Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Arco d’Augusto, 36
- CAP:
- 61032
- Latitudine:
- 43.8434081
- Longitudine:
- 13.0150516
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Palazzo Arnolfi, lato destro dell'androne
- Data di collocazione:
- dopo il 1915
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Informazione non reperita
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- “Il bombardamento della nostra città. Verso le 1,40 del 27 il volontario ciclista di guardia alla torre municipale, Oliviero Billi, avvistava al largo dalla parte di Pesaro navi nemiche, e poco appresso, presi gli ordini dall’autorità militare, faceva suonare la campana pubblica per avvertire la cittadinanza. Ma le segnalazioni erano appena giunte quando si udirono i primi colpi. Una nave giunta all’altezza del porto cominciò a bombardare la ferrovia. Comparvero al tempo stesso due altre navi da Senigallia che lanciarono parecchi shrapnells alcuni dei quali scoppiarono in aperta campagna verso Monte Giove ed anche oltre. In complesso tirarono un centinaio di colpi. I danni maggiori furono recati alla Metaurense, essendosi incendiati due vagoni, e scoperchiati i tetti della rimessa delle locomotive. Anche un treno merci, fermo in stazione, ebbe gravi danni, squarciata la locomotiva, crivellate da proiettili alcune vetture. Un grande buco fu pure aperto nel fabbricato centrale della stazione, e dietro quella, nella chiesa di S. Francesco di Paola, presso la quale trovasi come è noto il lazzaretto per le malattie infettive. Un proiettile visitò anche la camera da pranzo del villino Ossi e vi distrusse ogni cosa. Il Ponte del Metauro e quello dell’Arzilla ebbero colpite alcune pile e le spallette, ma dopo poche ore il transito dei treni era perfettamente assicurato. Alle 6 le navi nemiche prendevano il largo, e la popolazione mantenendosi molto calma , e ciò va detto a sua lode, durante il bombardamento, si riversò nelle vie come in giorno di festa recandosi a visitare le località danneggiate. I volontari ciclisti erano arrivati primi nel luogo ove divampava l’incendio delle vetture della metaurense, e col loro sergente sig. Tombari si adoperarono efficacemente a localizzarlo. Accorsero subito anche le autorità locali, il Sindaco, il comandante del Presidio, il Deputato, il comandante la Difesa costiera e poco dopo il Prefetto di Pesaro ove le notizie erano giunte colorite al solito con grande esagerazione.
In complesso le cose andarono abbastanza bene, non essendosi dovuta deplorare nemmeno una vittima umana. Fu bensì notata la necessità di dare al corpo dei pompieri una migliore organizzazione, e occorre provvedere subito. Mentre a Fano accadeva quanto abbiamo descritto, qualche colpo veniva lanciato anche a Marotta ove fu colpito il fabbricato della piccola velocità. Si è constatato che parecchi dei proiettili lanciati non hanno esploso. A cura dell’autorità militare furono piantonati per impedire disgrazie”.
Il Gazzettino, 31 luglio1915
Contenuti
- Iscrizioni:
- OGIVA DEL PROIETTILE
CHE DANNEGGIO’ UNA PILA DEL PONTE SU L’ARZILLA
NEL PRODITORIO BOMBARDAMENTO AUSTRIACO
DEL XXVII LUGLIO MCMXV
QUI COLLOCATA AD ATTESTARE LA BARBARIE DI UN IMPERO
SCOMPARSO PER SEMPRE
AL FULGORE DELLA NOSTRA VITTORIA
- Simboli:
- E’ presente sopra l’iscrizione l’ogiva del proiettile.
Altro
- Osservazioni personali:
- Bibliografia: Gian Luca Patrignani, Franco Battistelli, Il Tempo e la Pietra - I marmi parlanti. Nuovo catalogo delle epigrafi ubicate nel territorio comunale di Fano, Fano, 2010, p. 36 (Lapidario Centro Storico).