95658 - Lapide nel Forte Urbano – Castelfranco Emilia

Il Forte Urbano di Castelfranco  Emilia fu adibito durante il Ventennio a carcere duro per i detenuti politici. Una lapide è stata posta  a ricordo degli antifascisti qui incarcerati; tra essi anche il senatore Umberto Terracini, che sarà  presidente della Costituente e fra coloro che firmeranno la Costituzione Repubblicana.

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Forte Urbino , 1
CAP:
41013
Latitudine:
44.6001712
Longitudine:
11.043450699999994

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sulla facciata del Forte Urbano
Data di collocazione:
28.9.1986
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lapide in marmo grigio con lettere a rilievo in metallo fissata ad una parete in mattoni.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Castelfranco
Notizie e contestualizzazione storica:
Magnifico modello di costruzione fortificata, il Forte Urbano di Castelfranco Emilia è situato appena fuori del recinto delle mura, nella via Emilia verso Modena. Opera voluta da Papa Urbano VIII della casata romana Barberini che la commissionò a scopo difensivi dello Stato Pontificio al noto ingegnere Giuseppe Buratti di Senigallia, esperto costruttore di roccaforti. L’edificazione iniziò nel 1628, due anni dopo vennero demolite le mura esistenti per sfruttarne i materiali per il forte ed infine nel 1634 il lavoro risultò quasi concluso. Il Forte Urbano aveva una struttura centrale di forma quadrata corredata da quattro baluardi con torretta intitolati a quattro santi: San Paolo, a San Pietro, a Santa Maria e a San Petronio. Esternamente era circondato da un recinto dal profilo simile ad una stella dove erano situati fossati e rioni. Oggi è possibile ancora ammirare il portone d’ingresso, parti delle mura e il terrapieno dal perimetro a stella. Nel 1796 le truppe napoleoniche vi si stabiliscono all’interno e, successivamente, quando Napoleone viene proclamato re d'Italia nel 1805, il forte perde la sua funzione difensiva e ne vengono distrutti i bastioni e porzioni di mura esterne. A parte il periodo in cui fu convertito in lazzaretto a causa del massiccio propagarsi del colera nel 1831, il forte fu per lungo tempo usato come carcere. Subì altre demolizioni per costruire la ferrovia e durante la seconda guerra mondiale, gravi danni per i bombardamenti. Nel marzo 1944 iniziò a Castelfranco la stagione della repressione proprio nel Forte urbano con la fucilazione di dieci giovani provenienti da Renno (Pavullo nel Frignano). I dieci, renitenti alla leva, si erano presentati spontaneamente per l’arruolamento fidandosi del bando che garantiva l’immunità, ma il comunicato ufficiale della condanna divulgò che la cattura fosse avvenuta durante “la loro attività terroristica e delittuosa”. La fucilazione al Forte Urbano avvenne in realtà per rappresaglia a seguito di un attacco partigiano contro un gruppo di militi della Guardia Nazionale Repubblicana di Pavullo.
Fonte : http://www.geoplan.it/luoghi-interesse-italia/monumenti-provincia-modena/cartina-monumenti-castelfranco-emilia/monumenti-castelfranco-emilia-forte-urbano.htm

Contenuti

Iscrizioni:
A PERENNE RICORDO
DEGLI ANTIFASCISTI
RINCHIUSI IN QUESTO
CARCERE DURANTE
LA DITTATURA PER
AVER CREDUTO IN UN
AVVENIRE DI PACE
GIUSTIZIA E LIBERTA’
A.N.P.P.I.A.
COMITATO PER LA DIFESA
DELL’ORDINE DEMOCRATICO
DI CASTELFRANCO
EMILIA
40 DELLA REPUBBLICA
28.9.1986
Simboli:
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