5605 - Lapide in memoria di Riccardo Bruschetti e Mario Castelli – Savona

Lapide in marmo in memoria dei Caduti Riccardo Bruschetti e Mario Castelli, posta all’interno del Liceo Classico Gabriello Chiabrera (SV), ove furono studenti prima di partire per la Grande Guerra.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via caboto 2
CAP:
17100
Latitudine:
44.30648943792465
Longitudine:
8.482939302921295

Informazioni

Luogo di collocazione:
Liceo Classico Chiabrera-Martini
Data di collocazione:
24-05-1920
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo di forma rettangolare che presenta sullo spigolo superiore un semicerchio contenente un’ aquila, la quale trattiene una corona di ulivo. La scritta è posta al centro e su ciascun vertice è collocata una stella. Una quinta stella è posta sopra l’aquila. Sotto alla lapide è posta una targa di ferro che commemora l’intervento dell’Italia nella Grande Guerra e la gloria del suo esercito. Vanta di essere riuscita, anche se con meno uomini, a sconfiggere l’Austria-Ungheria.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
liceo classico Chiabrera-Martini
Notizie e contestualizzazione storica:
Informazione non reperita

Contenuti

Iscrizioni:
RICCARDO BRUSCHETTI E MARIO CASTELLI
LASCIATI I LIBRI PER LE ARMI
S'IMMOLARONO GIOVINETTI ALLA PATRIA
EROICAMENTE
L'UNO IL XVI-VI-MCMXVIII SUL COSTON
L'ALTRO IL XVII-IX-MCMXVIII SUL GRAPPA
I MAESTRI E I COMPAGNI
AUSPICE IL FASCIO STUDENTESCO
NE ETERNANO QUI LA MEMORIA
PER ESEMPIO PERENNE
AI GIOVANI CHE VERRANNO
XXIV MAGGIO MCMXX

IL BOLLETTINO DELLA VITTORIA
Comando supremo 4 novembre 1918
La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S. M. il re, duce supremo, l’esercito italiano, inferiore per numero e mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore, condusse ininterrottamente e asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia, ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prenderanno parte 51 divisioni italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 ceco-slovacca ed un reggimento americano, contro 73 divisioni Austro-Ungariche, è finita. La fulminea, arditissima avanzata del 29° corpo di armate su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte a occidente dalle truppe della 7° armata e a oriente da quelle della 1°,5° e 4° ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria.
Dal Brenta al Torre, l’irresistibile slancio della 12° dell’8°della 10° armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura S a R. il duca d’Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta 3° armata, anelante di ritrovare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L’esercito Austro-Ungarico è annientato, esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni dell’inseguimento, ha perduto quantità incentissime di materiali di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi, ha lasciato finora nelle nostre mani circa 300000 prigionieri con interi stati maggiori e non meno di 5000 cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
Diaz
Simboli:
Sono presenti cinque stelle a cinque punte in ottone, quattro ai vertici del rettangolo centrale e una sopra ad un aquila, anch'essa in bronzo, che tiene nel becco un ramo di ulivo e circondata da una corona di alloro.

Altro

Osservazioni personali:
Le parole presenti sulla lapide raccontano di due ragazzi, quasi sicuramente studenti del liceo, che
presero parte alla Grande Guerra e che lì, per loro sfortuna, incontrarono la morte. Personalmente
credo che queste persone siano state molto coraggiose poiché sono entrati a far parte di un esercito
quando ancora erano giovanissimi e quindi abbiano sacrificato la propria vita per il bene della patria.
Anche le loro famiglie devono aver fatto molti sacrifici per riuscire ad accettare questa crudele
realtà. Al giorno d’oggi i ragazzi sono molto meno coraggiosi di quelli del secolo scorso poiché
abbiamo vissuto in un mondo popolato dalla pace e quindi non ci rendiamo conto che la storia è
maestra di vita e che alcune volte è necessario sacrificarsi per qualcosa più grande di noi.

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