105327 - Lapidi ai Caduti Partigiani – Concordia s/S

Lapidi poste sulla parete esterna dell’ex Municipio di Concordia, palazzo in restauro dopo il sisma del 2012. Dedicate ai martiri caduti per la libertà e alla memoria della “Quattordicesima Brigata Remo”, che prende il nome dal partigiano Isolino Roversi, il cui nome di battaglia era Remo

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza della Repubblica
CAP:
Latitudine:
44.9122676
Longitudine:
10.982485300000007

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata ex Palazzo Comunale
Data di collocazione:
1965
Materiali (Generico):
Marmo, Ottone
Materiali (Dettaglio):
Lapidi in marmo con iscrizioni metalliche a sbalzo. Fotoceramiche riquadrate.
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Concordia
Notizie e contestualizzazione storica:
Prof. Alfredo Braghiroli, nato a Mirandola (Modena) il 12 luglio 1884, residente a Modena, laureato, dal 1932 direttore dell’Archivio di Stato di Modena, dove era entrato nel 1916. Iscritto al Pnf per ricoprire tale carica, non nasconde i propri sentimenti antifascisti, e per tale motivo è segnalato. Avendo manifestato pubblicamente riprovazione per la strage avvenuta nella piazza principale di Modena il 30 luglio 1944, per evitare noie si trasferisce nella sua casa di campagna a San Possidonio, ma qui viene arrestato dalla Brigata nera e ucciso per rappresaglia il 7 agosto 1944 sul sagrato della chiesa di Rovereto di Novi.

Jones Golinelli, nato a Concordia (Modena) il 29 marzo 1900 da Ercole e Delfina Marazzi, operaio, partigiano della brigata “Remo”.

Barbato Zanoni, nasce a Concordia (Modena) il 3 dicembre 1896 da Ezio e Beatrice Scacchetti, dove risiede. Proveniente da una famiglia di tradizioni socialiste, è insegnante di materie scientifiche nelle scuole superiori. Avvicinatosi al Partito d’Azione entra nella Resistenza aderendo alla Brigata Remo con il nome di battaglia Ezio. Prelevato dalla sua abitazione e condotto a Mirandola, subisce violenza affinché sveli i nomi dei suoi compagni, ma invano, ed è poi prelevato per essere condotto a Rovereto dove viene trucidato il 7 agosto 1944. L’episodio - ricordato in tutta la provincia come “la strage degli intellettuali”, per il profilo professionale e culturale di alcuni degli uccisi – viene ricordato ogni anno con una commemorazione promossa dal Comune di Novi di Modena e dall’Anpi locale.

Savino Forti, nasce a San Possidonio il 21 agosto 1925, di professione Meccanico industriale, Partigiano con nome di battaglia “Silvio” viene fucilato il 3 aprile 1945. M.B. al V.M. alla memoria, con motivazione: ”Durante un feroce rastrellamento compiuto da forze tedesche, accorreva volontariamente alla difesa di alcuni civili. Fatto segno a un concentrato tiro e colpito a morte esalava l’ultimo respiro. Rovereto di Novi, 17 marzo 1945”

Isolino Roversi nasce a Concordia l’11 settembre 1920, muratore, Partigiano commissario di Distaccamento con nome di battaglia “Remo”, fucilato il 28 novembre 1944, a San Giovanni di Concordia, M.A. alla Memoria con motivazione:
“Accorso tra i primi all’appello della patria, prodigò ogni sua energia all’organizzazione di squadre di resistenza, alla cui testa operò numerose brillanti operazioni di guerra,distinguendosi per il coraggio indomito e la cosciente audacia. Reduce da una vittoriosa azione veniva catturato di sorpresa. Sopportava con eroica fermezza le torture più raffinate, senza proferir, benché straziato atrocemente nelle carni, gli importanti segreti della sua organizzazione. Nel momento dell’estremo supplizio nnalzava il pensiero alla Patria adorata. mirabile esempio di ardimento, di fermezza d’animo , di spirito di sacrificio. Concordia 28 novembre 1944”

