239811 - Lapide in memoria di Carlo Ciocca – Milano

La lapide che commemora Carlo Ciocca è in marmo bianco debolmente rosato, quasi privo di venature; le sue misure approssimative sono di 60×35 centimetri ed è fissata alla parete tramite chiodi con testa grezza ed annerita.
Le iscrizioni sono incise e smaltate in rosso scuro; il suo foto-ritratto incorniciato si trova in prossimità del lato destro.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
quartiere Stadera
Indirizzo:
via Nicola Palmieri, 18
CAP:
20144
Latitudine:
45.4348899
Longitudine:
9.1770378

Informazioni

Luogo di collocazione:
Posta a circa 3,5 metri dal suolo, sulla parete esterna del palazzo dove Carlo abitò, a destra del portone di ingresso.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Carlo Ciocca
    figlio di Andrea, nacque il 18 giugno 1905 a Zibido San Giacomo, in provincia di Milano.
    Con sua moglie Erminia Castelli abitò in via Palmieri 18. Conobbe Luigi Frazza, Luigi Negroni, Mario Provasi e Paolo Volpi e come quest'ultimo, fu deportato ad Ebensee.
    Questo fu il luogo dove Carlo morì all'età di 39 anni, il 30 aprile del 1945.
    Gli eventi che portarono alla sua e non solo alla sua deportazione, iniziarono dalla denuncia fatta dal custode del palazzo di via Palmieri 22, sostenitore del regime fascista che anziché denunciare le donne che acquistavano il pane al mercato nero, egli accusò i loro mariti di far parte del movimento di liberazione. Fra di essi vi era anche Carlo Ciocca.
    Grazie all'odio che s'era guadagnato, quando il fascismo cadde il custode fù ucciso senza pietà a colpi pistola, nel piazzale delle scuole.

    Carlo Ciocca è ricordato anche in:
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano
  • ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale - Milano
  • Memoriale ai Caduti – Idroscalo - Milano
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    FONTI:
  • Digitami.it: Carlo Ciocca.
  • A.N.P.I. Milano
  • Wikipedia: I municipi di Milano
  • Contenuti

    Iscrizioni:


    ALL'ALBA DELLA LIBERAZIONE
    DECEDEVA NEL CAMPO DI STERMINIO TEDESCO
    IL PARTIGIANO
    CARLO CIOCCA
    CHIUDENDO UNA INTERA ESISTENZA
    CONSACRATA ALLA GIUSTIZIA ED ALLA
    LIBERTÀ D'ITALIA
    EBENSEE 30 APRILE 1945


    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:

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    IL QUARTIERE STADERA



    La zona municipale 15 di Milano comprende i quartieri: Porta Vigentina-Porta Lodovica, Ticinese-Conca del Naviglio, Scalo Romana, Chiaravalle, Morivione, Vigentino-Fatima, Quintosole, Ronchetto delle Rane, Gratosoglio-Missaglia-Terrazze, Stadera-Chiesa Rossa-Torretta-Conca Fallata, Tibaldi, Parco delle Abbazie, Parco dei Navigli, Cantalupa.

    Il quartiere Stadera che dagli anni '70 del '900 è parte del Municipio 15 di Milano, nacque agli inizi degli anni '30 del '900.
    Prese il nome dall'omonimo strumento per la pesa delle merci che anticamente era posto in un cascina prossima all'ingresso delle merci nella cerchia di Milano: una specie di dazio.
    Il regime fascista battezzò questo quartiere "Quartiere XXVIII Ottobre" in ricordo della "marcia su Roma", ma buona parte dei lavoratori e degli abitanti confinati in questo quartiere ghetto ai margini della città, respinsero con forza questo nome, ribattezzandolo a loro volta "Baia del Re", ovvero il nome base di partenza della tragica spedizione Nobile al Polo Nord. Un gesto che può essere facilmente letto come: "siamo italiani, non fascisti", come gli abitanti dimostrarono resistendo ai tedeschi durante la guerra, con l'antifascismo durante le lotte partigiane e dei tragici giorni delle vittoriose insurrezioni che portarono alla Liberazione.

    Un quartiere che fu protagonista nel dare un notevole contributo alla Resistenza, nella lotta contro il nazifascismo, pagato al costo di tante vite dei suoi giovani ragazzi che intrapresero la via dei monti e di quelle valli dove i nazisti in fuga con la collaborazione dei fascisti, mietevano vittime fra i partigiani.
    Questo risulta evidente a chi camminando oggi per le vie del quartiere Stadera volge lo sguardo sul gran numero di lapidi disseminate nelle sue vie. Si contano anche numerosi supporti per la bandiera nazionale che ogni ricorrenza del 25 aprile, commemora la Liberazione, a dimostrazione di un certo spirito patriottico, quello che nonostante i gravi rischi spinse gli abitanti a lottare contro i tedeschi invasori, a lottare contro i fascisti in seguito ed infine nella lotta di classe per i diritti dei lavoratori.
    Il quartiere Stadera fu senza dubbio uno dei più attivi protagonisti nella città di Milano che da 'culla del fascismo' divenne la 'Capitale della Resistenza' soprattutto per merito della classe operaia.

    Va purtroppo segnalato che questa lapide è stata più volte oggetto di vandalismo ed i ripetuti restauro si devono al progetto: RAM Restauro Arte Memoria.

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