32980 - Lapide all’eccidio di Piandoli – Cascia

Salendo da Piandoli, a circa 2/3 chilometri, presso il fosso di Aquiane, oggi chiamato fosso della Madonnella, c’è un’edicola votiva dov’è presente l’immagine della Vergine, un clipeo a basso rilievo con riferimenti allo stile neoclassico. Sotto l’immagine della Vergine c’è una dedica di ringraziamento datata 31 Marzo 1944 con i nomi dei sette uomini che dovevano essere fucilati e vennero salvati.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Piandoli
Indirizzo:
Fosso di Aquiane, oggi fosso della Madonnella
CAP:
06043
Latitudine:
42.7664452696361
Longitudine:
12.986781265051263

Informazioni

Luogo di collocazione:
Fosso Aquiane
Data di collocazione:
1946
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Edicola in pietra, tettoia in coppi, lapide marmorea raffigurante la Madonna Addolarata.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Testimone degli eventi che portarono alla realizzazione dell'edicola votiva era Don Oreste Medici. Egli racconta che dal paese si levava fumo nero di esplosivi, i tedeschi erano arrivati a giustiziare la popolazione accusata di aver aiutato i partigiani. Il sacerdote riuscì ad avvicinarsi al comandante del battaglione, che gli fece domande sui partigiani e il sacerdote disse di non averli visti ma che rifocillò degli uomini affamati. I soldati lo tennero come prigioniero. I nazisti iniziarono una battuta nella vallata, dopo aver avvistato un gruppo di fuggiaschi. Lasciarono andare donne, anziani e bambini e trattennero, oltre a Don Oreste, anche altri uomini. I sette prigionieri vennero condotti per un sentiero, un soldato rivolgendosi al sacerdote gli disse di pregare. Don Oreste in preda al panico urlò ai soldati di uccidere solamente se stesso, poi urlò "Ave Maria". Il comandante commosso dall'invocazione ordinò ai soldati di sparare a terra. Il soldato rivolgendosi al gruppo disse "Voi siete morti non parlate di voi per almeno trent'anni". Nei mesi successivi i sette superstiti raccontarono a pochi la loro vicenda, finita la guerra la resero pubblica.
Don Oreste Medici il 31 marzo 1946, in occasione della benedizione dell'edicola della Madonna Addolorata realizzata nel fosso Aquiane, attraverso delle preghiere ringraziò la Vergine per essere stato risparmiato, lui ed altre sei persone dall'uccisione dei tedeschi. E' molto commovente la parte finale della preghiera che dice: " I nostri nomi scolpiti sul marmo si ritrovino tutti nel bel Paradiso dove Voi godete le glorie di Dio. Intanto non ci rimane che gridare con la più viva riconoscienza, grazie Maria, grazie per i benefici passati, grazie per la felicità che recherete alle anime nostre quando dal pianto passeremo alla eterna felicità."
Nella lapide si vede scolpita la Vergine che piange ma, contemporaneamente, si consola nel riabbracciare i figli scampati per miracolo alla morte.
Le informazioni sono tratte dall'intervista a Don Oreste Medici pubblicata sul giornale "Oggi illustrato".

Contenuti

Iscrizioni:
AVE MARIA

31 MARZO 1944

NEL PAESE LUTTO E PIANTO

MA SON SALVI I FIGLI TUOI

IL FURORE A TERRA E' INFRANTO

LA MITRAGLIA I COLPI SUOI

NEGLI SCOGLIO ROVESCIO'

___

BENEDETTI FILIPPO

DI FILIPPO SPARTACO

DE ANGELIS BRUNO

FERRANTINI FRANCESCO

FERRANTINI MARIO

FERRANTINI GIORGIO

MEDICI D. ORESTE POSERO
Simboli:
Nella parte alta della lapide è presente un clipeo in basso rilievo rappresentante la Vergine, circondato da delle foglie di ulivo scolpite.

Altro

Osservazioni personali:
Per maggior decoro sarebbe bene ripulire la zona verde che cirdonda l'edicola.

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