58563 - Lastra a Rosa del Bene di Palena

Lastra di forma rettangolare in marmo bianco, recante iscrizione incisa in ricordo di Rosa Del Bene di Palena, morta il 25 novembre 1943 per sfuggire alle violenze dei tedeschi.

 

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Aia Falchetta, 21
CAP:
66017
Latitudine:
41.9846302
Longitudine:
14.14474169999994

Informazioni

Luogo di collocazione:
La lastra è collocata sulla facciata di una casa privata
Data di collocazione:
16/08/2002
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Palena
Notizie e contestualizzazione storica:
Nell'ottobre 1943 a Palena arrivarono i Tedeschi e occuparono il paese. Iniziarono i rastrellamenti e la requisizione dei beni anche alimentari, tutto quello che la popolazione possedeva veniva requisito. Gli uomini lavoravano alle fortificazioni che predisponevano i Tedeschi. Non dobbiamo dimenticare che per il nostro paese passava la linea Gustav che divideva l'Italia in due parti: a nord c'erano ancora i Tedeschi, a sud erano arrivati gli Anglo-americani, fino alla cittadina di Casoli. I Tedeschi intendevano creare "terra bruciata" tra i due paesi. La popolazione veniva prelevata e spostata a nord del paese dai Tedeschi, ma molti cercarono di raggiungere Casoli, allontanandosi di nascosto. La popolazione era soggetta a tante violenze e anche le donne non avevano vita facile.
Rosa Del Bene era una bella e brava ragazza, nata a Palena il 16 dicembre 1923. Frequentava la chiesa di San Falco e il circolo cattolico giovanile. In famiglia aiutava sempre sua madre. Frequentava con amore ed assiduità la scuola. Aveva tante compagne. Il padre era emigrato in Argentina e poi tornato a Palena dove coltivava i campi vicino alla casa di campagna di Vincenzo d'Onofrio. Al momento dell occupazione tedesca tutta la famiglia viveva in Aia Falchetta ed era costituita dalla madre, dal padre, dalla stessa Rosa, dal fratello Salvatore, mentre l'altro fratello Luigi si trovava in Albania come soldato.
Il 2 novembre 1943, i tedeschi ordinarono lo sfollamento. Rosa e la sua famiglia trovarono rifugio in una piccola casetta posta nel podere coltivato dal padre. Dopo varie settimane, entrò in quella casetta una pattuglia di soldati tedeschi che costrinsero Rosa a seguirli all'interno del "casino" D'Onofrio, al secondo piano. Rosa per sottrarsi alla violenza che i soldati volevano perpetrare su di lei, si lanciò nel vuoto da una finestra della stanza dove era stata rinchiusa. Fu raggiunta dopo un po' dal fratello che si era nascosto nella zona. Tentava di farsi capire con cenni e pronunciava a fatica qualche parola. La raccolse e la portò nella loro casa dove rimase per tre giorni vegliata dai suoi. Il secondo giorno vennero tre tedeschi che dissero dispiaciuti: "Non siamo stati noi, ma gli Austriaci". Rosa pregava in continuazione e spirò pregando.

Contenuti

Iscrizioni:
A ROSA DEL BENE
CHE SALVÒ L'ANGELICA INNOCENZA
COL VOLONTARIO SACRIFICIO
DELLA SUA GIOVINEZZA
NEI GIORNI NEFASTI
DELL'INSANA TRACOTANZA NAZISTA
PALENA E L'ITALIA
PER DEVOTA PERENNE GRATITUDINE
16 DICEMBRE 1923 25 NOVEMBRE 1943
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE PALENESE
POSERO NEL FOCOLARE DELLA MARTIRE
AGOSTO 2002
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Le misure della lastra sono cm. 100x79.

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