
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- SP 18 - Via Villanova
- CAP:
- 54010
- Latitudine:
- 44.22201097275495
- Longitudine:
- 10.047587156295776
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- lato dx dtrada provinciale per Bigliolo
- Data di collocazione:
- 14 giugno 1986
- Materiali (Generico):
- Laterizio, Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Basamento di pietra a forma di parallelepipedo alto circa 2 metri , recante nella parte alta una testa di Cristo in marmo bianco appoggiato su una lastra di marmo bianco.
Sul lato lungo del parallelepipedo rivolto alla strada due lapidi : una grigia in pietra serena e una in marmo bianco di circa 80 cm per 100.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Aulla
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La pietra è stata posta in prossimità del luogo dove il giovane Leonardo fu trucidato e sepolto, in località Villanova non molto distante dalla chiesa di Bigliolo che si trova in località Cadodolo e nella cui canonica, che nel 1944/45 serviva da comando nazista, fu interrogato e torturato Leonardo.
Contenuti
- Iscrizioni:
- A Leonardo Umile medaglia d'oro della Resistenza, qui ucciso dai nazifascisti il 7 aprile 1945
Bigliolo 14 giugno 1986.
Ferito al viso fu catturato e sdegnosamente rifiutò la libertà che gli veniva offerta in cambio del tradimento e della delazione.
"Fate di me quel che volete" furono le sue ultime parole e il nemico furioso barbaramente lo trucidò.
- Simboli:
- Non sono presenti.
Altro
- Osservazioni personali:
- Molto commossi per la storia di Leonardo, partito da Scerni per terminare la sua vita in Lunigiana pochi giorni prima della fine della guerra, gli alunni hanno voluto dedicare una poesia:
Aprile 45
La primavera sorrideva nei campi e sulle colline della Lunigiana
Dopo il freddo e nebbioso inverno la gente sperava
Sperava nella fine della guerra crudele e spartana
Dove tutti vivevano con poche cose e poca grana
Ma si accontentavano
e condividevano la farina e il pugno di castagne secche.
Ma con un colpo di coda da drago maligno
ecco colpire ancora e ancora senza pietà
giovani cuori che lottavano per la libertà, coraggiosi e mai vinti
che soli al mondo lasciavano bimbi e mogli, mamme e papà.
Quanto dolore, quanta tristezza quel sette d’aprile
morire a vent’anni lungo le strade
fra primule e viole
non del tutto sbocciate
Con tante cose ancora da dire
Con tante cose ancora da fare
Con tanto amore da regalare
Con tanti ideali per i quali lottare.