Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Podestà, 11
- CAP:
- 38068
- Latitudine:
- 45.886516051407
- Longitudine:
- 11.045488943247
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Facciata del Palazzo Pretorio, sede del Municipio.
- Data di collocazione:
- 4 Novembre 1919
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- La lapide è formata da una lastra di marmo bianco su cui è sovrapposta una targa di bronzo. Sulla lastra di marmo è incisa e verniciata di nero l'epigrafe che commemora i trentini (cittadini dell'Impero austro-ungarico) che nella I Guerra Mondiale caddero con l'Esercito Italiano. Sulla targa di bronzo è riportato in rilievo il Bollettino della Vittoria.
- Stato di conservazione:
- Insufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Rovereto
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Al momento dello scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 il Trentino era parte integrante dell’Impero Austro-Ungarico. Di conseguenza i suoi giovani furono arruolati nell’esercito austriaco. Oltre 55.000 soldati trentini combatterono in Galizia, in Serbia e sul fronte italiano tra il 1914 e il 1918. Più di 11.000 di essi morirono nelle trincee, negli ospedali e nei campi di prigionia. In seguito alla dichiarazione di guerra nel 1914 dell'Austria-Ungheria alla Serbia, e alla conseguente mobilitazione generale, ci furono anche vari patrioti trentini che fuggirono in Italia e, arruolati nell’esercito italiano furono inviati al fronte distribuiti nelle varie armi e reparti. I volontari trentini che combatterono sul fronte italiano furono 859, dei quali 103 caddero sul campo e 29 morirono per cause di guerra. 183 volontari furono decorati con medaglie al valor militare: 12 medaglie d’oro, 98 d’argento e 73 di bronzo. Il volontarismo trentino fu formato del 31% di studenti, 16% operai, 14% impiegati, 10% liberi professionisti, 9% commercianti.
Fonti:
https://www.graffitidiguerra.it
https://museodellaguerra.it
Il 3 novembre 1918 l’Austria firmò l’Armistizio che sarebbe entrato in vigore il giorno successivo. Il 4 novembre sul fronte italiano le armi cessarono di sparare e il comandante in capo dell’Esercito d’Italia, generale Armando Diaz, diede notizia della conclusione della prima guerra mondiale, firmando l’ultimo bollettino di guerra che sarebbe passato alla storia come il Bollettino della Vittoria.
Mario Nelli fu un incisore fiorentino. La sua firma appare su molte medaglie della prima metà del '900. Diede vita alla Ditta Nelli Mario e C. che svolse l'attività di laboratorio presso la Casa di Benvenuto Cellini. Mario Nelli elaborò un modello di “Bollettino della vittoria” in diverse forme e con vari ornamenti che si ritrova negli androni dei palazzi comunali, delle caserme e delle scuole d’Italia.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Targa di bronzo:
COMANDO SUPREMO
- 4 NOVEMBRE 1918 –
LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE DUCE SUPREMO L'ESERCITO
ITALIANO INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE
VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI È VINTA. LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAG=
GIATA IL 24 OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE 51 DIVISIONI ITALIANE 3 BRITANNICHE 2 FRANCESI
1 CZECO-SLOVACCA ED 1 REGGIMENTO AMERICANO, CONTRO 63 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE, È FINITA.
LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA SU TRENTO DEL 29° CORPO DELLA 1^ ARMATA, SBARRANDO LE VIE
DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA 7^ AR=
MATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA 1^, 6^ E 4^, HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DEL FRONTE AV=
VERSARIO. DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA 12^, DEL’8^ E DELLA 10^ ARMATA E DELLE
DIVISIONI DI CAVALLERIA RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE. NELLA PIANURA S.A.R. IL
DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA 3^ ARMATA ANELANTE DI RITORNARE
SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ VITTORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE. L'ESERCITO AUSTRO-
UNGARICO È ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI
GIORNI DI LOTTA E NELL'INSEGUIMENTO, HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALI D’OGNI SOR=
TA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI, HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI
CIRCA 300.000 PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI 5000 CANNONI. I RESTI DI
QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERAN=
ZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESE CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
GENERALE DIAZ
MARIO NELLI
CASA DI BENVENUTO CELLINI
FIRENZE
Lastra di marmo:
IN OMAGGIO AI MARTIRI TRENTINI
IL COMITATO DI MILANO DELLA
DANTE ALIGHIERI INTERPRETE
DELLA RICONOSCENZA NAZIONALE
MCMXIX
- Simboli:
- Nella parte bassa della targa di bronzo è presente un festone, con rami di quercia e di alloro, sui cui lati sono presenti gli stemmi delle città di Trieste e di Trento.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita