135427 - Lapide Bollettino della Vittoria – Atri

La città di Atri per commemorare i propri caduti della Grande Guerra dedicò loro una cappella adiacente al Palazzo Ducale degli Acquaviva. L’architettura della piccola chiesa è di stile eclettico con chiari richiami neoromanici nel trattamento del portale e del timpano con rosone centrale. Nella parete adiacente la facciata una bella lapide in bronzo del Tamagnini, autore di numerose lapidi commemorative anche in Abruzzo, riporta il discorso del Generale Diaz del IV novembre 1918. La lapide bronzea è di bella fattura e rappresenta in posizione laterale le allegorie della Patria con i fasci littori e della vittoria alata con ramoscello di alloro.
Sulle pareti, oggi, alcune lapidi perpetuano la memoria dei caduti atriani: a destra due con i nomi dei 182 soldati periti nella Prima guerra mondiale e dei 106 morti invece nella Seconda.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza dei Duchi d'Acquaviva
CAP:
64032
Latitudine:
42.5799688
Longitudine:
13.975403700000015

Informazioni

Luogo di collocazione:
Esterno Chiesa del Palazzo Ducale
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
Interamente in bronzo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Atri
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel 1917 il sindaco decise di acquistare palazzo Acquaviva per adibirlo a sede municipale e, nel contempo, restaurò la chiesa di San Liberatore che, essendo finita la prima guerra mondiale, venne adibita a Sacrario dei Caduti atriani: la cappella, rinnovata, viene riaperta al culto nel 1922. Ulteriori lavori vi sono immediatamente dopo la seconda guerra mondiale. Tutt'oggi la chiesa mantiene le funzioni assegnategli agli inizi del '900 e vi si svolgono le celebrazioni religiose delle giornate del 25 aprile e del 4 novembre.

Contenuti

Iscrizioni:
omando Supremo, 4 novembre 1918
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
A.Diaz
Simboli:
Vittoria alata

Altro

Osservazioni personali:
Questa cappella votiva, che si trova in piazza dei Duchi Acquaviva, nei pressi del palazzo ducale, doveva già esistere nel XV secolo e doveva essere la cappella degli Acquaviva, dove il Beato Rodolfo Acquaviva amava pregare. Venne ristrutturata dopo la prima guerra mondiale in memoria dei Caduti atriani; oggi perciò rimane poco dell'antica chiesa. La facciata, semplice, presenta un'iscrizione commemorativa dei Caduti in guerra. L'interno, ad unica navata e sobrio, presenta alcune nicchie con reliquie (spade, medaglie e divise) di caduti atriani; sopra l'altare maggiore, una stupenda vetrata della Crocifissione della Camper, ditta di vetrate atriana aperta nel 1933 e che ha riscosso presto grande fortuna, producendo opere non solo per le chiese del territorio ma anche per vari edifici esteri.

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