128729 - Lapide Bollettino della Vittoria – Palazzo Vecchio di Firenze

All’interno di Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, nel corridoio delle memorie, è presente una lapide riportante il Bollettino della Vittoria del generale Armando Diaz.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza della Signoria/Via dei Gondi, 4
CAP:
50122
Latitudine:
43.769260884444066
Longitudine:
11.256713569164276

Informazioni

Luogo di collocazione:
All'interno di Palazzo Vecchio, situata al piano terra, nel corridoio della memoria, dove sono appese anche Pietre.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
La lapide è in marmo, i caratteri sono incisi e vi è anche una cornice in pietra.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Firenze
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Bollettino della Vittoria è il documento ufficiale con cui il gen. Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito italiano, annunciò, il 4 novembre 1918, la vittoria dell'Italia e la disfatta nemica dell'Impero Austro-Ungarico nella prima guerra mondiale. Ogni anno, il 4 novembre, le istituzioni italiane celebrano l'avvenimento con la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Questo documento ribadisce la fine delle ostilità tra Impero d'Austria-Ungheria e l'Italia.

Contenuti

Iscrizioni:
Comando Supremo dell'Esercito,
Bollettino di guerra n. 1268 4 novembre 1918, ore 12

La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Gen. A.Diaz
Simboli:
Non sono presenti simboli

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Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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