122571 - Lastra a tre martiri di San Maurizio Canavese (TO)

E’ una semplice lastra di marmo con iscrizioni incise colorate in nero, posta a San Maurizio Canavese a ricordo di tre martiri fucilati nel 1944.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Martiri della Libertà
CAP:
10077
Latitudine:
45.20049609999999
Longitudine:
7.619996799999967

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sulla parte esterna di un pilastro del Municipio
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Informazione non reperita
Materiali (Dettaglio):
Lastra di marmo con incisione colorate in nero
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di San Maurizio C.se
Notizie e contestualizzazione storica:
E' stata collocata sul luogo stesso in cui avvenne la fucilazione.

L’11 febbraio del 1944 San Maurizio Canavese visse uno dei giorni più drammatici del periodo della lotta di Liberazione.
I fascisti repubblicani giunsero da Torino in gran numero, al comando, addirittura, del federale Giuseppe Solaro, intenzionati a compiere una rappresaglia in seguito a un attentato partigiano ai danni di due esponenti del risorto partito fascista, fortemente sospettati di delazione.
Dopo aver circondato il paese, sistemato mitragliatrici e posti di blocco, iniziarono il rastrellamento, secondo precise indicazioni, segno che qualcuno li aveva informati bene, e arrestarono diversi uomini con l’accusa di favoreggiamento verso i partigiani.
Alcuni, come il prof. Carlo Angela, noto per la sua lontana militanza antifascista e l’infermiere Sante Simionato, furono fortunatamente rimessi in libertà, mentre gli altri prigionieri vennero portati presso il municipio, interrogati, minacciati di morte e picchiati.
Nel frattempo i fascisti di Solaro fecero uscire sia gli operai dalle fabbriche, sia la gente dalle case e, sotto la minaccia delle armi, li costrinsero a partecipare al funerale della segretaria del fascio femminile, uccisa due giorni prima nell’attentato.
Verso le 12,30 il corteo funebre transitò davanti al Municipio e tutti videro, con terrore, i condannati in attesa della fucilazione.
Poco dopo, mentre il feretro dell’uccisa proseguiva per il cimitero, una scarica uccise Guido Berta, gestore del Caffè della Stazione, Carlo Savarro, il segretario comunale e Giovanni Zoldan, il postino del paese. I “repubblichini”, fieri di aver ammazzato come cani “tre traditori della Patria”, abbandonarono il paese sgomento cantando “Giovinezza”.
Fu un crimine terribile, perpetrato contro tre persone estranee ai fatti e, dunque, innocenti.
Netta Corio e Don Osella caricarono uno alla volta i corpi delle vittime sulla “galiota” – il carretto ora esposto presso "Le PERSON dij PARTIGIAN" - e li portarono alla Chiesa Vecchia del cimitero.
I nomi dei tre “Martiri della Libertà” sono scolpiti su una lapide posta nella piazza del Municipio a loro dedicata.
Fonte: http://www.anpisanmauriziocanavese.it/caduti-partigiani-e-civili/2-non-categorizzato/49-i-martiri-dell-11-febbraio-1944

https://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=1039

Contenuti

Iscrizioni:
IL C.L.N. DI S. MAURIZIO C. RICORDA I MARTIRI
BERTA Guido di G.ni d' anni 42
SAVARRO Rag. Carlo fu G.mo d'anni 47
ZOLDAN Giovanni fu E.nio d'anni 51
QUI FUCILATI l'11.2.1944
Simboli:
Non sono presenti simboli. Portafiori sottostante.

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Osservazioni personali:
Staff Pietre: crediti fotografici Marco Cockings

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