284306 - Lapide in memoria di due partigiani fucilati in località Campora – Eupilio (CO)

La lapide dedicata ai partigiani Angelo Farina ed Ermenegildo Ferrario si trova a Eupilio, sulle pendici del Monte Cornizzolo, lungo la strada pedonale acciottolata che sale dal paese verso la località Campora. Il sito è raggiungibile anche in auto, percorrendo via Cornizzolo.

E’ stata collocata dall’Amministrazione Comunale di Eupilio con il Comitato Unitario Antifascista di Casatenovo, luogo di nascita dei due, e di Eupilio sul muro di un’abitazione in località Campora il 25 aprile 1975, trentennale della Liberazione. Fu posta in quel luogo perché lì i due partigiani vennero catturati e fucilati dai fascisti il 13 gennaio 1945, dopo aver opposto resistenza per circa un’ora.

La lastra, in granito grigio chiaro, misura circa ottanta centimetri di altezza e reca una scritta dedicatoria in caratteri rossi.  Al centro una foto ceramica dei due partigiani.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Campora
Indirizzo:
Via Cornizzolo, 55
CAP:
22030
Latitudine:
45.822890606879
Longitudine:
9.2771563379491

Informazioni

Luogo di collocazione:
Muro di una casa di Frazione Campora, sulla via per salire al Monte Cornizzolo, nei pressi della Trattoria Brianzola.
Data di collocazione:
25 Aprile 1975
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
La lastra, alta circa 80 cm, è in granito grigio. Le scritte, in caratteri capitali, sono tracciate con inchiostro rosso, ed al centro della lapide è presente una fotografia in fotoceramica dei due Partigiani lì commemorati. E' fissata al muro con quattro borchie metalliche, di cui due sono mancanti.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
L'inverno 1944-45 è stato un periodo cruciale e durissimo per il movimento partigiano in Italia, soprattutto nel Nord, dove la Resistenza era più attiva ma anche più esposta alla repressione nazifascista. I nazisti, rafforzando le loro basi nel Nord Italia, tentavano con l'ausilio dei fascisti di ripulire le retrovie insidiate dai reparti partigiani. Gli effetti dei rastrellamenti in montagna si fece sentire anche sul movimento partigiano in alta Brianza, dove le condizioni climatiche avverse e la pressione nazifascista spinsero molti comandi partigiani a sospendere le grandi azioni offensive, mantenendo invece sabotaggi, attentati e attività di informazione.
Due partigiani originari di Casatenovo, Angelo Farina ed Ermenegildo Ferrario, furono fucilati dopo essere stati intercettati, probabilmente a causa di una delazione. Si erano rifugiati nei boschi nei pressi di Campora, dove, nella notte in cui furono accerchiati dalle forze nazifasciste, opposero una strenua resistenza, riuscendo a tenere testa agli assalitori per quasi un’ora, rispondendo al fuoco con decisione prima di essere presi e fucilati sul posto.
Farina e Ferrario erano ricercati per un'azione compiuta a Valaperta di Casatenovo, dove, il 23 ottobre 1944, era stato ucciso un milite fascista. In risposta a quell’attentato, il comandante delle Brigate Nere, ingegner Emilio Formigoni, non riuscendo a identificare i responsabili, ordinò una rappresaglia brutale: dopo aver messo a ferro e fuoco la zona, fece fucilare quattro partigiani già detenuti (Nazzaro Vitali, Natale Beretta, Gabriele Colombo e Mario Villa, episodio noto come eccidio di Valaperta).
Ferrario e Farina erano saliti in montagna nell’estate del 1944 contribuendo a dar vita alla 55a brigata Garibaldi F.lli Rosselli.

ANNOTAZIONE
Il racconto che viene fatto sul Giornale "La Provincia di Como", che ebbe un orientamento filo-fascista durante il Ventennio, e poi fino alla Liberazione, è alquanto diverso e merita di essere considerato come esempio del tentativo continuo fatto dai nazifascisti di descrivere i partigiani come banditi e grassatori:
"Da vari mesi una banda di malviventi si era installata in Brianza dove andava compiendo, con incredibile
audacia ed efferatezza ogni sorta di delitti, omicidi, rapine, grassazioni e furti. […] La banda […] si
era resa responsabile, fra l’altro, dell’omicidio –avvenuto il 23 ottobre scorso- del milite della G.N.R. Gaetano
Chiarelli […] appartenente al distaccamento di Missaglia […] I funzionari della Questura dopo lunghe
ricerche, superando difficoltà non scevre da pericolo dopo lunghi appostamenti riuscivano finalmente
nella notte tra venerdì e sabato scorsi ad agganciare alcuni elementi della banda che si trovavano in una
abitazione di Carella […] un vero e proprio conflitto aveva così inizio verso le 3,30 e da ambo le parti il
fuoco è stato intenso tanto più che in rinforzo degli agenti della Questura duramente impegnati accorreva
da Erba un gruppo di squadristi della Brigata Nera «Cesare Rodini». […] alla mattina alle 7, agenti e squadristi
irrompevano nella abitazione nella quale i banditi erano asserragliati e rinvenivano i cadaveri dei
due capibanda Farina e Ferrario […]"

Contenuti

Iscrizioni:
AFFINCHE' I GIOVANI TROVINO
VOLONTA' E IMPEGNO DI DIFENDERE
LA LIBERTA' E LA DEMOCRAZIA
CONQUSTATA CON LA RESISTENZA
RICORDIAMO IL SACRIFICIO DI

FARINA ANGELO
FERRARIO ERMENEGILDO
TRUCIDATI DAI NAZI-FASCISTI
IL 13 - 1 - 1945
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE E IL
COMITATO UNITARIO ANTIFASCISTA
DI CASATENOVO E EUPILIO
25 - 4 - 1975
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Si ringrazia il Prof. Giuseppe Livoni per la segnalazione della Pietra.

FONTI:
Giuseppe Livoni: Riflessioni sul 25 aprile 2020 - RIFLESSIONI SUL 25 APRILE 2020 - RICORDANDO IL 1945
Gabriele Fontana: Zibaldone, la Brianza Lecchese e altrove. In: A.N.P.I. Lecco: Studi e Approfondimenti
APPROFONDIMENTI
Arienti, Pietro: La Resistenza in Brianza. 1943-1945. 2006, A.G. Bellavite srl, Missaglia (LC)

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