198839 - Lapide sepolcrale di Gian Paolo Grosso – Rapallo

Lapide sepolcrale di Gian Paolo Grosso, nato a Genova il 30 marzo 1920, caduto a Regoledo di Cosio (Sondrio) il 20 agosto 1944, studente.

 

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Cerisola
CAP:
16035
Latitudine:
44.353784415886
Longitudine:
9.2297659878357

Informazioni

Luogo di collocazione:
Cimitero di Rapallo
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
Rapallo ricorda il partigiano Gian Paolo Grosso nella piazzetta all’inizio di Corso Assereto, adiacente al Municipio, che gli è intitolata e nell’elenco dei Caduti rapallesi nella Resistenza accanto al muro antisbarco a Langano, dove vennero fucilati i partigiani la notte tra il 24 e il 25 aprile. Per il resto il suo nome è dimenticato. Ma anche nell’immediato dopoguerra la sua vicenda, umana e partigiana, non ebbe il risalto di altre. Eppure fu partigiano combattente, commissario politico di un distaccamento nella bassa Valtellina, dove cadde il 20 agosto 1944 a Regoledo di Cosio. Solo in occasione del primo anniversario della sua morte il giornale locale, la Voce del Popolo, gli dedicò un breve articolo, dove però si dice molto poco. Certamente, era giovane, essendo nato a Genova nel 1920, e anche l’Università che frequentava era lontana dalla Liguria, studente in Agraria a Bologna. Di lui non si occuparono molto neanche i fascisti delle Brigate Nere, infatti nello schedario dove elencavano gli oppositori il suo nome non c’è, però la Voce del Popolo annotava che si era allontanato da Rapallo per sfuggire alle minacce fasciste nell’aprile del 1944; a maggio risulta già nelle file partigiane.
Lo ricordò, a pochi giorni dalla sua morte, il giornale partigiano Guerriglia, scritto dalla Seconda Divisione Garibaldina della Lombardia. “Nell’attacco a un obiettivo presidiato da forze tedesche è caduto da eroe il Patriota Paolo, commissario politico di un battaglione della Brigata Rosselli. Guidando pochissimi uomini aveva ottenuto la resa di un reparto nemico. Impegnato combattimento contro rinforzi sopraggiunti all’improvviso veniva colpito a morte…” Il giornale ricorda cosa aveva scritto qualche tempo prima in una relazione: “Nelle mie conversazioni serali con i Patrioti mi sforzo di definire sempre meglio il valore ed il sacrificio della nostra lotta, di precisare la loro coscienza di combattenti per la libertà oggi e cittadini liberi di un libero stato domani. Vorrei trasfondere in ognuno il senso di superiorità morale che proviene da ogni azione di guerra da noi compiuta contro l’oppressore…”

Aveva indubbiamente, oltre a un alto senso morale, anche un profondo sentimento religioso. Ne è testimone una lettera che inviò a giugno 1944 alla fidanzata, nella quale tra l’altro scriveva: ”Stamane…ho fatto il mio nuovo tributo a Dio che continua a proteggermi e a proteggerci …il suo aiuto ci verrà ovunque.”

La salma venne traslata a Rapallo, non sappiamo quando, ma la sua tomba è in un colombario in via Cerisola, fuori del recinto dei caduti della Liberazione.
(La lettera alla fidanzata, l’articolo del giornale partigiano Guerriglia, la scheda con i dati e la fotografia provengono dall’archivio dell’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea e dell’Anpi provinciale di Genova)
Fonte: https://www.levantenews.it/2016/04/22/rapallo-gian-paolo-grosso-partigiano-dimenticato/

Contenuti

Iscrizioni:
LAUREANDO IN AGRARIA COMMISSARIO PATRIOTA
SACRIFICATOSI NELLA LOTTA DI LIBERAZIONE
A REGOLEDO DI COSIO - VALTELLINA -
I GENITORI E IL FRATELLO ADDOLORATI Q.R.P.
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Staff Pietre: crediti fotografici I.C. Rapallo - Primaria Pascoli

Gallery