187696 - Lapide all’interno dell’ex Caserma Gavoglio – Genova

Lapide con il Bollettino della Vittoria del Generale Armando Diaz. L’iscrizione è collocata sul lato sinistro della lastra bronzea. Alla destra è presente un soldato in posizione eretta con scudo e spada. Sullo sfondo sono rappresentati altri elementi non bene identificabili: potrebbero essere prue di imbarcazioni. In alto vi è una fascia decorativa con caratteri ornamentali, con, – al centro – tre stemmi.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via del Lagaccio, 41, 16134 Genova GE
CAP:
16134
Latitudine:
44.421591808535
Longitudine:
8.9184285318771

Informazioni

Luogo di collocazione:
All'interno dei locali, occupati dalla Croce Rossa Italiana.
Data di collocazione:
Non disponibile.
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
L'iscrizione è interamente realizzata in bronzo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Croce Rossa Italiana.
Notizie e contestualizzazione storica:
La caserma intitolata al genovese Carlo Gavoglio, caduto in Russia a 26 anni nel dicembre del 1942, 
si estende su una superficie di 33.000 metri quadrati, con una superficie coperta di 19.000 mq, occupata ancora oggi, in due capannoni, dalla marina militare e dalla croce rossa italiana. Il complesso demaniale è passato in carico al comune di Genova nel 2017 a seguito del decreto attuativo n. 85 del 2010, noto come "federalismo demaniale culturale".
 Fu Andrea Doria nel XVI secolo ad occuparsi per primo di quella zona, con la realizzazione del lago (da cui il nome Lagaccio) a monte della caserma, necessario per alimentare la fontana della sua villa e mettere in sicurezza la forte presenza nella zona di copiosi ruscellamenti d’acqua. Nell’area si cominciarono a realizzare, già nel XVII secolo, i primi edifici per la produzione di polvere da cannone,  ma è nel XIX secolo che la Caserma Gavoglio assume la struttura odierna con alti contrafforti e padiglioni ispirati dalla rivoluzione industriale, dove si producono cannoni, polveri, spolette e inneschi: una fabbrica vera e propria che durante la Grande Guerra raggiunge l’impiego di oltre tremila persone. Dopo la seconda guerra mondiale, la Caserma Gavoglio prende il nome di “O.R.M.E.”, Officine di Riparazioni Meccaniche dell’Esercito. La decadenza comincia negli anni ’70, quando le riparazioni vengono dismesse. Tra gli edifici rimasti, il proiettilificio, imponente edificio vincolato dalla soprintendenza, è considerato il più pregevole testimone di archeologia industrial-militare. (dal sito Genova2050.com)
La ex Caserma, di proprietà del demanio militare, occupa oltre 60.000 metri quadrati tra scoperti e coperti, oggi dismessi e inutilizzati. Il Comune di Genova ha acquisito a titolo gratuito la caserma Gavoglio per restituirla ai cittadini. Nasceranno spazi dedicati ad attività culturali, sociali, economiche e spazi verdi attrezzati per tempo libero, gioco e sport che potrebbero andare ad occupare fino a 16 mila mq. Per arrivare a tutto ciò la maggior parte degli edifici non vincolati verrà demolita. (dal sito Genova24.it)

Contenuti

Iscrizioni:
BOLLETTINO DELLA VITTORIA 
COMANDO SUPREMO 4 NOVEMBRE 1913
LA GUERRA CONTRO L’AUSTRIA UNGHERIA CHE SOTTO LA GUIDA DI S.M. IL
RE-DUCE SUPREMO-L’ESERCITO ITALIANO INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI
INIZIÒ IL 24-05-1915 E CON FEDE INCROLLABILE, E TENACE VALORE CONDUSSE
ININTERROTTA E ASPRISSIMA PER 41 MESI, É VINTA. LA GIGANTESCA BATTAGLIA
INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE E ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE 51
DIVISIONI ITALIANE, 3 BRITANNICHE, 2 FRANCESI, UNA CZECO SLOVACCA E UN
REGGIMENTO AMERICANO CONTRO 73 DIVISIONI AUSTRO UNGARICHE É
FINITA-LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA DEL 29 CORPO D’ARMATA SU
TRENTO SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMISHE DEL
TRENTINO TRAVOLTE A OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD
ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE
DEL FRONTE AVVERSARIO- DAL BRENTA AL TORRE L’IRRESISTIBILE SLANCIO
DELLA XII, DELLA VIII E DELLA X ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA
RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE-NELLA PIANURA S.A.R IL
DUCA D’AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III
ARMATA ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ
GLORIOSAMENTE CONQUISTATE CHE MAI AVEVA PERDUTE-L'ESERCITO AUSTRO
UNGARICO É ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME
NELL’ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NELL’INSEGUIMENTO:
HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA,
PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI; HA LASCIATO FINORA
NELLE NOSTRE MANI CIRCA 300.000 PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E
NON MENO DI 5.000 CANNONI. I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI
ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI
CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
DIAZ
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Accanto alla targa è appeso un quadretto con la seguente scritta: "Questa targa bronzea del Bollettino della vittoria è stata donata dall'Unione nazionale Sottufficiali Italiani Sezione di Genova".

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