173725 - Lastra a Francesco Luigi Ferrari – Formigine

La lastra fu posta su iniziativa dell’Associazione di storia locale “E. Zanni” e dell’Associazione culturale “Amicizia” di Formigine, in collaborazione con il Centro culturale Ferrari di Modena, per ricordare la figura dell’antifascista Ferrari e il suo esilio iniziato dopo aver subito vari assalti squadristi.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Giardini sud 7, accanto alla chiesa dell’Annunziata
CAP:
41043
Latitudine:
44.575028458766
Longitudine:
10.848428949738

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sulla parete frontale dell’abitazione in cui risiedette Francesco Luigi Ferrari tra il 1921 ed il 1926
Data di collocazione:
Domenica 4 settembre 2016, alle ore 11.30, nel 90° anniversario dell'esilio (1926 - 2016)
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
La lastra è in marmo bianco con quattro borchie di metallo agli spigoli.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Francesco Luigi Ferrari nacque a Modena il 31 ottobre 1889. Fu giornalista, avvocato, politico antifascista.
Ebbe una solida formazione religiosa aperta alla dimensione sociale. Professò come avvocato anche in cause in cui non poteva ricevere compenso, per cui fu soprannominato "l’avvocatino dei poveri".
Aderì all’associazionismo giovanile modenese e alla Fuci, la Federazione degli universitari cattolici, di cui fu presidente.
Fu promotore di organizzazioni sindacali di ispirazione. Contemporaneamente iniziò la sua lunga attività giornalistica scrivendo articoli prima sulla stampa locale e poi sulla stampa europea.
Sulla base dell’esperienza in campo sociale si coinvolse anche in campo politico e amministrativo con l’attività di consigliere comunale, in cui si distinse per lo spirito riformatore delle sue proposte a favore delle classi popolari e contadine.
Partecipò come ufficiale alla prima guerra mondiale dove fu decorato. Ancora sotto le armi a Trieste nel 1918 conobbe Orsola Filbier (Lina), che sposò nel 1919. Dopo il congedo, i coniugi tornarono a Modena dove Ferrari riprese il suo impegno sindacale e politico aderendo al Partito Popolare, costituitosi nel 1919. Fu anche presidente della sezione formiginese dell’Associazione nazionale combattenti.
Sin dagli inizi del fascismo fu strenuo avversario di quel movimento tanto che rimase vittima di una prima aggressione dello squadrismo a maggio del 1921.
Fondò a Milano nel 1922, con Guido Miglioli, il "Domani d'Italia" che divenne l'organo della sinistra popolare antifascista. Al congresso di Torino del Partito Popolare, nel 1923, fu forte sostenitore della linea di opposizione al fascismo di Luigi Sturzo.
Dopo il congresso fu oggetto di un’altra aggressione fascista ma mantenne vivo il suo impegno antifascista sino allo scioglimento del suo partito nel 1926.
Nel novembre 1926 andò in esilio dopo che il suo studio di Modena fu saccheggiato dalle bande fasciste e la sua abitazione, nella quale risiedeva con la famiglia a Formigine, venne assalita.
Visse a Parigi, a Bruxelles e a Lovanio dove fu raggiunto dalla famiglia.
A Lovanio scrisse "Il regime fascista italiano" per sensibilizzare l’opinione pubblica degli altri paesi europei sulla concezione scarsamente democratica del fascismo.
Negli ultimi anni dell'esilio, si trasferì a Parigi e fondò la rivista politico-culturale "Res Pubblica", alla quale collaborarono i più importanti fuoriusciti democratici.
Il 2 marzo del 1933 morì in una clinica di Parigi per il riacutizzarsi di un trauma polmonare, causato dalle percosse subite in Italia. Lasciò la moglie e quattro figli.
Fonti:
- http://www.centroferrari.it
- https://www.comune.formigine.mo.it

Contenuti

Iscrizioni:
NEL NOVEMBRE 1926
ASSALITO DALLE SQUADRE FASCISTE
QUI, DOVE DIMORAVA CON LA FAMIGLIA

FRANCESCO LUIGI FERRARI
(MODENA 1889 – PARIGI 1933)
DEL PARTITO POPOLARE ITALIANO

SI INCAMMINAVA LUNGO LA STRADA DOLOROSA
DELL’ESILIO E DEL SACRIFICIO PER LA LIBERTA’.

“SE IL CHICCO DI GRANO CADUTO IN TERRA NON MUORE, RIMANE SOLO.
SE INVECE MUORE, PRODUCE MOLTO FRUTTO.” (Gv. 12,24)

NEL NOVANTESIMO ANNIVERSARIO
I FORMIGINESI, NON DIMENTICHI, POSERO
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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