Lino Pederzoli nato a Mirandola l’8 gennaio 1923, studente, partigiano con nome “Dick”,ucciso a Concordia in combattimento il 18 marzo 1945, M A. alla Memoria, con motivazione: “ Studente dava il primo impulso alla stampa clandestina incitando e persuadendo alla lotta i compagni dubbiosi. Combattente, organizzava le squadre d’assalto e alla testa di esse partecipava alle azioni più pericolose. Durante un combattimento condotto brillantemente riusciva a trasportare in salvo , attraverso una zona battutissima dal fuoco nemico, un compagno di lotta rimasto ferito in combattimento. Sorpreso da un rastrellamento nemico, per non esporre a rappresaglia la famiglia che lo rifugiava, tentava di fuggire alla cattura prendendo la via dei campi, ma circondato da un pattuglione, con coraggio leonino non esitava ad impegnare l’impari lotta. Conservava per se l’ultimo colpo, e, piuttosto che rendersi prigioniero si uccideva gridando: Viva l’esercito della Libertà. Nobile esempio di eroico e cosciente sacrificio. Fossa di Concordia , 18 marzo 1945”
7 AGOSTO 1944
ROVERETO.STRAGE DEGLI INTELLETTUALI
Il 7 agosto 1944 Rovereto fu teatro di una strage perpetrata dalle Brigate nere dietro ordine del Federale di Modena Giovanni Tarabini Castellani. La rappresaglia fu scatenata dall’uccisione, avvenuta qualche giorno prima in Via Mazzarana, a S.Antonio, del cantoniere stradale Bartoli Arturo, iscritto al Partito Fascista. La mattina del 5 agosto le Brigate nere prelevarono dalle loro abitazioni vari antifascisti: a Novi il mezzadro Jonas Golinelli, Canzio Zoldi, che manteneva i contatti con gli emigrati politici in Francia e raccoglieva per loro fondi, e il Dr. Francesco Maxia noto antifascista; a S.Antonio il mezzadro Luigi Manfredini e il figlio di vent’anni Silvio; a San Possidonio il prof. Alfredo Braghiroli Direttore dell’Archivio di Stato di Modena; a Vallalta di Concordia Aldo Garusi. La destinazione finale del gruppo fu Mirandola dove furono aggiunti il prof. Roberto Serracchioli, insegnante al liceo di Mirandola e il prof. Barbato Zanoni di Concordia.Alle 3 di mattina del 7 agosto, i prigionieri, a cui non era mai stato comunicato il motivo del fermo, furono allineati sul fianco destro della chiesa dove il plotone d’esecuzione li falciò con raffiche. Aldo Garusi, creduto morto, riuscì a fuggire ma morì, il 22 agosto, all’ospedale di Mirandola a causa delle ferite riportate. La strage è conosciuta anche come “Rappresaglia degli intellettuali” perché quattro dei fucilati erano personaggi di spicco del panorama culturale di quegli anni.
Fonte: Pedroni Barbieri: Per non dimenticare. Ed Il Fiorino.
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Contenuti

Iscrizioni:
CONCORDIESI,
SIA SCOLPITO PER SEMPRE NEL VOSTRO CUORE ,
NEL CUORE DEI VOSTRI FIGLI E DEI FIGLI DEI FIGLI
IL RADIOSO GIORNO DEL
- 25 APRILE 1945-
GIORNO IN CUI IL NOSTRO SANGUE PURISSIMO
E IL TEMPESTIVO AIUTO DEGLI ALLEATI,
DA LUNGA IGNOMINIA DI DOPPIA SCHIAVITU’
VI RIVENDICAVA A BELLA, A PIENA LIBERTA’.

CONCORDIESI,
NELLA SANTITA’ DI UN LAVORO GENEROSO E TENACE,
NELLA SANTITA’ DI UNA FRATELLANZA PROFONDA E LEALE,
MOSTRATEVI DEGNI DI QUESTA LIBERTÀ COME NE
FUMMO DEGNI NOI, NELLA SANTITÀ DELL’OLOCAUSTO.
I VOSTRI SETTANTA MARTIRI.

ONORE E GLORIA AI MARTIRI CADUTI PER LA LIBERTÀ
XIV BRIGATA “REMO”, DISTACCAMENTO “W.BRUNI” – ANPI

NEL VENTENNELE DELLA LIBERAZIONE IL COMUNAE RICONOSCENTE.
1945 CONCORDIA 1965

AZELIO BALLERINI
LINO BARBI
ENEA BESUTTI
ANGIOLINO BOCCAFOLI
GIUSEPPE BORDINI
DUILIO BORELLINI
PROF. ALFREDO BRAGHIROLI
GALLIANO BULGARELLI
VENIZELOS BULGARELLI
ANGIOLINO CALZOLARI
SOAVE CAPPELLI
DALVISO CARRARA
FRANCO CASTELLI
RENÉ CAVAZZA
REIS CAVAZZA
DINO CORRADI
ERMETE DIAZZI
GASTONE DONDI
SAVINO FORTI M.B. AL V.M. ALLA MEMORIA
MIGLIORINO FRATI
SESTO FURIA
GIUSEPPE GAMBERINI
ALDO GARUSI
RINO GASPARINI
GIACOMINO GAVIOLI
ASCANIO GELATTI
JONES GOLINELLI
RENATO GROTTI
WALTER GUALDI
RUDOLF(RUDY) HOLTZ
ERNESTO INCERTI
NOVELLO LONGHI
DELFO LUPPI
RINALDO MALASPINA
NIBBIO MALAVASI
VELEO MAMBRINI
VALTER MARAZZI
ANTIC HIANO MARTINI
BRUNO MARTINI
ODER MONDADORI
ERMES MORSELLI
OSVALDO MORSELLI
LINO PEDERZOLI M.A. AL V.M. ALLA MEMORIA
VOGLER(VITTORIO) PORTA
ALCESTE RICCIARELLI
RUBENS RICCÓ
ISOLINO ROVERSI M.A.AL V.M.ALLA MEMORIA
ANGELO SALA
VALTER SECCHI
ROBERTO SERRACCHIOLI
ANTONIO SIENA
REALINO SILVESTRI
SLOWACKY ZDSASLAW
GIUSEPPE SMERIERI
ARRIGO STORARI
MARINO VINCENZI
PROF. BARBATO ZANONI
Simboli:
Sono presenti le fotocermiche di 53 Caduti

Altro

Osservazioni personali:
Le due lapidi nel ventennale della Liberazione sono poste a monito e futura memoria per i concordiesi, a ricordo dei caduti attraverso i loro nomi e le loro fotografie.

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