Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Corso Umberto I , 107
- CAP:
- 96010
- Latitudine:
- 37.156771
- Longitudine:
- 15.0279293
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Palazzo storico municipale
- Data di collocazione:
- 16/02/1961
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lapide commemorativa
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Sortino
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Figlio di Salvatore Pandolfo e di Lucia Giampapa era nato a Sortino (SR), in via Collegio 120, il 18 gennaio 1922, in servizio presso la Caserma dei Reali Carabinieri di Fiesole nei giorni che precedettero la liberazione di Firenze, sacrificò la giovane vita fucilato dai nazisti, al comando del ten. Hans Hiesserich, il 30 luglio 1944.
Il 20 marzo 1941, all’età di 19 anni, venne arruolato presso il distretto militare di Siracusa con il n° di matricola 10589 come soldato di leva, classe 1922, e lasciato in congedo illimitato provvisorio.
L’8 ottobre 1941, fu arruolato come Allievo carabiniere ausiliario a piedi presso la Legione allievi Carabinieri di Roma con la ferma ordinaria di leva per 18 mesi. Lo stesso giorno giunse nel territorio dichiarato in stato di guerra.
Al termine del periodo di formazione presso le Legioni di Roma e Milano venne destinato alla Legione di Firenze. Dopo l’8 settembre 1943, arrivava in servizio il 16 novembre 1943 presso la Compagnia O. P. di Firenze e dal 12 giugno 1944 fu inviato alla Stazione dei Reali Carabinieri di Fiesole in piena guerra civile tra le forze nazifasciste e le bande partigiane.
Il 27 luglio 1944 alla stazione radio dei carabinieri di Fiesole, al comando del vicebrigadiere Giuseppe Amico, arriva una chiamata in codice che informava dell’arrivo di una staffetta partigiana con un plico contenente ordini operativi e un messaggio destinato alla seconda Brigata Rosselli.
La sera del 28 luglio 1944 si presenta al comando Leonardo Lunari, un ragazzo di 19 anni nativo di Borgo San Lorenzo (Firenze) appartenente alla terza compagnia della Brigata Rosselli. Il comandante Amico, dopo aver preso in carico il plico, ordina a tre carabinieri, Pasquale Ciofini (che nascose il messaggio dentro la scarpa sinistra), Sebastiano Pandolfo e Fulvio Sbarretti, di accompagnare il ragazzo al luogo in cui dovrà consegnare un messaggio ad un’altra staffetta.
Raggiunto il luogo I Quattro si dispongono ai due lati della strada : Pandolfo e Lunari su un lato ; Ciofini e Sbarretti sul lato opposto.
Mentre erano in attesa della staffetta, sbucano da una curva due autovetture e un autocarro dei tedeschi che sorprendono Pandolfo e Lunari, malgrado i due tentano con un balzo di nascondersi dietro un cespuglio.
Si scatena un conflitto a fuoco tra i tre uomini dell’Arma e i nazisti. Nonostante siano messi in fuga, i nazisti riescono a ferire e catturare Lunari e uno dei militi, Sebastiano Pandolfo.
Ciofini e Sbarretti tentano di liberare i due compagni ma i tedeschi riescono ad allontanarsi con le loro autovetture e conducono I due prigionieri alla fattoria Torre del Sasso, sede di un reparto delle SS.
Mentre i due prigionieri sono trasferiti Pandolfo, consapevole che non sarebbe riuscito a salvare la propria vita, ingoia il messaggio.
Nella fattoria i due vengono interrogati e torturati per ore , con le fibbie dei cinturoni e legandogli attorno alla fronte con una fune, una stecca di legno che, ad ogni risposta negative, veniva sempre di più attorcigliata.
All’alba del 30 luglio 1944 Pandolfo veniva prelevato da otto militari delle SS, per poi essere giustiziato (a soli 22 anni) nel Bosco Nuovo di Masseto e lasciato insepolto dentro una buca profonda appena qualche palmo.
Fu il vicebrigadiere Amato, dopo l’arrivo delle truppe alleate e la liberazione di Fiesole, a recuperare la salma e a dargli degna sepoltura.
La morte di Sebastiano Pandolfo venne registrata al comune di Fiesole il 23 settembre 1944 (45 giorni dopo la sua fucilazione) su richiesta dell’appuntato Francesco Naclerio, riportando il 29 luglio come data di morte.
Il 25 aprile 2010 viene posta dal Comune di Fiesole una stele nel luogo dove Pandolfo venne catturato.
Le spoglie mortali furono consegnate alla madre e traslate nel cimitero di Sortino, dove riposano nella tomba di famiglia, il 27 ottobre 1997.
La motivazione dell'onorificenza:
"Carabiniere aderente al fronte clandestino, durante una pericolosa missione veniva ferito e catturato dal nemico.Essendosi rifiutato di dare qualsiasi notizia, sebbene sottoposto a crudely sevizie, veniva passato per le armi. S. Clemente (Fiesole) 30 luglio 1944. Partigiano combattente.”
Contenuti
- Iscrizioni:
- A PERENNE MEMORIA DI
SEBASTIANO PANDOLFO
MEDAGLIA D'ARGENTO
CADUTO IL 30 LUGLIO 1944
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita