3262 - Lapide alla chiesa di Panico ai Caduti dello spoletino

Lapide posta sulla facciata della chiesa di Panico ai Caduti dello spoletino nella prima e seconda guerra mondiale. E’ posta a circa tre metri d’altezza, sulla parete di sinistra della Pieve di S. Maria di Panico. E’ visibile appena si arriva nel piazzale antistante la chiesa dall’unica via di accesso. La lapide, di forma rettangolare, riporta incisi al centro i nomi di trenta Caduti nella Grande Guerra. Viene specificato per ognuno di loro il paese di origine. In alto c’è la dedica,  a destra è incisa una spada con le parole Libertà e Patria, a sinistra uno stendardo e la parola Sacrificio. Nella parte inferiore della lapide un ramo di quercia a destra e di alloro a sinistra.

Al di sotto della lapide principale sono state aggiunte nel 1978 due piccole lastre marmoree, una con tre nomi e l’altra con due nomi dei caduti della zona durante la seconda guerra mondiale. Vi sono poi due lanterne attaccate al muro e a terra una catena delimita un piccolo spazio dove in un vaso vengono deposti i fiori.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Panico, Rapicciano
Indirizzo:
CAP:
06049
Latitudine:
42.6993075
Longitudine:
12.6369128

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete sinistra della Chiesa di S. Maria di Panico
Data di collocazione:
14/04/1925 e 21/05/1978
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Associazione laica "Madonna di Panico"
Notizie e contestualizzazione storica:
La Pieve di S. Maria di Panico si trova nelle terre Arnolfe, zona già ricca di "ville" nel I secolo a.C. perché attraversata dalla "via delle pecore", diverticolo che collegava Spoleto a Carsule, molto utilizzato perché considerato più breve e sicuro rispetto alla via Flaminia. Dal III-IV secolo ebbe inizio la cristianizzazione di questi territori, che nei secoli successivi attraversarono un periodo di decadenza pur senza mai essere abbandonati. La denominazione di "Terre Arnolfe" si fa risale al 962, quando Ottone I affida la contea istituita tra Narni e Todi ad Arnolfo ed ai suoi discendenti, tra cui Baldovino e Ravizzone. Giovan Battista Marignoli nelle risposte ai Quesiti vescovili del 1879 (una sorta di relazione periodica che i parroci erano tenuti a compilare), dà un'idea della vita di queste zone, che dichiara salubri da un punto di vista climatico, ma economicamente povere, in quanto l'agricoltura, unica forma di produzione di ricchezza delle Terre Arnolfe, era portata avanti con pochi mezzi e dava lavoro a poche braccia. Nello stesso documento il religioso fa notare come l'isolamento dei luoghi si presti a vita eremitica, anche se egli stesso nutre forti dubbi sulla reale vocazione di queste persone che sembrano più vagabondi in cerca di un riparo che anime bisognose di solitudine per ritirarsi in preghiera, come era stato invece nei secoli passati. E' interessante ricordare come la presenza di questi singolari "romiti" sia testimoniata a Panico fino alla metà del 1900.
La chiesa era un punto di riferimento per gli abitanti dei paesi vicini come Porzano, Perchia, Fogliano, Rapicciano, da dove, ogni lunedì di Pasqua, partivano grandi processioni che arrivavano fino a Panico, dove si svolgevano festeggiamenti religiosi e civili. Nel '70/'75 le processioni sono terminate ma si mantiene tuttora la tradizione del lunedì di Pasqua, quando in occasione della festa si celebra la funzione religiosa, si commemorano i caduti della delle due guerre mondiali e si svolge un rinfresco.

Contenuti

Iscrizioni:
Libertà
Patria
Sacrificio

Trento
Trieste
Vittorio Veneto
1915 1918

Ai figli invitti
morti santamente per l'Italia
la gloria degli eroi. La pace di Dio

Arezzo Calabresi Eugenio
Calabresi Nazzareno
Di Marco Armando

Balduini
Laureti Raffaele
Rosati Umberto

Castagnacupa
Sabbatucci Giulio

Fogliano
Bartoloni Palmero
Farinelli Francesco
Ferri Bernardo
Giovannini Augusto
Paolini Giuseppe

Icciano
Cesaroni Cesare
Gentileschi Casimiro

Meggiano
Luparini Domenico
Pompili Giuseppe
Pompili Pietro

Messenano
Marchesini Alfredo
Marchesini Angelo
Maulini Giacomo

Mogliano
Cecera Ernesto
Falchi Silvano
Tulli Paolo
Tulli Stefano
Ridolfi Arcangelo
Ridolfi Arcangelo
Ridolfi Isidoro
Zucchi Umberto

Rapicciano
Carlotti Cesare - Ribeca Giovanni
Santini Sante - Zefferini Domenico
14 aprile 1925


Anno 1945
Ficoni Giovanni
Penza Agostino
Cascianelli Pietro
21 maggio 1978

1945
Pucciatti Nello
Calandri Carlo
Simboli:
Ramo di alloro e di quercia. Simbolo di Trento e Trieste. Stella a cinque punte.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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