Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via San Rinaldo
- CAP:
- 06025
- Latitudine:
- 43.1105731
- Longitudine:
- 12.7902438
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Facciata lato strada, accanto all'ingresso del museo archeologico comunale.
- Data di collocazione:
- 28/07/1974
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Informazione non reperita
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Nocera Umbra
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Notizie relative ad Augusto Renzini. Nasce a Nocera Umbra il 24 aprile 1898 e ci resta per tutta la sua infanzia. Il 1 marzo 1917 viene chiamato alle armi e rimane al fronte sino al termine della guerra nel 1918. Torna a Nocera dove la situazione economica è difficile e si arruola come carabiniere il 25 maggio del 1920. Viene congedato il 29 Febbraio 1924. Il 3 aprile si sposa a Sermoneta con Egiziaca, si trasferisce a Roma e lavora come operaio e vi rimane fino a gennaio 1942 quando viene richiamato alle armi come brigadiere dei Carabinieri. Dopo l'8 settembre '43 entra in clandestinità e fa parte della banda Caruso. È nominato caposquadra e ha il compito di consegnare armi e Partigiani; il 14 febbraio 1944 una squadra di SS tedesche fa irruzione nella sua abitazione e, trovate delle armi, lo arresta. Viene sottoposto a sevizie per ottenere informazioni utili a conoscere la struttura dell'organizzazione partigiana. Augusto non parla e il 24 aprile viene prelevato da militari tedeschi insieme ad altri prigionieri. viene trasportato alle Fosse Ardeatine per essere fucilato come rappresaglia per la morte di alcuni soldati della Formazione rimasti uccisi il giorno precedente. A lui viene attribuita la più alta onorificenza militare della Repubblica Italiana: la medaglia d'oro al valore militare..
Contenuti
- Iscrizioni:
- (nella lapide con bassorilievi)
PATRIA E LIBERTA'
(lapide principale)
LA CITTA' DI NOCERA UMBRA
ALLE MEDAGLIE D'ORO
CARABINIERE AUGUSTO RENZINI
"APPARTENENTE AL FRONTE DELLA RESISTENZA SI PRODIGAVA SENZA SOSTA NELLA DURA LOTTA CLANDESTINA CONTRO L'OPPRESSORE TEDESCO TRASFONDENDO NEI SUOI COMPAGNI DI LOTTA IL SUO ELEVATO AMOR DI PATRIA ED IL SUO CORAGGIO, INCURANTE DEI RISCHI CUI SI ESPONEVA PORTAVA A COMPIMENTO VALOROSAMENTE L'AZIONE DI GUERRA AFFIDATAGLI. ARRESTATO DALLA POLIZIA NAZIFASCISTA, SOPPORTAVA STOICAMENTE DURANTE LA DETENZIONE LE BARBARE TORTURE INFLITTERGLI ED AFFRONTAVA SERENAMENTE LA FUCILAZIONE, PAGO DI AVER COMPIUTO IL SUO DOVERE VERSO LA PATRIA OFFESA CON L'OLOCAUSTO DELLA VITA.
ROMA OTTOBRE 1943- 24 MARZO 1944"
(MOTIVAZIONE DELLA MEDAGLIA D'ORO)
CARABINIERE FULVIO SBARRETTI
"DURANTE LA DOMINAZIONE TEDESCA, TENEVA SALDA LA TRADIZIONE DI FEDELTÀ ALLA PATRIA PRODIGANDOSI NEL SERVIZIO AD ESCLUSIVO VANTAGGIO DELLA POPOLAZIONE E PARTECIPAVA CON GRAVE RISCHIO PERSONALE ALL'ATTIVITÀ DEL FRONTE CLANDESTINO. POCHI GIORNI PRIMA DELLA LIBERAZIONE, MENTRE, GIÀ AL SICURO DALLE RICERCHE DEI TEDESCHI SI ACCINGEVA AD ATTRAVERSARE LA LINEA DI COMBATTIMENTO PER UNIRSI AI PATRIOTI, VENIVA INFORMATO CHE IL COMANDO GERMANICO AVEVA DECISO DI FUCILARE DIECI OSTAGGI NEL CASO NON SI FOSSE PRESENTATO AL COMANDO STESSO ENTRO POCHE ORE. PIENAMENTE CONSAPEVOLE DELLA SORTE CHE LO ATTENDEVA, SERENAMENTE E SENZA TITUBANZA LA SUBIVA PERCHÉ DIECI INNOCENTI AVESSERO SALVA LA VITA.
POCO DOPO AFFRONTAVA CON STOICISMO IL PLOTONE DI ESECUZIONE TEDESCO E, AL GRIDO DI VIVA L'ITALIA, PAGAVA CON LA VITA IL SUBLIME ATTO DI ALTRUISMO.
FIESOLE 12 AGOSTO 1944"
(MOTIVAZIONE DELLA MEDAGLIA D'ORO)
28 LUGLIO 1974 - TRENTENNALE DELLA RESISTENZA
"... NEI SECOLI FEDELE
- Simboli:
- In alto a sinistra il simbolo dell'Arma dei Carabinieri, al centro il bassorilievo con la raffigurazione della gloria e dell'eroe, a destra lo stemma del Comune di Nocera.
Altro
- Osservazioni personali:
- Le parole incise nel marmo non sono solo un ricordo ma una testimonianza viva del loro coraggio. Renzini e Sbarretti hanno combattuto nella Resistenza mettendo a rischio anche la vita per contrastare l'oppressione nazifascista. Il motto dell'arma dei carabinieri "Nei secoli fedele" non è solo un riferimento all'istituzione a cui appartenevano i due giovani ma un messaggio potente: la fedeltà ai valori di giustizia e libertà che va oltre il tempo e le generazioni. Ciò che colpisce è la forza d'animo di fronte all'inevitabile. Renzini ha sopportato torture disumane senza mai tradire i suoi compagni partigiani o rinnegare i suoi ideali consapevole che il prezzo da pagare sarebbe stato altissimo.