105407 - Lastra al partigiano Mariano Vulpiani – Colle – Acquaviva Picena (AP)

Lastra marmorea apposta sulla facciata della casa natale di Mariano Vulpiani, ucciso nel 1944 dai soldati tedeschi per aver sostenuto la causa di alcuni partigiani.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Loc. Colle
Indirizzo:
Via Del Colle n. 36
CAP:
63075
Latitudine:
42.9451432
Longitudine:
13.816548799999964

Informazioni

Luogo di collocazione:
Casa natale di Mariano Vulpiani, Via Del Colle n. 36
Data di collocazione:
24/04/2004
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo di cm 80x50 con incisioni
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
Mariano VULPIANI, era un semplice contadino di Acquaviva Picena, proprietario ai tempi della seconda guerra mondiale di un pezzo di terreno nei pressi dell’Abbadetta. Un giorno, nella baracca degli attrezzi fece rifugiare degli anti-fascisti. Prima di andarsene vi lasciarono delle armi, dicendo che sarebbero tornati a ritirarle e Mariano, percependo la pericolosità di quella situazione, le sotterrò.  In seguito ricevette la visita di un federale fascista, accompagnato da due soldati tedeschi. Gli fu chiesto dove avesse nascosto le armi, ma lui negò seccamente la loro esistenza. Venne quindi caricato su un camion e portato in un vecchio casolare di campagna, trasformatosi in commando nazi-fascista. Accadde però che i militari tornarono dai Vulpiani, ponendo un tranello al figlio diciassettenne Teodoro. Gli dissero che tutto era stato risolto, il padre era libero, ma lui doveva dire dove erano nascoste le armi. Le trovarono e pure Teodoro e il fratello Alduino vennero trasferiti al casolare. Rividero il padre, che nel frattempo veniva interrogato e torturato per far sì che rivelasse i nomi dei partigiani. Dopo tre-quattro giorni i figli non videro più tornare Mariano: si era rifiutato di fare la spia. Successivamente i due ragazzi furono portati al carcere di Ascoli, il “Forte Malatesta”, e qui rimasero per venti giorni, fino a quando vennero rilasciati per intercessione dei parenti. Finalmente liberi, cominciarono l’affannosa ricerca del corpo del padre. Con grande fatica, anni dopo, riuscirono a riconoscere la zona della loro prigionia. Un agricoltore li informò della presenza, nelle vicinanze, di una fossa comune dove i cadaveri dei dissidenti venivano gettati una volta ammazzati. Nonostante ciò non ritrovarono i resti del padre. Il contadino comunicò loro che una signora si era venuta a riprendere un corpo, che aveva identificato come quello di suo marito. Ma le caratteristiche fisiche e degli abiti coincidevano e si convinsero che in realtà quello fossero le spoglie di Mariano.                
Non ci fu la riesumazione ma Teodoro, durante la sua vita, ogni domenica dopo la Messa si è recato al cimitero a deporre dei fiori su quella tomba che riteneva fosse del padre. La signora glielo ha lasciato fare. 

Contenuti

Iscrizioni:
Qui nacque
MARIANO VULPIANI
ucciso dai nazifascisti
IN MEMORIA PER LA MEMORIA
perché il ricordo non è passato,
ma è fare in modo che il passato non torni.
Nato il 2 – 2 – 1899, fatto prigioniero il 16 – 3 – 1944 e mai tornato

(Su targhetta applicata sopra la lastra)
ASSOCIAZIONE PER LA
MEMORIA STORICA
MARIANO VULPIANI
ACQUAVIVA PICENA
24/04/2004
Simboli:
non presenti

Altro

Osservazioni personali:
Per la ricorrenza del 25 Aprile, autorità civili, religiose e d'Arma, nonché gli alunni dell'Istituto Scolastico, pongono una corona di alloro a ricordo dell'eroe locale.

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