203040 - Lapide in memoria delle 14 vittime del rastrellamento di Blera (VT)

La lapide con i nomi delle vittime del rastrellamento nazifascista è stata affissa il 29 ottobre 1944  sulla facciata di Palazzo Chiodi, in via Roma n.6.
Di forma rettangolare, a grande sviluppo verticale, presenta in alto al centro, a tutta pagina, la commemorazione della strage cui segue, su due colonne, il nome dei caduti. Chiude l’iscrizione, al centro a tutta pagina, la dedica e il ricordo della committenza.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Roma n. 6
CAP:
01010
Latitudine:
42.2740243
Longitudine:
12.0257452

Informazioni

Luogo di collocazione:
affissa sulla facciata del palazzo Chiodi, in via Roma n. 6
Data di collocazione:
29 ottobre 1944
Materiali (Generico):
Informazione non reperita
Materiali (Dettaglio):
lastra di marmo
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Blera
Notizie e contestualizzazione storica:
Nell’ottobre del 1943 i tedeschi, venuti a conoscenza della formazione di un gruppo partigiano, costituito da Ferdinando Barbaranelli e alle dipendenze del Comando di zona del Pci, compirono un rastrellamento sul Monte S. Martino; ne nacque uno scontro armato con la morte di 46 partigiani e di un numero imprecisato di tedeschi. Dopo la confessione dell’incaricato al rifornimento di armi a Bieda, che portava con sé due fucili, si concretizzò la decisione tedesca di punire il paese.
Il 29 ottobre 1943, dopo che l’uomo fermato riuscì a fuggire, i paracadutisti tedeschi, circondarono Blera e pretesero dal Commissario prefettizio l’arresto dell’uomo. Malgrado la sua consegna ai tedeschi, questi rastrellarono 12 uomini, tra i quali il padre del fuggitivo, e vennero uccisi. Nella stessa mattina, nel corso del rastrellamento, rimase vittima in località Pian Gagliardo il carabiniere ausiliario Pietro Della Malva e un giovane aviere sbandato di Orgosolo, Andrea Sale. Alla fine dell’operazione vennero uccise 14 persone e feriti tre uomini tra coloro che riuscirono ad allontanarsi. Furono inoltre rastrellati circa 100 uomini, dei quali 25 civili e 10 soldati sardi vennero deportati in Germania.
Il rapporto redatto dal segretario comunale al capo della provincia concludeva: “Nessun morto o ferito tra le truppe tedesche, non essendovi stata reazione di sorta né da parte dei fuggiaschi, né da parte della popolazione”.
In dicembre la banda di Barbaranelli venne ricostituita e divisa in piccoli gruppi operativi che effettuarono molte azioni di sabotaggio, di distribuzione de l’Unità e di assistenza agli ex prigionieri alleati.
http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=1902

Contenuti

Iscrizioni:
IL 29 OTTOBRE 1943
VENIVANO BARBARAMENTE UCCISI
DAGLI OPPRESSORI NAZISTI

colonna di sinistra
ANGELI DOMENICO
MANFREDI ANGELO
GNOCCHI ANTONIO
IANNICOLI VINCENZO
POIDORI ANGELO
TRUGLIA GIUSEPPE
MILLI GIOV.BATTISTA

colonna di destra
GALLI GIOV.BATTISTA
PICCINI RICCARDO
MANTOVANI FRANCESCO
SALIS ANDREA
DELLA MALVA PIETRO, CARABINIERE
VANNI GIOVANNI
SANDOLETTI GABRIELE

LA GIUNTA MUNICIPALE
E IL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE
DI BIEDA
NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELL'ECCIDIO
E NEL NUOVO REGIME DI LIBERTA'
VOLLERO TRAMANDARNE LA MEMORIA
29 OTTOBRE 1944

Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Staff Pietre: geolocalizzazione non verificabile.
Blera o "Bieda" in dialetto blerano e nome ufficiale fino al 1952.

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