Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via interna del borgo, al civico 32
- CAP:
- 52024
- Latitudine:
- 43.64858250171077
- Longitudine:
- 11.625562906265259
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- All'interno del paese, arroccato sulla montagna del Pratomagno
- Data di collocazione:
- 1946 è l'anno in cui fu posta la pietra che ricorda la distruzione e la ricostruzione del paese. Il 1954 è invece la data di collocazione della lapide sulla fonte pubblica, 10 anni dopo la distruzione
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Informazione non reperita
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Loro Ciuffenna
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il 13 luglio 1944 il paese di Rocca Ricciarda fu bombardato e dato alle fiamme dai tedeschi; dieci anni dopo, nel 1954, il paese era già ricostruito e per la prima volta fu costruita e resa efficiente la fonte pubblica. Il paese della Rocca,così chiamato perchè arroccato sulla montagna, era la sede del comando dei partigiani della "Mameli" guidata dal comandante Rodolfo Chiosi e per questo fu bombardata e incendiata dai tedeschi. La popolazione era per fortuna già sfollata, solo un giovane fu catturato, torturato e ucciso. Nel diario del Comandante Rodolfo Chiosi detto Foscolo il 21 Luglio si fa riferimento alle perdite di guerra (oggetti, indumenti) e alle somministrazioni di denaro (12.000 lire) agli abitanti della Rocca (in tutto 120 abitanti), a titolo di lieve assistenza per i danni subiti in seguito all'attacco tedesco il 13 Luglio 1944 (100 lire a persona) .
Secondo una testimonianza orale da noi raccolta del partigiano Piero Serviti qualche giorno prima dell'incendio erano stati catturati due tedeschi che però si erano presentati come disertori e in cerca di aiuto. Questi furono interrogati dal Comandante, che li dette in custodia ad un giovane poco esperto e la mattina seguente i due tedeschi scapparono. Secondo Serviti i due tedeschi non erano disertori, ma spie venute a perlustrare la Rocca per poterla distruggere, come avvenne in effetti qualche giorno dopo. Il dott. Amunni, anch'egli partigiano, racconta di aver trascorso la notte con un soldato tedesco di nome Stephan, presentatosi in segno di resa a bracce alzate il 12 Luglio 1944, che aveva 19 anni, originario di Berlino e appartenente alla divisione H. Goring. Fu interrogato dal comandante e poi affidato a lui perché parlava un po' di tedesco. La mattina presto del 13 nella capanna dove si erano addormentati furono svegliati di soprassalto dai proiettili dei Tedeschi che, dopo aver ucciso le sentinelle, erano entrati in forze alla Rocca. Ci fu un fuggi fuggi generale perchè i colpi di mitragliatrice dei partigiani finirono quasi subito e dopo 4 ore di corsa nei boschi alla fine videro il fumo nero che saliva dalla Rocca. Stephan era sparito perché nessuno si era più preoccupato di lui, per cui nella fuga concitata si pensò che fosse stata una spia, invece si vide riapparire armato gridando il suo nome disperatamente e in cerca di aiuto. Il dott. Amunni ricorda con commozione l'abbraccio e gli sguardi pieni di amicizia di quel momento. Il tedesco fu poi consegnato dopo l'arrivo degli alleati ad un ufficiale inglese dal Comandante.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Sulla pietra posta sulla facciata della casa sono incise le seguenti date: R.B. 13.7.44 R. 1.8.46
Al di sotto è riportata la data della collocazione della pietra: 1946
Sulla lastra posta sopra le pietre è inciso:
"Il lavoro del popolo di uomini di buona volontà
il concreto atto della legge della montagna
il contributo del comune nel decennale della distruzione di Rocca Ricciarda
hanno fatto l'acquedotto e la fonte simbolo di vita e pace 1954"
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- Oggi il paesino della Rocca, posto a 950 m di altezza, è abitato solo da qualche persona, ma mantiene il suo fascino antico grazie anche agli scavi della rocca medievale condotti dalla Soprintendenza archeologica di Siena e ad un vecchio mulino ancora funzionante dove si macina come un tempo la preziosa farina di castagne, che ha permesso la sopravvivenza di tante persone anche in tempo di guerra.
NOTA STAFF PIETRE: Queste Pietre sono state censite dagli studenti delle scuole i.c. Masaccio e Scuola Media Magiotti-Classe 3D nell’ambito del concorso Esploratori della Memoria