/ 1924 –GALLO– 1945/ CAD. IN COMB. A SCANDIANO/
SPALLANZANI ALBERTO/ 1922 –ALBERTO– 1943/ CAD. IN COMB. IN JUGOSLAVIA/
VECCHI OTTORINO/ 1925 GIANFLETER– 1945/ TRUCIDATO DAI NAZIFASCISTI/
ALVISI FALARIDE/ 1915 DEPORTATO 1945/ E MORTO IN GERMANIA/
BENEVENTI GIUSEPPE/ 1867 VITT. CIVILE 1945/
IANO
25 APRILE 1975»
Simboli:
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Altro

Osservazioni personali:
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