215738 - Lapide in memoria di Angelo Poletti a Lampugnano – Milano

La lapide ad Angelo Polettì è un elaborato bassorilievo a sbalzo su lastra di bronzo di circa metri 1 x 1,5 su cui vi è un suggestivo ritratto della vittima con delle figure addolorate per il suo sacrificio, evidenziato da un filo spinato con le sembianze di un arbusto spinoso che si agita come una serpe attorno al corpo della vittima.
Tre dei quattro lati della lastra sono cinti da un lungo ramo con foglie di edera, a rappresentare e rimarcare la fedeltà e la devozione che Angelo aveva per i propri ideali.
Sul lato di base sono presenti due lumi perpetui ed un piccolo vaso che immancabilmente accoglie un fresco garofano rosso.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Lampugnano
Indirizzo:
via Trenno 15
CAP:
20151
Latitudine:
45.48568265449
Longitudine:
9.1279213785736

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete di un edificio
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Angelo Poletti detto 'Lino', nacque in una famiglia operaia di Linate al Lambro il 20 giugno 1912. Lavorò presso la famosa Isotta Fraschini, in piazzale Lotto (zona S. Siro). Col gruppo socialista “Centro Interni”, nel 1934 partecipò all'organizzazione di altri gruppi antifascisti clandestini in fabbrica ed in zona Porta Magenta nonché i grandi scioperi del marzo 1943 e dell’occupazione dello stabilimento, del 25 luglio. Nella stessa notte con altri compagni, appiccò il fuoco alla sede fascista di piazza San Sepolcro. Concentrò il suo impegno soprattutto nei comizi in stabilimenti e piazze, per ripristinare la Camera del Lavoro. Dopo l’8 settembre, la repressione dei tedeschi e dei repubblichini a Milano si inasprì, iniziando con un grande numero di arresti nelle fabbriche e successive deportazioni. Questo costrinse 'Lino' ad agire in clandestinità. Nella Cooperativa di Lampugnano crebbero le basi della 44° e della 45° Brigata Matteotti. Lino raggiunse le prime formazioni partigiane in Valdossola aggregandosi alla formazione di Filippo Beltrami. Tornato a Milano si tenne strettamente collegato alle formazioni partigiane, soprattutto per la raccolta e la riparazione di armi custodite nei distaccamenti di Baggio, Quinto Romano, Trenno e Figino. Partecipò ad azioni armate, compresa quella in cui fu ucciso il maresciallo delle SS comandante-torturatore a San Vittore.
Il 5 marzo del 1944, Poletti portò una mitragliatrice da riparare in una officina il cui titolare era collegato alle formazioni partigiane, ma quel giorno nell’officina, ad attenderlo trovò le SS.
Pur ferito ad una gamba, Lino tentò di fuggire in bicicletta, ma fu catturato e portato a San Vittore nel raggio dei 'politici' dove nonostante le torture non gli sfuggì alcun nome.
Uscì dal carcere il 10 agosto 1944, per diventare una delle 15 vittime di piazzale Loreto.
Angelo Poletti fu ucciso all'età di 32 anni.

FONTE:
  • A.N.P.I. Le lapidi dei partigiani caduti a Milano
  • Contenuti

    Iscrizioni:
     


    A ANGELO POLETTI
    NEL II° ANNIVERSARIO
    DEL SUO ARRESTO
    I COMPAGNI DELLA 44A BRIG.A
    MATTEOTTI
    DEDICANO
    19. MAG.1946




    Simboli:
    sul bassorilievo vi sono dei chiari simboli come l'edera ed anche numerosi meno evidenti riferimenti simbolici

    Altro

    Osservazioni personali:

    Angelo Poletti è ricordato anche in:
  • Monumento eccidio piazzale Loreto – Milano
  • Ai Caduti di Lampugnano - Milano
  • Ai Caduti per la Libertà, Loggia dei Mercanti – Milano
  • Ai Caduti per la Libertà, Campo della Gloria – Cimitero Maggiore – Milano dove riposano i suoi resti (vedi galleria)

    L'opera è stata riportata al suo splendore grazie al restauro eseguito dal 'progetto RAM Restauro Arte Memoria'

    FOTO:
  • Per le foto più belle si ringrazia la signora Leonilda Lupetina
  • Gallery