255811 - Lapide ai partigiani fucilati a Canzo (CO)

Sul muro del cimitero di Canzo è apposta una lapide a ricordo di 5 partigiani lì fucilati dalle truppe nazifasciste il 5 marzo 1945, e di un sesto che subì la stessa sorte pochi giorni dopo, il 13 aprile, a ridosso della Liberazione dell’Italia del Nord dalle forze di occupazione tedesche.

L’accusa che portò alla esecuzione sommaria dei sei giovani fu di diserzione, in quanto ex-soldati. Essi erano accusati di aver aiutato prigionieri alleati, fuggiti dal campo di concentramento di Grumello del Piano (Bergamo) a rifugiarsi in Svizzera attraverso sentieri precedentemente utilizzati dai contrabbandieri locali.

Sotto la lapide è apposto un vaso in ferro, contenente una pianta di edera.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Rimembranza 30 - 32, Canzo CO
CAP:
22035
Latitudine:
45.853888521938
Longitudine:
9.2753262093064

Informazioni

Luogo di collocazione:
Muro esterno del cimitero di Canzo, a circa 20 metri a destra dell'ingresso principale
Data di collocazione:
25 aprile 1965, in occasione dell'Anniversario della Liberazione e del ventennale dell'eccidio perpetrato in quel luogo
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
La lastra che riporta i nomi dei martiri della Libertà è in marmo bianco, con striature grigie.
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Durante la seconda guerra mondiale, nel paese di Canzo vennero acquartierati un gruppo di SS italiane, presso l'asilo e un gruppo di truppe tedesche con il comando installato presso la "Villa Rizzoli". Attività partigiane vennero svolte sui monti, attorno ai Corni, dove i sentieri, precedentemente usati dai contrabbandieri furono utilizzati per aiutare prigionieri alleati fuggiti dal campo di concentramento di Grumello del Piano (Bergamo) a rifugiarsi in Svizzera. Sul finire della guerra, cinque ex-soldati di montagna appartenenti alla "43ª Divisione Alpina Autonoma", inquadrata nella Resistenza – Oscar Bottoni (giovane ferrarese, Guardia alla Frontiera), Francesco Pellegrino (nato a Gioia del Colle (BA) e appartenente a formazioni partigiane smobilitate in Piemonte: quella di cui faceva parte al momento della morte era la 43ª Divisione Alpina Autonoma), A. Deana, D. Pittari ed E. Quaranta – furono catturati e fucilati con l'accusa di diserzione il 21 marzo 1945. Un altro di essi, Giuseppe Mondello, subì la medesima sorte il 13 aprile 1945, dodici giorni prima della fine della guerra.

In ricordo di questi Partigiani, è stata posta una lapide all’ingresso del Cimitero, dove furono uccisi.

Contenuti

Iscrizioni:
I PARTIGIANI
O. BOTTONI F. PELLEGRINO
A. DEANA D. PITTARI
G. MONDELLO E. QUARANTA
CONFORTATI DAL PREPOSTO
DON A. POZZOLI
QUI
IMMOLARONO SE STESSI
PER LA LIBERTÀ’ DEI POSTERI
CANZO 21 MARZO 13 APRILE 1945
- 25-4-1965 -
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Riferimenti:
Memorie in Cammino, Wikipedia.
Consultati rispettivamente nei seguenti siti:
https://www.memorieincammino.it/luoghi/canzo-co
https://it.wikipedia.org/wiki/Canzo

NOTA: Lo stato di conservazione di questa lapide è insufficiente: Parte delle scritte è sbiancata, una borchia di affissione è mancante, la lapide è sporca e si trova in un'area del muro cimiteriale particolarmente poco curato.

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